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Mondiale Cronosquadre WE 2013: Così Speciali(zed), così invisibili - Conferma delle Lululemon, ma l'UCI le oscura

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La Specialized-Lululemon si conferma Campionessa del Mondo della cronosquadre © Toscana2013

Saremo ripetitivi e poco originali ma il dubbio, più passa il tempo, più ci attanaglia: ossia che Specialized-Lululemon abbia nel primo sponsor, ufficialmente produttore di biciclette ed attrezzature per il ciclismo, il suo segreto. Segreto per non cadere mai, metaforicamente, in una cronosquadre.

Quelle disputate nel 2013 le "zebre" (il nomignolo deriva dalla casacca a strisce bianconere, nulla a che fare con la Juventus) le hanno vinte tutte, oppure non vi hanno preso parte (troviamo però la BePink, vincitrice all'ultimo Giro del Trentino di una crono molto scalata e poco a squadre, ma vale lo stesso). Ma c'è di più. La scorsa stagione, ad ogni cronosquadre disputata dalle Specialized, si lottava per la piazza d'onore. Se poi vogliamo, così per curiosità, spulciare nei risultati pregressi, analizzare le prestazioni dell'HTC-Columbia (poi HTC-Highroad), formazione dalle cui ceneri nacque nel 2012 la Specialized, vedremo che da tre annetti buoni queste ragazze sono imbattute nelle cronosquadre corse.

L'ultima a violare il sacro segreto delle "specializzate" fu la Cervélo Test Team, cronosquadre dell'Open de Suède Vårgårda: era il 30 luglio 2010. Dunque sono tre stagioni abbondanti, 1150 giorni che le "specializzate" non trovano eredi, avversarie, se non qualche comparsa (su tutte Rabo Liv/Giant ed Orica-AIS, talvolta RusVelo, la defunta AA Drink...) nell'esercizio contro il tempo a squadre. E così volano i minuti, tra le vincitrici e le altre.

Se nella prima cronosquadre iridata, in quel di Valkenburg, la Specialized-Lululemon aveva rifilato solo 24" all'Orica-AIS (ma 1'59" alla AA Drink ed oltre 2' a tutte le altre), oggi non si sono visti (pardon, letti. Ci arriveremo) sconti di alcun tipo.

Le "specializzate" delle cronosquadre, partite relativamente piano, hanno coperto quel piattone che da Pistoia portava a Firenze (42.8 km in totale) in 51'10", alla media di 50.165 km/h (uniche a sforare i 50 km/h). Per intenderci, la Rabo Liv/Giant, argento, è a 1'11", l'Orica a 1'33", le altre ad almeno 2'.

Altro che imbattibili, qui siamo oltre! Preparate, allenate, predisposte a fornire ottime prove sul passo, Lisa Brennauer, Katie Colclough, Carmen McNellis Small, Evelyn Stevens, Ellen Van Dijk e Trixi Worrack hanno ancora una volta sbaragliato la concorrenza. Nella seconda cronosquadre mondiale, che apre le danze di Toscana 2013, sono sedici le formazioni a correre, cinque le italiane: Michela Fanini-Rox, BePink, Vaiano-Fondriest, Faren-Kuota e MCipollini-Giordana.

Quest'ultima sarà la migliore. Il primo intermedio, posto a Quarrata dopo 9.7 km, dà l'idea dei valori in campo. Il tempo rilevante è di RusVelo, che con un 11'35" rimane in testa finché non passano le big. La Boels-Dolmans si avvicina solo alle russe, giungendo a 17", la MCipollini fa capire di viaggiare, portandosi a 21" dalle russe. La Argos-Shimano è molto vicina, appena a 5" da RusVelo, mentre l'attesissima Wiggle-Honda paga già 10". Arrivano le Rabo Liv/Giant e si portano in testa con un 11'24", battute dalle australiane della Orica (11'14") e naturalmente dalle ultime a partire, la Specialized-Lululemon.

