Warning: include() [function.include]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/BackgroundProcess.class.php) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/background_process/background_process.module on line 22

Warning: require() [function.require]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/context.core.inc) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/context/context.module on line 3
Tour de France 2013: Quintana e quel futuro che è già presente - Podio sempre più vicino per il talento colombiano | Cicloweb

Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Tour de France 2013: Quintana e quel futuro che è già presente - Podio sempre più vicino per il talento colombiano

Versione stampabile

Nairo Quintana stacca Chris Froome nella scalata dell'Alpe d'Huez © BettiniphotoAlla fine di tutto, in qualunque modo andrà a finire, un ringraziamento glielo dovremo per forza a Nairo Quintana. In un Tour de France in cui non trascorre giorno senza che lo strapotere di Chris Froome non sia tema d'attualità (con annesse disquisizioni polemiche), l'entusiasmo verso quel ragazzo colombiano di bianco vestito è assolutamente giustificato, se non altro perché è servito a riportarci indietro nel tempo al romanticismo dello scalatore colombiano che attacca senza remore quando la strada sale.

Qui probabilmente c'è dell'altro però, in un'età che per il Paese sudamericano può dirsi assolutamente aurea, in cui i Betancur, gli Urán e gli Henao hanno saputo parimenti già entusiasmare e far sognare. Nairo che il suo primo assaggio di Francia se lo gustò alla grandissima, andando a conquistare la vittoria nel Tour de l'Avenir (corsa che non risulta mai banale nella caccia ai nuovi talenti) nel 2010, piazzando un doppio colpo che mandò al tappeto tutti quanti sul traguardo di Risoul, prima in linea e poi al termine di una cronoscalata.

S'intuiva già lì che il ragazzo, appena ventenne, avesse qualcosa in più di altri. Bene ha fatto la Movistar a non farselo scappare, venendo ripagata già alla prima stagione da una quantità di vittorie di buonissima fattura: la Vuelta a Murcia e la Route du Sud (entrambe con un successo di tappa), la frazione di Morzine al Delfinato e la splendida stoccata sul San Luca che gli ha consentito di far suo il Giro dell'Emilia. Il tutto senza dimenticare che, prima di esaltarsi sulla collina bolognese, ha debuttato alla Vuelta di Spagna divenendo preziosissima spalla per Alejandro Valverde, dando in più di un'occasione prova (come sul terribile Cuitu Negru) di avere la stoffa per combinare qualcosa di veramente importante.

Ci ritroviamo adesso, a tre tappe dalla conclusione della Grande Boucle, con un corridore che non solo si è dimostrato tra i più divertenti fin qui ammirati ma che è concretamente in lizza per mettere nel mirino, uno dopo l'altro, tutti gli obiettivi che pian piano si sono materializzati strada facendo. Se infatti si era partiti con un Quintana esordiente al Tour e quindi sulla carta ideale seconda punta in appoggio ad un Valverde che aveva concrete ambizioni di top-five per non dire podio, pian piano la scena è completamente mutata e non solo dopo il primo splendido (oltre che temerario) attacco prodotto fin sul Col de Pailhères, vetta più alta di questa edizione, quando al traguardo di Ax 3 Domaines mancavano oltre 30 chilometri ed il furore agonistico di Froome sarebbe arrivato proprio sul più bello a fagocitare ogni cosa. Nairo si è ritrovato in maglia bianca, iniziando a dar vita ad un appassionante duello con Michal Kwiatkowski, con il polacco ad avere dalla sua le due cronometro prima che arrivasse realmente il terreno adatto in cui fare la differenza e mettere in cassaforte la leadership, ovvero le Alpi. Il primo vero punto di svolta lo si è avuto nella frazione di Saint-Amand-Montrond, dove la Movistar ha preso la saggia decisione di non sacrificare anche Quintana in favore di Valverde, promuovendo quindi sulla strada il talentuoso sudamericano al ruolo di nuovo capitano.

Un ruolo che Nairo ha dimostrato subito di saper meritare, producendosi in un altro spettacolare attacco sul Mont Ventoux in cui il solo Froome è stato capace di piegarlo, dovendo aspettare, tra l'altro, solamente la flamme rouge per riuscire a piazzare l'affondo decisivo. Nonostante la sconfitta nella giornata di domenica 14 luglio si è probabilmente scoperto un Quintana nuovo, disposto a soffrire sulla bici ancor di più di quanto non avesse fatto fino a quel momento e le parole di un giovane ragazzo, fiaccato oltremodo da quell'ascesa infernale, perdendo anche sangue dal naso, sono state la più fulgida dimostrazione di quanto forse potremmo trovarci a commentare nelle future annate. Intanto però il Quintana che pian piano era risalito posizione dopo posizione nella classifica generale e che si è messo alle spalle anche l'ultima prova contro il tempo di questo Tour, si era presentato questa mattina al via da Gap occupando il quinto posto a 6'58" da Froome ma a soli 2'07" da Roman Kreuziger che occupava la terza posizione.

