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Vuelta a Burgos 2013: Contratto+vittoria, la firma è di Keukeleire - Nocentini-Cataldo a podio, Roux nuovo leader | Cicloweb

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Vuelta a Burgos 2013: Contratto+vittoria, la firma è di Keukeleire - Nocentini-Cataldo a podio, Roux nuovo leader

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Jens Keukeleire, vincitore della seconda tappa della Vuelta a Burgos © Orica-GreenEDGEVisto che ieri il suo amico e compagno di squadra Illart Zuazubiskar Gallastegi aveva tentato una bella fuga da lontano, stamattina Unai Iparragirre Azpiazu si era svegliato con un'idea fissa: fare lo stesso oggi. L'altro rappresentante della Euskadi, Juan Carlos Larrinaga Muguruza, leggendo negli occhi del collega un tale disegno, ha avuto allora un impeto d'orgoglio: "e che, io forse valgo meno?". E ha preso così forma, con Iparragirre Azpiazu e Larrinaga Muguruza intenzionati a tenere alti i fasti dei cognomi impossibili in fuga alla Vuelta a Burgos, l'attacco a lunga gittata che ha caratterizzato la seconda tappa della corsa spagnola.

Appena 3 km dopo la partenza da Roa de Duero, e quindi a 154 dal traguardo posto tra le rovine della città romana di Clunia (dove avrebbe poi vinto il redivivo Jens Keukeleire), i due ragazzi della Euskadi (25 anni Iparragirre, 22 Larrinaga) si son già ritrovati in fuga in compagnia di un rappresentante del team maggiore (Pello Bilbao della Euskaltel), di uno dei fratelli più in palla del momento (Jesús Herrada della Movistar, da poco 23enne, che tra le altre cose è pure campione nazionale spagnolo), di un rappresentante della formazione di casa, la Burgos BH (Luis Mas Bonet), e di due corridori già all'attacco ieri, il canadese Christian Meier e l'uruguagio Fabricio Ferrari, che hanno proseguito la loro lotta col coltello tra i denti sui traguardi volanti di giornata (ne ha vinti due su tre Ferrari, l'altro l'ha conquistato Iparragirre).

La fuga è sempre stata tenuta sotto controllo, visto che il massimo vantaggio concesso agli attaccanti dal gruppo tirato dall'Astana del leader Ponzi è stato di 3'37", margine toccato al km 40 (a 117 dalla fine) prima che la Euskaltel (che evidentemente non si fidava troppo del suo fuggitivo Bilbao...) intervenisse a contribuire all'inseguimento. A 50 km dal traguardo la grande giornata di Iparragirre è finita nel momento in cui il baschetto ha perso le ruote degli altri 6; era forse proprio lui l'uomo più temuto dalla cugina Euskaltel, che infatti s'è spostata non appena Unai si è staccato davanti, sicché il margine è risalito da 1'40" ai 3' toccati a 38 km dal traguardo.

Un'accelerata dell'Astana, e l'intervento della Cannondale nei 20 km conclusivi (i verdi di Amadio hanno lavorato per Daniele Ratto, secondo ieri) hanno rappresentato la mazzata finale per gli attaccanti. Sì, Mas Bonet ha tentato l'evasione solitaria ai 15 km, raggiunto poco dopo da Herrada (gli altri 4 sono stati raggiunti dal gruppo ai 10 km), ma la coppia non aveva neanche più un minuto da amministrare, sicché l'azione è stata annullata definitivamente a 5.6 km dal traguardo.

A quel punto la Cannondale, soddisfatta del lavoro svolto, ha concesso posizioni riorganizzandosi intorno a Ratto, e lasciando che fossero la Sky (fino ai -2.5) e poi la Orica (fino al triangolo rosso dell'ultimo chilometro) a tenere il gruppo allungato. Agli 800 metri Nairo Quintana, giacché si trovava nelle posizioni d'avanguardia, e visto che la strada si metteva a salire, ha provato a prender quota, ma la salita non era di quelle che possano permettere al colombiano di fare la differenza. Ai 600 metri allora Mazzanti, ben marcato da Keukeleire (che aveva l'obbligo morale di finalizzare il buon lavoro degli Orica nel finale), ha tentato a sua volta un affondo, ma la sua aspirazione è stato frustrata da un contropiede di Chalapud ai 400 metri.

Il colombiano ieri ci aveva provato ai 4 km, oggi si è mosso ai 400 metri, se la progressione continua, domani ci aspettiamo una zampata ai 40 metri... In ogni caso il corridore della Colombia non ha trovato spazio, e ancora Keukeleire ha chiuso su di lui ai 250 metri, e ha poi rilanciato di colpo, prendendo un minimo vantaggio su Dario Cataldo, che guidava il drappellino dei primi inseguitori, e salvando quel margine fino alla fine, malgrado Nocentini abbia sprintato annullando il gap proprio sul traguardo ma non riuscendo a superare il belga.

Keukeleire, che in fondo ha solo 24 anni, aveva lasciato le cose più belle della sua carriera al biennio in maglia Cofidis (si era rivelato al mondo vincendo bene nel 2010 Le Samyn, la Nokere-Koerse e la Tre Giorni delle Fiandre Occidentali), e dal 2011 (tappa al Giro d'Austria) non alzava le braccia sotto uno striscione d'arrivo. Da quando, nel 2012, è approdato in Orica, si era fregiato, prima d'oggi, solo di un'affermazione alla cronosquadre dell'Eneco Tour dodici mesi fa. Un po' pochino per un ragazzo con le sue qualità, ma la vittoria di oggi, che peraltro fa seguito al buon piazzamento ottenuto ieri (sesto a Burgos, segno che la condizione è delle migliori), può essere un punto di ripartenza per lui; tantopiù che poggia sulle solide basi del nuovo contratto biennale firmato proprio l'altro giorno con la stessa formazione australiana, che si coccolerà quindi Jens almeno fino al 2015.

Al secondo posto, come detto, si è classificato Rinaldo Nocentini, il quale ha preceduto Cataldo e Anthony Roux. Il francese, ben piazzato pure ieri, è il nuovo leader della classifica, visto che dopo il suo passaggio sono stati cronometrati 2" di distacco per gli immediati inseguitori (Vaugrenard quinto su Ponzi, Chernetskiy, Finetto, Edet, Romero, Giampaolo Caruso, Samuel Sánchez, Quintana, De Negri e altri 10 fino al 24esimo). Ratto e Salerno hanno pagato 11", Visconti e Nibali (tra gli altri) 13", Basso 39". Nella generale alle spalle di Roux troviamo Ponzi e Chernetskiy a 2", Keukeleire e Cataldo a 3", Vaugrenard, Finetto e Cherel a 7", Nocentini a 8", Romero, Caruso, Sánchez, Edet e Velasco a 10". Quintana è 17esimo a 14", Landa 18esimo con lo stesso tempo di Nairo, Visconti e Nibali 22esimo e 23esimo a 21".

La salitella che concluderà la frazione di domani (Villadiego-Ojo Guareña di 175 km) è lunga un chilometro (al 6%) e forse è un po' più difficile di quelle che hanno caratterizzato i finali delle prime due tappe; inoltre anche nel corso della frazione non mancheranno strappi e rampe, addirittura si contano 6 Gpm (tutti di 3a categoria), con quello dell'arrivo che sarà affrontato una prima volta a 23 km dalla conclusione. La classifica vedrà quindi qualche assestamento prima che le due tappe conclusive offrano difficoltà di sicuro più rilevanti e dirimenti.

Marco Grassi

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