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Vuelta a España 2013: Luminoso Moreno all'ombra del faro - Cancellara secondo, Nibali torna in rosso

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Daniel Moreno vince a Fisterra, alle sue spalle Fabian Cancellara può solo chinare la testa, battuto © BettiniphotoOra ci attendono un paio di volate, per la gioia degli uomini-jet e dei loro tifosi, ma la Vuelta esce dalla "tre giorni degli strappetti" con una situazione di classifica abbastanza appassionante, che ha visto un batti&ribatti molto divertente per il possesso della maglia rossa, e con gli uomini di classifica già chiamati comunque all'azione, dato che non potevano certo farsi da parte quando la strada saliva (anche se magari di poco). A Fisterra (che poi sarebbe il modo galiziano per dire Finis terrae, se vogliamo) si è imposto - all'ombra di un bel faro - un ottimo Dani Moreno davanti a Fabian Cancellara, e quel che più conta, Vincenzo Nibali, volente o nolente, si è reimpossessato della maglia rossa, che ieri con tanta perizia si era fatto sfilare da Horner.

Un buco di 6" tra il primo gruppetto (in cui c'era Vincenzo) e il secondo (quello con Chris) ha determinato il nuovo cambio al vertice della Vuelta, ieri l'americano con 3" sul messinese, oggi il messinese con 3" sull'americano, e via così con un balletto che ora potrebbe trovare tregua, vista la natura delle prossime frazioni.

Descrivere la quarta tappa fino al Mirador de Ézaro, si fa presto: al km 9 è partita una fuga con Danilo Wyss, Nicolas Edet, Jussi Veikkanen, Dennis Vanendert e Alex Rasmussen; i 5 hanno messo insieme 7'25" di vantaggio massimo (al km 89, quindi a 100 dall'arrivo), poi la Omega Pharma, convinta che il suo Meersman avrebbe potuto far polpette degli avversari a Fisterra, si è messa pancia a terra a tirare il gruppo, e il margine per i primi è drasticamente caduto, tanto che ai piedi del citato Mirador (a 36 km dal traguardo) non rimaneva che un minuto ai battistrada.

Sulle tremende rampe di Ézaro, Edet ha staccato i compagni di fuga, salvando una trentina di secondi di vantaggio su un gruppo frazionato in salita (con Horner ben messo nelle prime posizioni), ma pronto a ricompattarsi nei chilometri successivi (non completamente: Philippe Gilbert, ad esempio, non è riuscito a rientrare sui migliori). Dopo lo strappo, su Edet si è riportato Txurruka, scattato a poco più di 30 km dalla fine, e ai 26 km son rientrati anche Luis León Sánchez, Nerz, Vicioso e José Herrada. Ma il gruppo tirato dalla RadioShack di Horner non ha lasciato scampo ai contrattaccanti, annullando la loro azione ai 17 km; e riprendendo ai -15 anche Edet, che non voleva proprio saperne di arrendersi e ha proseguito tutto solo per un altro paio di chilometri.

A quel punto non rimaneva che la battaglia per la vittoria sui 2 km di salita conclusiva fino al faro di Fisterra (la location era una piccola, scenografica penisola galiziana, da cui l'atavico appellativo di "fine della Terra" prima dell'oceano). Dopo un buon lavoro preparatorio della Cannondale in avvicinamento allo strappo, è stata la Astana di Nibali a tirare dai -2, per tenere il capitano davanti ed evitare rischi di buchi e problemi vari. Ai 1100 metri lo scatto di Juan Antonio Flecha (già attivo ieri nel finale) ha aperto ufficialmente la contesa, che però si è chiusa subita allorché Dani Moreno, ai 700 metri, è uscito fortissimo dal gruppo, ha chiuso in un fiat sul connazionale e si è involato verso la vittoria.

