Eneco Tour 2013: Adesso Chavanel ci crede davvero - Vince la crono, Boom è a soli 4". E domani c'è La Redoute
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- Bob Jungels
- Bradley Wiggins
- Daniele Bennati
- Ian Stannard
- Jesse Sergent
- Lars Boom
- Lieuwe Westra
- Manuele Boaro
- Niki Terpstra
- Philippe Gilbert
- Sebastian Langeveld
- Sylvain Chavanel
- Taylor Phinney
- Tom Dumoulin
- Vladimir Gusev
- Wilco Kelderman
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- Uomini
La quinta tappa dell'Eneco Tour, oltre ad essere una sorta di spartiacque, in quanto si tratta di una cronometro, rappresenta anche l'ultima frazione in terra d'Olanda della Corsa. Sittard-Geleen, la cittadina che ospita partenza ed arrivo della corsa contro il tempo, si trova nel Limburgo, la più meridionale delle dodici province dei Paesi Bassi.
Ci si aspetta, su questi 13 chilometri e poco più, con le salitelle del Windraak e del Beukenberg a spezzare il ritmo, un dominio da parte di Bradley Wiggins. Non sarà così, visto che il britannico, partito tra i primissimi (è 145° a 9'37" dal leader Lars Boom), chiuderà sì tra i primi dieci ma troverà chi avrà fatto meglio di lui, anche se non di molto.
Costui risponde al nome di Sylvain Chavanel, 34 anni compiuti a fine giugno, dal 2009 con Patrick Lefévère (prima alla QuickStep, poi all'Omega Pharma), luogotenente di lusso, abilità sul passo notevoli (tra i professionisti è stato per cinque volte Campione francese di specialità), ottima e crescente capacità di ritagliarsi il suo spazietto in una squadra di campioni ed astri nascenti (da Cavendish a Petacchi passando per Boonen Stybar e Kwiatkowski).
Vince la crono quasi in agilità, mettendo tra sé ed i rivali pochi secondi, quanti ne bastano per passare dalla 26a alla 2a posizione in classifica generale. Si parte alle 13:41 conn Sander Cordeel, ma il primo a far segnare un tempo notevole è l'olandese della Belkin Maarten Tjallingii, che stacca un 16'43". Presto il nostro Manuele Boaro si porterà in testa, migliorando di 11" la prestazione di Tjallingii.
Bradley Wiggins è già sul percorso e balza decisamente al comando con un gran 16'13". E per un bel po' ci rimane, in testa: Van Emden chiude con un 16'44", Svein Tuft non va oltre un 16'37". Poi parte Daniele Bennati, che al primo intermedio è sui tempi di Wiggins mentre al traguardo si accontenta della piazza d'onore, facendo segnare un 16'28".
Lo specialista australiano Luke Durbridge lo scalza subito dalla seconda piazza, migliorando di un secondo il tempo dell'aretino, ma non riuscendo comunque ad avvicinare Wiggins. Chi va meglio è il neozelandese Jesse Sergent. Partito due minuti prima del talentuoso lussemburghese Bob Jungels.
Mentre quest'ultimo si piazza nella quinta piazza provvisoria, staccando un 16'32", Sergent vola ed il 16'08" gli vale la prima posizione. Con un altro paio di pericolosi clienti, Lieuwe Westra e Niki Terpstra, che si piazzano alle spalle di Sergent (il Vacansoleil è 3° a 13", l'Omega Pharma 5° a 20"), il neozelandese comincia a crederci e la possibilità di vincere la sua seconda crono all'Eneco Tour dopo quella del 2011 non è così remota.
Anche il russo della Katusha Vladimir Gusev non va oltre una terza piazza provvisoria, con un 16'18" ma sta arrivando Sylvain Chavanel. Il francese stampa un bel 16'04", tempo che non verrà più battuto; due minuti dopo l'olandese della Argos-Shimano Tom Dumoulin fa tremare il Campione francese a cronometro, andando vicino al suo tempo. Fortunatamente per Chavanel, Dumoulin eguaglia e batte per questione di centesimi il tempo di Sergent e si issa al secondo posto.
Uno dei più attesi alla prova di oggi (insieme a Wiggins), Taylor Phinney, paga 11" a Chavanel ed è temporaneamente quinto; verrà scalzato di una posizione da Sebastian Langeveld, che con il suo 16'10" si piazza in quarta posizione, facendo 3" meglio di Wiggins.
Mancano solo i velocisti che fino a stamane occupavano i piani alti della generale e dai quali non ci si aspetta granché, mentre da Zdenek Stybar era lecito attendersi qualcosa in più del 23° posto a 38" da Chavanel. Non va troppo bene nemmeno Boom (tradotto: ci si sarebbe aspettato di più), che paga 20" a Chavanel, occupando la 10a piazza. L'olandese della Belkin salva la maglia bianca di leader per 4".
La classifica di giornata vede, come già detto, Chavanel prevalere su Tom Dumoulin e Sergent (entrambi a 4"), Langeveld a 6", Wiggins a 9", Phinney a 11", Gusev a 14", Westra a 17", Grivko a 18" e Boom a 20".
La nuova classifica generale nonn cambia padrone, Lars Boom appunto, che vanta solo 4" proprio su Chavanel, mentre Tom Dumoulin e Taylor Phinney sono a 8". Sebastian Langeveld ha 10" di ritardo, Philippe Gilbert (oggi 20° a 31" da Chavanel) è a 18", Andriy Grivko a 23", Zdenek Stybar a 24", Vladimir Gusev a 25", Ian Stannard chiude la top ten a 26". Attenzione a Wilco Kelderman, 11° a 27" e reduce dalla vittoria al Giro di Danimarca, mentre Niki Terpstra, 16° a 35", lavorerà per portare alla vittoria finale Chavanel.
In attesa dell'apoteosi di domenica con i muri delle Fiandre e l'arrivo a Geraardsbergen, domani sarà giornata di côtes e di Ardenne: si torna definitivamente in Belgio per correre 150 km da Riemst fino a La Redoute. Dopo un tratto in linea di 90.6 km il gruppo affronterà per due volte un esigente circuito di 29.7 km comprendente Côte de Chambralles, Côte de Niaster e Côte de La Redoute. L'asperità simbolo della Liegi-Bastogne-Liegi sarà anche l'ultima ad essere affrontata in una tappa che potrebbe stuzzicare enormemente un Philippe Gilbert in netta crescita.
Il vallone della BMC è 6° in classifica generale a 18" da Lars Boom e sulle côtes si esalta. Che possa partire dalla "sua" Redoute la ricerca della prima vittoria in maglia iridata e di conseguenza la rincorsa al secondo titolo mondiale di fila in quel di Firenze?