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Route de France WE 2013: Ora la Bronzini non si ferma più - Giorgia attacca, poi coglie il quinto centro di fila

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Quinta vittoria di fila per Giorgia Bronzini, più veloce di tutte anche a Pougues-Les-Eaux © Laurent Duflot

C'è da dire che Emma Johansson è una donna fortunata. Perché se in questa Route de France ci fossero stati gli abbuoni per le vincitrici di certo oggi non parleremmo di una leadership della svedese dell'Orica-AIS.

Già, perché dopo un prologo in cui ha pagato alla Johansson 31", Giorgia Bronzini ha vinto la prima, poi la seconda, quindi la terza tappa, ieri ha ottenuto la quarta affermazione consecutiva ed oggi, quando il percorso sembrava leggermente meno adatto alle sue caratteristiche, ha piazzato il quinto centro.

A suo modo si sta avvicinando ad un record, quello delle cinque vittorie di fila, che in tempi recenti ha ottenuto solamente Trixi Worrack nel Krasna Lipa 2010, gara a tappe ceca vinta ovviamente dalla tedesca. Corsa che però è di un gradino inferiore rispetto alla Route de France (l'una è 2.2, l'altra 2.1, per non parlare del prestigio).

Alla Route de France Diana Ziliute, stavolta nel 2006, ha sì vinto cinque tappe, ma non consecutive. Negli ultimi anni di five in a row, ossia cinque vittorie di fila, non se ne trovano troppe, anzi. A livello di prestazione quella della Bronzini è molto simile all'inizio Giro Donne 2010 di Ina-Yoko Teutenberg, che fece sue le prime quattro tappe, cronometro inclusa.

Nemmeno il fenomeno Marianne Vos, quest'oggi raggiunta a quota 12 vittorie stagionali proprio dalla Bronzini, ha mai inanellato cinque vittorie di fila (ha sì portato a casa altrettante tappe al Giro Donne 2011 e 2012, o quattro su quattro disponibili ad Emakumeen Bira 2008 e Gracia-Orlová dello stesso anno, ma oltre le quattro le è sempre mancato il filotto).

Per trovare chi ha fatto meglio della Bronzini, escludendo la sopra citata Worrack, bisogna guardare molto indietro: nel 1990 l'olandese Leontien van Moorsel portò a casa sei tappe del Giro della Bassa Sassonia, nel 1991 altrettante nel Tour de la CEE féminin, nel 1993 cinque del Tour cycliste féminin, ma anche qui non troviamo il filotto.

Chi eguaglia ed anzi migliora il five in a row di Giorgia Bronzini è nientemeno che Jeannie Longo (sì, proprio quella Jeannie Longo), che per la piacentina significa un pochino costituire un altro mattone della storia del ciclismo femminile. Forse nemmeno lei avrebbe mai pensato di poter essere paragonata a nomi così grandi, che tanto hanno vinto, ed invece...

Ed invece càpita di dover andare a spulciare tra risultati del 1987, scomodando una Longo che corse al Tour de Colombie, facendo sue otto tappe consecutive; ancora la Longo nel 1989, con le vittorie al Tour de France dalla 5a alla 9a tappa, cinque di fila (e il successo nella generale finale).

Questo per rendere l'idea di quanto eccezionale sia l'operato di Giorgia Bronzini (soprattutto) in questi primi giorni d'agosto; una Bronzini che piace e diverte, persino attacca. Se nelle tappe precedenti se n'era stata buonina in attesa della volata poi vinta, oggi non è stato così; con un finale ondulato, su un circuito di 13.4 km da percorrere due volte, la Bronzini s'è mossa in prima persona, rendendo la tappa più avvincente.

Sì, perché lungo i 98.7 km che da Saint-Fargeau portavano a Pougues-Les-Eaux era successo ben poco, di rilevante solo un attacco della transalpina Amélie Rivat dopo 26 km, con un vantaggio che non è mai stato rassicurante. Una volta ripresa la Rivat, che conquista il premio di più combattiva di giornata, il gruppo stava entrando nel circuito finale, forte di una quarantina di unità.

Giorgia Bronzini, ben sapendo di non poter contare su alcun abbuono per scalzare dalla vetta Emma Johansson, ha dunque attaccato. Subito il vantaggio della piacentina s'è impennato a 38" nei confronti del gruppo, ha sfiorato il minuto, è tornato a scendere.

Ad un giro dalla fine la Bronzini era di nuovo nel gruppo e si apprestava a disputare la volata. La sua quinta vincente, quella che le permetteva di diventare insieme a Marianne Vos l'atleta che più volte ha messo le ruote davanti a tutte nel 2013.

La piacentina ha regolato la maglia arancione di Emma Johansson e la giovane transalpina della Rabo Liv/Giant Pauline Ferrand-Prévot. Pascale Jeuland è ai piedi del podio seguita da Roxane Fournier, Chloe McConville, Alena Amialiusik, Elizabeth Armitstead, Tatiana Guderzo e Lauren Kitchen, che dopo aver supportato la Bronzini è riuscita anche a sprintare per sé.

La classifica generale è cristallizzata (e qui, lo ribadiamo, qualche abbuono non avrebbe poi fatto così male), con Emma Johansson sempre in testa per 1" su Linda Villumsen, con la miglior giovane Amy Pieters a 2". Evelyn Stevens è 4a a 5", quindi troviamo Roxane Knetemann a 6", Tatiana Guderzo a 8", Pauline Ferrand-Prévot, Thalita De Jong, Tiffany Cromwell a 9" ed a chiudere la top ten Iris Slappendel, staccata di 13".

Domani la Route de France, con la 6a e penultima tappa, arriverà nel punto più a meridione del tracciato 2013: da Pougues-Les-Eaux si percorreranno infatti 127.4 km che termineranno a Vichy. Ci sarà qualche asperità lungo la strada, un finale nervosetto ma nulla di insormontabile per questa Giorgia Bronzini che va forte su salite impegnative, vola negli sprint, va all'attacco, non fa altro che vincere e non si riesce a fermare nemmeno con il Bazooka.

Magari con un percorso un po' diverso queste cinque vittorie di fila non sarebbero giunte ma ognuna si mette in gioco sul terreno che le si presenta. Giorgia fino ad ora ha interpretato al meglio ogni singola tappa della Route de France, la gamba pare proprio splendida ed il Mondiale di Firenze, in fondo, è lì dietro l'angolo.

Francesco Sulas

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