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Milano-Sanremo 2014: Classicissima, svolta netta - Fuori le Manie, dentro la Pompeiana: tutto cambia. Il Lombardia invece...

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L'altimetria della Milano-Sanremo 2014 © RCS Sport

In effetti è un po' presto per parlare della 105a edizione della Milano-Sanremo, quella che si correrà domenica 23 marzo 2014, per intenderci. Eppure il cambio di percorso rivelato oggi non può passare inosservato. Partiamo da un presupposto: non facciamo parte degli integralisti sanremesi, quelli che la classicissima deve avere solo Cipressa, Poggio ed arrivo rigorosamente in Via Roma.

I cambiamenti nella vita di una corsa, così come in quella di una persona, sono inevitabili, e li accogliamo (del resto, fino a qualche anno fa, si poteva pensare ad un Fiandre senza Kapelmuur?). Non certo a scatola chiusa, perché un prodotto, per comprarlo o meno, deve anzitutto piacere. E dunque andiamo a vedere quanto può piacere, cosa potrebbe generare, questa "nuova" Milano-Sanremo.

Nella sostanza i mutamenti sono un paio, ma in una corsa di quasi 300 km (nel 2014 saranno 299) e non certo caratterizzata da muri o côtes fanno la differenza. Semplicemente, si sostituiscono le Manie, come in una partita di calcio, con la Pompeiana. Dice: tolta una salita ne hanno inserita un'altra. Tecnicamente è così, nella pratica cambia molto. Per capire i motivi di questi cambiamenti, i pro, i contro, dobbiamo però fare un passo indietro.

Nel 1960 Vincenzo Torriani inserisce nel percorso la salita del Poggio, per provare a spezzare il dominio dei velocisti sul traguardo sanremese. Nel 1982, per indurire ulteriormente il percorso, fa la sua comparsa la salita di Costa Rainera, meglio nota come la Cipressa. Col tempo gli aspiranti classicomani prendono le misure a queste due asperità e si torna agli sprint in sequenza.

Dall'inizio dell'era Zabel - siamo nel 1997 - al 2007 si hanno otto volate e tre arrivi che non si decidono allo sprint: nel 1999 Andrei Tchmil sorprende tutti con un colpo di mano negli ultimi metri della corsa, nel 2003 Paolo Bettini, aiutato da Luca Paolini e con Mirko Celestino, anticipa Cipollini mentre nel 2006 Filippo Pozzato se ne va sul Poggio con Alessandro Ballan e tiene duro fino al traguardo.

Perché parliamo proprio di 2007? Perché dall'anno seguente RCS introduce una nuova salita, le Manie. Si tratta di un'ascesa di 4 km circa, con pendenze del 5-9%, che da Noli, poco dopo Savona, porta fino a Voze e di lì all'Altipiano delle Manie, poi in picchiata si torna sull'Aurelia, a Varigotti. Affrontata dopo 199 km di gara contribuiva, pur non essendo chissà quale ostacolo, a rendere la corsa sin da subito animata. Tutti sapevano che per giocarsi il mondiale di primavera bisognava superare indenni le Manie e far sì che la salita non rimanesse nelle gambe in vista di uno sprint finale.

Sarà un caso, ma dal 2008 abbiamo assistito ad un arrivo solitario (Cancellara, proprio in quella stagione) e ad una sola vera volata di gruppo (Cavendish nel 2009). Nelle altre occasioni o arrivarono gruppetti (Gerrans prevalse su Cancellara e Nibali nel 2012, così come Ciolek si è imposto su pochi quest'anno) o velocisti che avevano dosato nel modo più giusto le energie per il finale. Con l'esclusione delle Manie cambia tutto (o comunque tanto).

La salita della Pompeiana nel dettaglio

La salita della Pompeiana era sulla bocca di tutti dall'epoca in cui progettarono la strada della Pompeiana stessa, ma mai era stata realmente presa in considerazione. Oggi che è realtà siamo di fronte ad una corsa squilibrata, e non certo in favore dei velocisti, non troppo. Carta alla mano, la "nuova" Sanremo vivrà nel piattume e nella relativa tranquillità per 261.3 km (inizio della Cipressa) dei 299 in programma. Ci rifiutiamo soltanto di pensare che Turchino, Capo Mele, Cervo e Berta possano fare un minimo di selezione.

Dall'inizio della Cipressa, in quel di San Lorenzo al Mare, a Sanremo potrebbe però succedere di tutto. I 5.6 km della Cipressa sono ben noti, così come la selettiva discesa che a 29 km da Sanremo porterà sull'Aurelia. Ecco cosa cambia: negli anni si stentava ad attaccare a fondo sulla Cipressa perché dal ritorno sull'Aurelia all'inizio del Poggio c'erano 9 km di pianura in cui il gruppo aveva vita facile nel recupero. Dal 2014 dopo la Cipressa si percorrerà l'Aurelia per soli 3.3 km, fino a Riva Ligure, per buttarsi nuovamente nell'interno, sulle rampe dell'ultima arrivata, la Pompeiana.

