Giro di Lombardia 2013: Vincenzo e Purito in cerca di rivincita - Anche Sagan e Gilbert per riscattarsi dopo il Mondiale
- IL LOMBARDIA 2013
- Androni Giocattoli - Venezuela 2013
- Astana Pro Team 2013
- Cannondale Pro Cycling Team 2013
- Colombia 2013
- IAM Cycling 2013
- Lampre - Merida 2013
- MTN Qhubeka 2013
- Movistar Team 2013
- Sky ProCycling 2013
- Team Europcar 2013
- Team NetApp - Endura 2013
- Team Saxo - Tinkoff 2013
- Alberto Contador Velasco
- Alejandro Valverde Belmonte
- Diego Ulissi
- Ivan Basso
- Joaquim Rodríguez Oliver
- Michele Scarponi
- Nairo Alexander Quintana Rojas
- Peter Sagan
- Rigoberto Urán Urán
- Rui Alberto Faria da Costa
- Uomini
La stagione volge al termine, le foglie iniziano a cadere, il Mondiale alle spalle (e non esiste più la mezza stagione). Tempo di rivincite prima delle ultime gare in calendario. Tempo di Giro di Lombardia, da qualche anno riconosciuto con il marchio Il Lombardia (si lima anche sul brand).
Una corsa emozionante, forse proprio perché è una delle ultime occasioni in cui tanti, tantissimo big, possono darsi battaglia, e colui che vince, spesso non uno a caso (e vabbè, qualche Zaugg ci è scappato...), si porta a casa una Classica monumento mica da ridere.
L'edizione 107 della corsa, non certo la più felice, disputandosi appena due giorni dopo la sospensione in via cautelare dei manager Michele Acquarone, Giacomo Catano e Matteo Pastore (transazioni bancarie sospette ed ammanchi di almeno 13 milioni di euro), non muterà di una virgola nel percorso che premiò Oliver Zaugg nel 2011 e Joaquim Rodríguez nel 2012.
Partenza da Bergamo dopo un minuto di silenzio per ricordare i morti di Lampedusa, poi subito la salita di Valcava (punto più alto della corsa con i suoi 1336 metri s.l.m.), quindi si entra in Brianza. Colle Brianza, appunto, discesa verso Asso e l'attacco verso la Colma di Sormano. Lì si capirà chi ha gambe e chi ha no, sul mitico Muro di Sormano: sono 2 km al 15% con punte del 25%, tornanti al 30%, mostruoso! Non si può certo bluffare.
Allo scollinamento, su in cima alla Colma, subito discesa tecnicissima verso Nesso, sulle sponde del ramo del Lago di Como. Fino a Bellagio, da dove si attaccherà la salita del Ghisallo, si percorrono circa 13 km su una strada stretta, con continui cambi di ritmo e di pendenze. Il Ghisallo, dieci chilometri con tratti (sporadici) al 14%, permetterà di fare una seconda scrematura, per chi ne avrà voglia.
Già, perché come sperimentato dal buon Vincenzo Nibali due anni fa, attaccare sul Ghisallo è utile quanto la corona da 58 sul Muro di Sormano, e vedremo perché. La discesa veloce verso Valbrona ed Onno ed i quasi 30 km di pianura ammazzano la fantasia e farebbero desistere dall'attaccare persino un mattacchione come Jonnhy Hoogerland.
Tutti questi 229 km su e giù per la Brianza girano attorno all'ascesa finale di Villa Vergano, con lo strappo dell'Alpino dove da due anni si decide Il Lombardia. Nel 2011 fu lo svizzero Zaugg a scattare e vincere a sorpresa, nel 2012 Purito Rodríguez, molto più atteso del collega elvetico, molto meno visto in mondovisione causa maltempo. Si piomba a Lecco per un totale di 242 km.
Proprio il succitato maltempo sarà con grandissima probabilità uno dei protagonisti della giornata di domani, con forti rovesci e temperature non troppo elevate. Sembra ieri che alla Sanremo si gelava letteralmente ed è chiaro il trend: la Classica che porta verso il finale di stagione vuol mantenere questa fresca tradizione. Esaminato uno dei protagonisti (ma speriamo di no, onestamente), il meteo, c'è da dire che questo Lombardia avrà al via molti nomi importanti.
Chi non ci sarà (ma doveva esserci) è invece Chris Froome, alle prese con un problema alla schiena; la maglia gialla non sfiderà nessuno, almeno domani, così come l'olandese Bauke Mollema. Favorito numero uno sicuramente il campione uscente (uscente? Sicuri?), ovvero Purito Rodríguez: sugli strappi secchi come Villa Vergano si esalta, la condizione c'è ed al Mondiale s'è visto. È in cerca di una bella rivincita dopo la batosta iridata e pazienza se non potrà esultare vestendo la maglia con i colori dell'arcobaleno.
Discorso analogo per un altro che dalla rassegna iridata è uscito alla grande, il nostro Vincenzo Nibali. Se il percorso, disegnato così com'è, favorisce senza dubbio Purito Rodríguez, è certo che in un modo o nell'altro il messinese proverà a relegare ad un altro piazzamento il catalano della Katusha. L'attacco da lontano in stile 2011, con scatti già sulle rampe del Ghisallo, è da escludere: verrebbe ripreso - Nibali come chiunque altro - nella pianura che porta verso Villa Vergano.
Come Rodríguez e Nibali, anche il fresco iridato Rui Alberto Faria da Costa potrebbe dire la sua (i festeggiamenti per il titolo mondiale ed oggi - in misura minore - per il ventisettesimo compleanno, potrebbero influire), mentre Philippe Gilbert, che questa corsa l'ha vinta nel 2009 e nel 2010, cerca di dare un senso al suo 2013.
Valverde vuole rifarsi dopo il Mondiale buttato, con l'ennesimo podio (il quinto senza oro) che non può averlo soddisfatto: l'ultima volta che corse il Lombardia fu nel 2005 (12°) ma la gamba è quella giusta per restare con i migliori. L'altro Movistar con Rui Costa e Valverde, ovvero Nairo Quintana, sembra un pochino spento, ma chi lo sa.
Occhio anche a Sagan, che esordisce nella Classica delle foglie morte e chissà che tenendo duro fino alle porte di Lecco non pianti tutti in asso (minuscolo, si capisce) salendo a Villa Vergano... La Cannondale potrà contare anche su Ivan Basso, motivato a chiudere bene il 2013, mentre il colombiano Rigoberto Urán, attivissimo a Firenze, potrebbe di nuovo fare fuochi d'artificio.
Stesso discorso per Michele Scarponi (con il vincitore della Milano-Torino Diego Ulissi pronto in seconda battuta) ed Alberto Contador, che ha dichiarato di essersi lasciato alle spalle una 2013 avaro di soddisfazioni ed essere già entrato mentalmente nel 2014.
Un percorso senza troppo da dire (auspichiamo un cambiamento, o solo una leggera modifica che renda più brioso il finale, per il 2014), 25 squadre al via, con MTN Qhubeka, Androni Giocattoli-Venezuela, Colombia, IAM Cycling, Europcar e NetApp-Endura nel ruolo di wildcard, tanti campioni in cerca di rivincita esattamente una settimana dopo la prova iridata.
Il Campione del Mondo non vince Il Lombardia dal 2006, quando fu Paolo Bettini ad imporsi, mentre un italiano non trionfa su queste strade dal lontano 2008: allora fu Damiano Cunego a mettere nel carniere il suo terzo Lombardia, precedendo Janez Brajkovic e Rigoberto Urán. Quest'anno a chi toccherà?
A questo link percorso e Startlist ufficiale
A questo link la Startinglist al microscopio