Tour de Pologne 2013: Riecco Hushovd e la sua BMC - Thor su Renshaw e Von Hoff a Rzeszów. Ratto 12°
- Tour de Pologne 2013
- BMC Racing Team 2013
- Cannondale Pro Cycling Team 2013
- Sky ProCycling 2013
- Team Saxo - Tinkoff 2013
- Alexsandr Dyachenko
- Bartlomiej Matysiak
- Ben Swift
- Christophe Riblon
- Daniele Ratto
- Grega Bole
- Leigh Howard
- Luka Mezgec
- Mark Renshaw
- Michal Golas
- Mirko Selvaggi
- Rafal Majka
- Ricardo Mestre
- Sergio Luis Henao Montoya
- Steele Von Hoff
- Thor Hushovd
- Tosh Van der Sande
- Yauheni Hutarovich
- Uomini
Non è una vittoria come tante altre quella di Thor Hushovd al Tour de Pologne, terza tappa, traguardo di Rzeszów. E non tanto perché prima di questa il 35enne norvegese aveva ottenuto solo tre affermazioni (tra cui il titolo nazionale su strada), quanto perché regala alla BMC la prima vittoria in una prova World Tour, almeno per quanto riguarda il 2013.
Una corazzata, quella statunitense, che ha patito i colpi a vuoto di Evans e Gilbert, di Phinney e dei nostri Oss, Quinziato, Pinotti, Ballan. Con Van Avermaet non ha mai raccolto risultati davvero pesanti fino ad oggi, Van Garderen ha stupito (in positivo) al California, deluso di lì in avanti.
Con Mathias Frank la squadra di Ochowicz ha rischiato di portare a casa un Tour de Suisse finito nelle mani di Rui Costa per il secondo anno consecutivo, con Hushovd aveva vinto una tappa al Tour du Haut Var, il Campionato norvegese su strada ed una frazione del Giro d'Austria. Il Polonia era il posto giusto dove far valere la forza di una squadra sulla carta fortissima, mettendo la quinta ed ottenendo la prima vittoria World Tour.
Dopo un giorno di riposo che funge da trasferimento (dal Trentino si deve arrivare a Cracovia) si riparte con la Cracovia-Rzeszów, 226 km sempliciotti ed un finale in circuito (tre giri da 6 km). Scatti e controscatti sin da subito e nel breve giro di una decina di chilometri va via la fuga di giornata. All'interno Dyachenko, Matysiak, Mestre e Selvaggi, il gruppo lascia fare e dopo 20 km hanno già 5' di vantaggio, dopo 80 sforeranno il muro dei 10', loro vantaggio massimo.
Dietro è proprio la BMC di Hushovd a tirare, aiutata dalla Sky di Ben Swift (oggi tra i più deludenti). Il vantaggio a poco a poco decresce. Bartlomiej Matysiak si aggiudica i due traguardi volanti ed il Gpm di terza categoria posto a Lubenia, mancano 36 km al traguardo. Al Gpm il gruppo transita con un ritardo di 3'30", all'inizio del circuito ai battistrada resta solo 1'27" da gestire.
Il circuito è tecnico, bagnato dalla pioggia caduta nelle scorse ore e pieno di curve. C'è da lanciare e rilanciare. Dyachenko, Matysiak, Mestre e Selvaggi vengono ripresi quando mancano poco più di 3 km al traguardo, e lì i treni per i velocisti entrano in azione.
Molto attivo quello della Belkin, che lavora per Renshaw. Proprio alla ruota dell'australiano in procinto di passare a fine stagione all'Omega Pharma Quick Step c'è Thor Hushovd; il possente norvegese esce con un'ottima scelta di tempo e batte sul traguardo proprio Renshaw e Steele Von Hoff, 3°.
Ai piedi del podio Grega Bole, seguito da Tosh Van der Sande, Leigh Howard, Michal Golas, Yauheni Hutarovich, Ben Swift e Luka Mezgec. Miglior italiano di giornata Daniele Ratto, che ha chiuso in 12a posizione.
La classifica generale vede sempre il talento polacco Rafal Majka in testa, tallonato da Sergio Henao a 4" e da Christophe Riblon a 6". Weening è 4° a 7", Jon Izagirre è staccato di 9" così come Chris Anker Sørensen, Pozzovivo è 7° a 13", stesso distacco di Eros Capecchi, una posizione più indietro del lucano. Kiserlovski a 16" e Rohregger a 18" completano la top ten.
Domani quarta tappa, la più lunga della corsa: saranno infatti 231.5 i chilometri da affrontare tra Tarnów e Katowice, con un finale ancora in circuito, e nemmeno troppo semplice. Gli scattisti veloci sono avvisati.