Le "zebre" non staccano ancora un tempone, "solo" 11'12", 2" meglio dell'Orica, 11" più veloci delle Rabo Liv/Giant. Al secondo intermedio, posto dopo 27.7 km, sulla Via Pistoiese, alle porte di Firenze, la musica cambia, e di brutto. I valori rimangono pressoché identici, i distacchi si dilatano. Specialized davanti alla Rabo Liv/Giant di Vos e socie di 50", Orica-AIS a 53", le altre ad oltre un minuto. RusVelo, a lungo in testa anche qui, era più lenta delle "specializzate" di ben 1'29", Wiggle-Honda, che schierava Linda Villumsen ed altre atlete forti, britanniche e non, pistard (ma anche no), pagava 1'44", Argos Shimano 1'46", MCipollini-Giordana 1'48".

E lì il podio (parliamo degli altri due gradini, l'oro era chiaramente già andato) sembrava porre l'Orica ancora seconda e la Rabo Liv/Giant al terzo posto. E invece... RusVelo si piazzava in testa con un bel 53'13", la MCipollini-Giordana di Luisiana Pegoraro era alle spalle delle russe di 16", persino davanti alla Wiggle-Honda. Il 52'21" della Rabo Liv/Giant pareva dover essere migliorato, anche se per questione di secondi, dalle Orica. Ed invece le australiane sorprendevano, ma in negativo, piazzando un 52'44" che consegnava loro solamente il bronzo.

Restava da attendere la Specialized, più per curiosità su media, distacchi, tempone, che per incertezza della vittoria. Non tradiva, la squadra tedesca, piazzando un 51'10" (unico team a scendere sotto i 52') che valeva la conferma dell'oro conquistato a Valkenburg dodici mesi fa. Rabo Liv/Giant a 1'11", Orica a 1'34", RusVelo a 2'03", MCipollini-Giordana a 2'19", Wiggle-Honda molto deludente, a 2'33" (e l'avevano preparata!), Argos-Shimano a 2'51", Optum presented by Kelly Benefit Strategies a 3'04", Sengers (ultima gara per la formazione belga, che nel 2014 cesserà di esistere) a 3'06", Boels-Dolmans a 3'34", 10a.

Male le italiane, fanalino di coda (fatta eccezione per la MCipollini-Giordana), con BePink e Michela Fanini 11a e 12a, Faren-Kuota e Vaiano-Fondriest (con Alessandra D'Ettorre all'ultima gara della carriera) rispettivamente penultima e ultima, a oltre 5' di distacco. Non bene anche la Hitec Products-UCK, 13a, e la Lotto-Belisol, 14a. Da tre stagioni, dunque, le Specialized-Lululemon, fu HTC-Highroad, sono imbattibili nella specialità. In questo caso si rivelano letteralmente invisibili.

Nel senso che le avversarie non riescono proprio a vederle, ma non è tanto diversa la storia per l'appassionato che da casa vorrebbe farsi una scorpacciata di Mondiali, partendo appunto dalla cronosquadre per chiudere domenica prossima con la gara in linea maschile. Qui sì, al contrario delle vincitrici odierne, c'è stata la (relativa) sorpresa.

Il punto è, come spesso accade, la visione e visibilità di un evento importantissimo come il Mondiale. Uci ed Infront (non la RAI, che non produce le immagini) non ritengono la produzione delle immagini di una cronosquadre femminile, sebbene mondiale, degna di essere realizzata.

Va a finire che la RAI trasmetterà mezz'ora di sintesi delle donne prima della cronosquadre maschile. UCI che gestisce - ahinoi! - il ciclismo, ed Infront (tal Philippe Blatter ne è a capo. Se il cognome suonasse familiare, è il figlio di Joseph, Presidente della FIFA), che gestisce da quest'anno la trasmissione di tutti i Mondiali UCI.

Ora, se voi aveste una ditta, investireste nel femminile, sapendo che la vostra squadra, con il vostro brand ben in vista, non verrà mostrata nemmeno durante i Mondiali (aggiungiamoci pure che questa era l'ultima gara per club del 2013, per le ragazze)?

E l'UCI, che vuol far intendere di lavorare per lo sviluppo e la crescita del ciclismo femminile, ha a cuore le squadre (e le aziende che vi investono) così tanto da non mostrarle nemmeno durante la rassegna iridata? E allora, di questo passo, con questa UCI, dove può finire il ciclismo femminile se non dritto dritto nella tomba (e con un piede già ci siamo)?

Francesco Sulas

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