La provinciale 50 sale tra le serre, 500 metri ed un tornante a destra, quindi al primo chilometro un breve tratto all'8.5% di pendenza. Si attraversa Pompeiana, alcuni tornanti rendono le pendenze più dolci (tra il 4 ed il 5%) e 3 km sono percorsi. Adesso viene il bello: usciti dal paese di Pompeiana un tornante destra-sinistra ci annuncia il tratto impegnativo, con pendenze che oscillano tra il 10 ed il 14%. Fortunatamente la parte tosta dura solo 550 metri, poi si torna verso il 4% e dopo 5 km esatti si scollina (i 262 metri s.l.m. rappresentano il punto più alto degli ultimi 37 km). Mancano 20.7 km a Sanremo.

Non è però finita: prima della discesa vera e propria (che inizia dopo l'abitato di Castellaro) ci sarà un fastidioso falsopiano di 1600 metri. Una discesa veloce di 4.6 km porta nuovamente sull'Aurelia. Altri 4.4 km e si attacca il ben noto Poggio, dalla cui cima all'arrivo mancheranno 6 km. Lungomare Italo Calvino non conosce crisi, se è vero che per il settimo anno consecutivo ospiterà il finale di una della Classiche più ambite. Questo è quanto (e visti i 299 km è pure tanto).

Gli ultimi chilometri della nuova Milano-Sanremo

Cosa cambia con l'inserimento della Pompeiana e l'addio alle Manie? Come detto, per 261 km il percorso non permetterà nulla che si discosti dalla consueta fuga del mattino ma negli ultimi 37 km il terreno per attaccare c'è tutto. Un po' più per i Nibali, un po' meno per i Cavendish, sicuramente per gli animali da Classiche. Tre salite negli ultimi 37 km permetterebbero di attaccare perfino sulla Cipressa senza porsi il problema dei 9 km di Aurelia che fino a quest'anno si dovevano affrontare soli contro il gruppo prima di risalire verso il Poggio.

L'ideale sarebbe (sarà!) fare un bel forcing sulla Cipressa per scremare al massimo il gruppo, quindi andar via sulla Pompeiana, che per caratteristiche non differisce molto dalle Manie (tra i 4 e 5 km, con pendenze notevoli, il falsopiano dopo lo scollinamento, la discesa veloce...) e mantenere il vantaggio sul Poggio.

Quel che è certo è che con questo finale la corsa sarà molto più sbilanciata, ovvero si deciderà negli ultimi 37 km, dove pianura quasi non se ne trova (sono ben 10.5 i chilometri in piano da San Lorenzo al Mare a Sanremo) ed i velocisti meno attrezzati potrebbero perdere le ruote del primo gruppo, specie se in questo vi saranno degli attacchi.

Sulla carta spalmare lo sforzo lungo tutti i 299 km della corsa, mettendo perciò pressione sin dalle Manie per arrivare con tanti - velocisti e non - stanchi sulle rampe di Cipressa e Poggio, parrebbe più sensato che correre 261 km di trasferimento e 37 di guerra, ma la risposta la avremo solo il 23 marzo 2014. Solo quella sera saremo davvero in grado di giudicare la nuova Sanremo.

Lombardia alle porte, percorso invariato rispetto al 2012
Per restare più nell'immediato, una settimana dopo il Mondiale fiorentino, domenica 6 ottobre, si correrà la 107a edizione del Giro di Lombardia. Percorso invariato rispetto all'anno scorso, con le ascese di Valcava, Colle Brianza, Muro di Sormano, Ghisallo e Villa Vergano prima di piombare sul traguardo di Lecco. Resta perciò quella trentina di chilometri pianeggianti tra la fine della discesa del Ghisallo e l'attacco di Villa Vergano che annullano ogni possibile attacco da lontano ed aumentano la noia. Strappo di Villa Vergano dove la corsa presumibilmente si deciderà anche nella prima domenica d'ottobre (nel 2011 lì Oliver Zaugg piazzò lo scatto vincente, dodici mesi fa la zampata fu piazzata da Joaquim Rodríguez).

RCS, la Classicissima amatori e la Varazze-Sanremo dimenticata
Ultima novità targata RCS, la versione per amatori della Milano-Sanremo (La Sanremo, appunto) si correrà nella mattinata del 23 marzo prossimo, giorno di gara. Era chiaro che lo spostamento di classiche come Lombardia e Sanremo dal sabato alla domenica non fosse finalizzato ad evitare il traffico ma a promuovere eventi amatoriali collaterali. Nulla contro gli amatori e le Gran Fondo, sia chiaro, ma avremmo gradito dieci volte tanto se RCS avesse scommesso sulla rinascita della Varazze-Sanremo femminile. Magari in un futuro remoto, magari in un'altra vita, chi lo sa.

Francesco Sulas

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