Non tutti però erano d'accordo con il felice progetto di Moreno, e nella fattispecie un certo Fabian Cancellara (che in precedenza non aveva opportunamente partecipato alle trenate RadioShack) ce l'ha messa tutta per frapporsi tra il madrileno e il compimento della sua azione. L'elvetico è venuto fuori con una grande progressione, ma - quando va detto va detto - Moreno è stato più bravo, ha resistito pur con l'acido lattico che gli usciva dalle orecchie, e alla fine ha avuto ragione: il mostro di Berna è riuscito solo ad annusargli la ruota, in dirittura d'arrivo (tanto che non è stato contato distacco tra i due), ma non ha potuto scavalcare il corridore della Katusha, che ha colto così il secondo successo stagionale, non prestigioso come il primo (la Freccia Vallone), ma segno di una competitività ad alti livelli che si esplica nonostante l'incarico di luogotenente di JRO: non dimentichiamo che Dani in questo 2013 ha anche espresso ottime prestazioni alla Tirreno come al Delfinato, per non parlare del Tour de France (chiuso in top 20, al 17esimo posto per la precisione).

D'altro canto, se non consideriamo l'azione di Cancellara fine a se stessa, ma la inscriviamo in un percorso di avvicinamento al Mondiale di Firenze, ecco che tale progressione assume tutt'altri contorni (ben più preoccupanti per gli avversari di Cancellara a Firenze).

Ci sarà tempo per valutare le prospettive iridate, comunque; qui ci conviene concentrarci sul seguito dell'ordine d'arrivo, con Michael Matthews piazzatosi al terzo posto, quindi (sempre con lo stesso tempo dei primi due) son passati il favorito di giornata Meersman, Mollema, Boasson Hagen, un Nocentini in crescita, l'ottimo Barguil, Henao e Roche. Appena fuori dalla top ten Valverde, seguito da altri 10 con lo stesso tempo, tra cui Rodríguez, Nibali, Santaromita (ancora bravissimo il tricolore!) e Kreuziger.

Quindi, alle spalle di Huzarski, lo spazio per conteggiare un distacco, ed ecco che il 22esimo, Nerz, è stato cronometrato a 6" dal primo, così come quelli che lo seguivano, ovvero tutti gli uomini di classifica ad eccezione di quelli appena citati. E tra questi, la maglia rossa Horner, che così si vede scavalcare da Nibali, con lo stesso distacco che ieri parlava in suo favore: 3". Il terzo della generale è sempre Roche, a 8", quindi seguono Zubeldia a 16", Valverde a 21", Kiserlovski a 26", Urán a 28", Moreno a 31", Majka a 38" e Kreuziger a 42". Santaromita è 12esimo a 46", davanti a Konig (48"), Mollema (49") e Capecchi (52"); Rodríguez paga al momento 53" a Nibali, Ulissi 1'10", Ten Dam 1'12", Scarponi 1'15", Nieve 1'30", Basso 1'32", Pinot 1'41", Pozzovivo 1'45", Dan Martin 1'47", Arroyo 2'52".

Dato che parliamo di classifiche, facciamo il punto su quelle speciali: nella graduatoria a punti Moreno è ora in testa con 48 punti contro i 38 di Roche e i 37 di Valverde; gli stessi due (ma a parti invertite) guidano la classifica dei Gpm, con Roche a quota 11 contro i 6 punti di Moreno (e i 4 di Pozzovivo: a proposito del lucano, ieri non abbiamo citato una foratura che l'ha attardato in occasione dei ventagli sul ponte dell'isola di Arousa, segnaliamo doverosamente l'incidente, che comunque non ha poi lasciato strascichi in classifica). Nella classifica a squadre è al comando la RadioShack con 5" sulla Saxo e 1'10" sulla Belkin; in quella - piuttosto pleonastica, ma agli organizzatori spagnoli piace assai - della combinata, ovvero la classifica che prende in esame la somma dei piazzamenti nelle altre tre graduatorie individuali, Roche (terzo nella generale, secondo a punti e primo nei Gpm) è in testa con 6 punti, seguito da Horner (secondo-quinto-quarto) e Moreno (ottavo-primo-secondo) a 11.

Domani, come ampiamente anticipato, non si dovrebbe sfuggire al volatone, in quel del Lago di Sanabria, al termine dei 174 km della quinta tappa (partenza da Sober). Il finale è non solo piatto (al di là di un paio di risibili, brevi strappetti nei 10 km), ma anche quasi tutto rettilineo (si nota una sola curva a destra ai 600 metri): per le ruote veloci del gruppo, un'occasione da non lasciarsi assolutamente sfuggire. Per gli uomini di classifica, forse una giornata in cui allentare un attimo la tensione (almeno nei 3 km conclusivi...).

Marco Grassi

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