Vuelta a España 2013: Domenico, Eros e gli altri azzurri - C'è tanta Italia dietro a Nibali e Basso
Se è vero com'è vero che gli italiani che si stanno mettendo in luce dal primo giorno di questa Vuelta a España ad oggi rispondono al nome di Vincenzo Nibali ed Ivan Basso, la fila dei nostri che sgomita in cerca di una bella prestazione di fine annata e - perché no - di una convocazione in Nazionale per i Mondiali di Firenze, è bella lunga. D'altra parte la corsa che per molti è la più importante della stagione si disputerà tra 27 giorni e la forma deve per forza salire, i motori riscaldarsi, i risultati giungere.
C'è chi come Pozzato ha ipotecato la sua presenza in azzurro vincendo ieri a Plouay (ma con Visconti che s'è dato un gran bel da fare, Ponzi che ha fatto del suo meglio e Nizzolo che ha colto la piazza d'onore), chi si mette invece alla prova sulle strade iberiche. Strade che spesso tendono a salire, che offrono finali complicati, proprio come pare essere il circuito fiorentino.
Troviamo così corridori che al 90% saranno presenti al Mondiale come Ivan Santaromita e Luca Paolini. Il Campione italiano s'è messo in mostra in tappe anche complicate, tentando lo scatto tipico del finisseur, mentre Paolini ieri ha spianato la strada verso la vittoria di Dani Moreno, che sul traguardo di Valdepeñas de Jaén ha conquistato la maglia roja (oggi perduta a favore di Horner).
Quasi sicuro dovrebbe essere anche Rinaldo Nocentini, reduce da un'ottima Vuelta a Burgos e che s'è visto davanti a Fisterra, dove ha chiuso al 7° posto, e ieri a Valdepeñas de Jaen, traguardo che gli ha regalato un buonissimo 6° posto. C'è spazio anche per Diego Ulissi, che finora ha colto solo un 6° posto sulla salitella di Alto do Monte da Groba, dove vince Roche su Dani Moreno, e che oggi è andato in fuga, dimostrando una buona gamba.
Dici Alto do Monte da Groba e pensi al terzo posto di Domenico Pozzovivo; il lucano attaccò in prima persona proprio nella salita finale della seconda tappa, purtroppo per lui senza successo. Pozzovivo che anche oggi, nella prima vera tappa di montagna della gara a tappe iberica, ha colto un 9° posto.
Sicuramente non il massimo che si potesse sperare, visto che Horner è a 1'25" dal portacolori dell'AG2R La Mondiale, ma la classifica generale è tutt'altro che buia per "pollicino", che attualmente è 10° a 3'28" da Horner e può sperare di scalare qualche posizione, magari per avvicinarsi ai primi cinque, a mano a mano che i restanti arrivi in salita si susseguiranno.
Altro italiano emigrato all'estero, altra prestazione invidiabile: Eros Capecchi, portacolori della Movistar, sta disputando una Vuelta senza grossi acuti, è vero, ma perdendo davvero pochissimo terreno dai grandi. Oggi ha mollato la presa all'ultimo, chiudendo la frazione al 14° posto, a 2'22" da Horner e trovandosi stasera al 12° posto, tra Konig e Santaromita, con un ritardo dalla maglia roja di 4'09".
C'è poi chi non sta eccellendo nella corsa a tappe spagnola, in special modo Giampaolo Caruso, anonimo e 38° in classifica generale a oltre 25' da Horner, e Michele Scarponi. Dall'Aquila di Filottrano ci si aspettava molto di più, sicuramente una vittoria di tappa, o almeno il tentativo di raggiungere quest'obiettivo.
Invece l'uomo di punta della Lampre, dopo un inizio in ombra, oggi, in una tappa che si adattava molto alle sue caratteristiche di scalatore, ha pagato ben 5' ad Horner; la classifica è impietosa, 22° a 7'04" da una maglia roja che presumibilmente non vedrà mai.
Ci auguriamo che almeno il giorno di riposo porti forze, oltre che consiglio, e che Scarponi possa cercare una tappa nella seconda parte di questa Vuelta a España con tanti protagonisti italiani.