Lecito quindi aspettarsi una condotta battagliera da parte dei Movistar, non solo per tentare di vincere la tappa (più con Valverde, alla ricerca di un modo concreto per salvare il proprio Tour) ma anche per provare a smuovere concretamente le acque in materia di classifica generale. Se la prima scalata all'Alpe d'Huez e la successiva temibile discesa del Col de Sarenne potevano lasciare delusi da questo punto di vista (anche se Rui Costa proprio verso la vetta del Sarenne ha cominciato ha forzare in testa), certificando di fatto il via libera alla fuga di giornata, il gran lavoro prodotto all'imbocco dell'Alpe d'Huez poteva far presagire ad attacchi del team spagnolo. Dopo il timido affondo di Valverde però Quintana ha preferito inizialmente limitarsi a seguire a ruota Froome, quando i primi segni di sparpaglio in gruppo si palesavano (eravamo a circa 10 km dall'arrivo), per poi tentare un primo timido allungo e provare quindi ad accodarsi a Rodriguez nel momento in cui Froome si era mostrato in totale controllo della situazione (del resto il divario in classifica lo permetteva). È stato però proprio nel momento in cui l'anglokenyano è andato in crisi (a circa 4,5 chilometri dall'arrivo) che Nairo ha prodotto finalmente la sua rasoiata a cui il solo Rodriguez è stato capace di replicare, contribuendo concretamente a far crescere il gap e tagliando il traguardo in quarta posizione a 2'12" da Riblon ma riuscendo a guadagnare ben 1'06" su Froome ma soprattutto 2'03" su Contador e 2'19" nei confronti di Kreuziger.

Basta osservare il gap accumulato quest'oggi, in una tappa che chiamava in causa gli scalatori di razza per sottolineare come Quintana ora abbia serie e concrete possibilità di riuscire a chiudere il suo primo Tour de France addirittura sul podio, approfittando magari del momento di appannamento dei Saxo, chiamati a questo punto a tentare la grande impresa in queste ultime due frazioni di montagna ma costretti anche a guardarsi le spalle per salvaguardare le proprie posizioni. Di certo dopo quest'oggi, visto che il sorpasso a Kreuziger non era così impossibile da attuare (Quintana è ora davanti per 12", 5'32" contro i 5'44" del ceco), a rischiare grosso appare lo stesso Contador, non apparso al meglio nella giornata odierna e che al momento può vantare solamente 21" di margine sul colombiano che ha dimostrato di essere decisamente il corridore più brillante in salita dopo Froome in questo Tour. La possibilità che quindi sia proprio Quintana a conquistare la piazza d'onore a Parigi appare sempre più concreta e non farebbe altro che rendere ulteriormente più evidenti i valori fin qui espressi in campo. Resta a questo punto da vedere in che modo gestirà il momento il colombiano, sostenuto da una squadra con ottimi elementi (al di là di Valverde c'è un Rui Costa parecchio in palla in queste ultime giornate), che potrebbe magari ritrovarsi nuovamente coinvolto in un attacco con Purito Rodríguez, anche lui a portata di podio essendo distanziato di 5'58" da Froome (solo 14" da recuperare a Kreuziger) mentre appare decisamente fuori dai giochi Mollema dopo la tappa odierna.

Non solo: la certezza del podio (ma anche senza quella l'obiettivo sarebbe stato ugualmente raggiunto) certificherà anche la conquista della maglia bianca di miglior giovane, con la tappa odierna che ha di fatto scritto la parola fine alla contesa con Kwiatkowski, in forte ritardo ed ora staccato di ben 9'06" nella speciale classifica. In più Quintana, grazie ai tentativi ed alle stilettate prodotte fin qui sulle varie ascese, col piazzamento odierno e approfittando della difficoltà di Froome, ha compiuto un gran balzo anche nella classifica di miglior scalatore, essendo distante dal leader della Sky appena sette lunghezze (104 a 97) nella lotta per la conquista della maglia a pois.

Facile prevedere che Froome non si dannerà parecchio l'anima a sprintare sui traguardi intermedi, lasciando le varie energie per gli ultimi difficili arrivi mentre per Quintana racimolare qualche punto strada facendo potrebbe consentirgli di consacrarsi anche come miglior scalatore di questa edizione, riportando in Colombia quella maglia che fece sognare in tanti quando fu indossata da Lucho Herrera e che, dagli anni Ottanta ad oggi, è finita ad un corridore sudamericano soltanto in due casi: nel 2000 con Santiago Botero (che la storia seppe però scriverla vincendo il mondiale a cronometro due anni dopo) e nel 2008 con lo sfortunatissimo Mauricio Soler.

Possibile quindi che la prima Grande Boucle di Quintana possa concludersi con uno straordinario filotto che tra podio e ben due maglie lo farebbe diventare inevitabilmente un personaggio amatissimo, non solo dagli stessi francesi. Se poi a questo dovesse aggiungersi anche la ciliegina sulla torta di un successo di tappa (fin qui sfiorato per pochissimo) beh, allora potremmo tranquillamente parlare di capolavoro. Del resto c'è un gran bisogno di un Quintana che attacca e che continua a sognare di vincerlo, un giorno, questo Tour de France. Perché lo spietato stile anglosassone potrà anche piacere ma quel caliente profumo d'impresa che sanno ancora produrre i nuovi prospetti dell'America Latina sono un qualcosa da cui non potersi liberare facilmente. E che sa ancora conquistare.

Vivian Ghianni

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano