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Tour de France 2013: Per JRO un podio tutto in rimonta - Contador svuotato, alla fine è solo 4° | Cicloweb

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Tour de France 2013: Per JRO un podio tutto in rimonta - Contador svuotato, alla fine è solo 4°

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Joaquim Rodríguez davanti a Quintana e Froome verso Annecy-Semnoz © Bettiniphoto

Uno è un predestinato, un vincente, uno che a trent'anni può dire di aver primeggiato in tutti e tre i GT. L'altro è un onesto 33enne partito come gregario di Valverde, dal 2010 messosi in proprio con successo, tanto da riuscire a salire sul podio dei tre GT più prestigiosi (senza vincerne però nemmeno uno).

L'uno è Alberto Contador, l'altro Joaquim Rodríguez. Il primo era partito con ambizioni notevoli, in questo Tour: insidiare la maglia gialla, Chris Froome. Ed anche dopo i Pirenei pareva il rivale più accreditato, finché all'Alpe d'Huez ha dimostrato che non era questione di giornate no ma di gambe. L'altro, JRO, sui Pirenei era andato ancora peggio del connazionale.

Vagonate di minuti lo avevano allontanato dal podio e dalle attenzioni, e forse ciò non gli ha del tutto fatto male. Una vita da talento, quella di Contador, che s'è inventato tanto, molto, ma non abbastanza per combattere contro Froome. Un ventaglio ben assestato è stato il vero colpo che ha subito l'anglo-kenyota. Sulle salite, sulle Alpi così come sui Pirenei, le gambe erano assenti.

Si pensava potesse inventarsi qualcosa nelle ultime frazioni di montagna, specialmente a Le Grand Bornand (con l'aiuto di Kreuziger e di Riis in ammiraglia), ma non c'è stato niente da fare. Oggi s'è dovuto arrendere all'ottimo Nairo Quintana, che già dall'Alpe d'Huez aveva conquistato il terzo gradino del podio, ed appunto a Joaquim Rodríguez.

Per Purito una Grande Boucle tutta a rincorrere: rincorrere la vittori, che ahilui non è arrivata. Rincorrere il podio, conquistato proprio oggi, quando sulla salita finale ha deciso che l'andatura era troppo bassa ed ha aperto il gas. Solo Quintana e successivamente Froome gli hanno tenuto la ruota, Contador ha alzato subito bandiera bianca (Mollema e Kreuziger avevano già mollato in precedenza).

Altra giornata no per il Pistolero con le polveri bagnate, l'ennesima. Là davanti invece Purito menava e menava, Quintana gli dava qualche cambio ma l'intenzione era chiara: conquistare il podio. Missione compiuta. Un podio che alla mattina dell'Alpe d'Huez sembrava irraggiungibile, o almeno complicato, ed invece Purito è stato capace di prenderselo di forza, di testa, di gambe.

Visto che Contador non era quello dei giorni migliori il catalano della Katusha ha approfittato di un'occasione che non può dirsi irripetibile ma a 33 anni rappresenta un grande risultato. Contador, d'altra parte, possiamo dire che non abbia mai trovato il colpo di pedale giusto. Il madrileno, stanco di testa oltre che vuoto di gamba, salterà la Vuelta ma ha promesso di essere già al lavoro per il Tour 2014. Chi ha ampiamente deluso ma è ben lontano dalla resa e chi, sulla via di un Tour anonimo, ha trovato attributi e gambe per portarsi sul terzo gradino del podio.

La Spagna ha due volti della stessa medaglia: di qua l'irriconoscibile Alberto Contador (inciso del tutto autoreferenziale: i 10 punti su come il madrileno avrebbe potuto vincere la 100a Grande Boucle quadrano, vero?), di là il grintoso, mai domo, in crescita nella terza settimana corsa divinamente, Purito Rodríguez.

Francesco Sulas

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