Tour de France 2013: Dalle Movistar alle Movistalle - Valverde, disastro totale: perde quasi 10'
Proprio non riescono ad andare d'accordo e ogni volta succede qualcosa: ad Alejandro Valverde il Tour de France piace eccome, forse è al Tour che non piace il murciano della Movistar. Fin dal 2005, quando alla prima partecipazione battè Armstrong in salita ma fu costretto al ritiro solo tre giorni, Valverde non è mai stato particolarmente fortunato nelle sue avventure alla ricerca di un podio alla Grande Boucle ed anche quest'anno, quando tutto sembrava girare per il meglio, la sfortuna ha deciso dipresentarsi nella tappa numero (guarda caso!) 13.
Sul traguardo il conto di questa Tours - Saint-Amand-Montrond è stato veramente salatissimo: 9'54" persi tutti in un colpo significano un crollo dalla seconda alla 16a posizione in classifica generale e la fine di ogni ambizione di salire sul podio finale a Parigi. La botta è di quelle pesanti perché non è stata una crisi o una di quelle disattenzioni a cui Valverde comunque non sarebbe stato nuovo: in prossimità del rifornimento fisso, a circa 90 km dal traguardo, un corridore ha urtato da dietro Valverde rompendogli la ruota e costringendolo al fatale pit stop per il cambio.
Momento peggiore non poteva esserci perché il gruppo era in piena bagarre con Kittel che si era staccato e l'Omega Pharma, aiutata anche dalla Belkin, che tirava a tutta per impedirgli di colmare un distacco che in quel frangente era di circa un minuto. Alle spalle del gruppo principale quindi non c'erano le ammiraglie e chiunque avesse avuto un problema meccanico si sarebbe trovato nella stessa situazione: non tutti però avrebbero potuto contare su ben sei compagni di squadra accanto (giustamente a Quintana non è stato chiesto di fermarsi) per provare a rientrare.
Memore di alcuni screzi passati la Movistar ha mandato subito Rui Costa in testa al gruppo per negoziare una piccola tregua con l'Omega Pharma per permettere a Valverde di rientrare ed infatti lo squadrone belga ha un po' alzato il piede dall'acceleratore: i 30" persi per il cambio di ruota ad un certo punto si erano ridotti a 12" ma la Belkin non ha seguito l'esempio di Cavendish e soci e hanno continuato a tirare pancia a terra. L'errore della Movistar probabilmente è stato quello di valutare male la situazione e cambiare solo la ruota invece di optare per un più rapido scambio di bicicletta con il compagno (Castroviejo) che probabilmente avrebbe permesso a Valverde di riportarsi in scia dei migliori, senza però sapere quando sarebbe arrivata da dietro l'ammiraglia per una nuova sostituzione.
Fatto sta che il lavoro dei Belkin, il grande sforzo dei Movistar ed il vento laterale che aumentava la propria intensità hanno ricacciato indietro Valverde e compagni ed una volta ripresi dal gruppo Kittel per loro è stata la fine visto che a quel punto la Omega Pharma è tornata a fare ritmo in ottica vittoria di tappa. Per diversi chilometri la differenza tra i due gruppi è oscillata tra i 45" ed il 1'30" poi il crollo e la rinuncia definitiva ad inseguire mentre davanti continuavano a darsi battaglia con il bell'attacco di squadra della Saxo Tinkoff.
Adesso il ruoto di capitano della Movistar passa a Nairo Quintana che è 8° in classifica a 5'18" da Froome: le prestazioni del giovane colombiano libero da compiti di gregariato saranno sicuramente molto interessanti da seguire, ma in ottica Tour de France bisognerà fare attenzione alla reazione d'orgoglio di tutta la Movistar che si ritrova ora con assai poco da perdere visto che oggi ha preso una bella batosta anche nella classifica a squadre in cui ora è 5a a più di 16' dalla Saxo. Già da domani probabilmente li vedremo scatenati nelle fughe e se ci sarà da ricambiare lo scherzetto subito oggi probabilmente non si tireranno indietro.
Ma più che per la possibile nei confronti di Mollema e Ten Dam, la Movistar andrà seguita da vicino in montagna perché gli uomini di Unzué sui Pirenei si erano dimostrati tra i più in forma del gruppo e sulle Alpi potrebbero fungere da ago della bilancia nelle sfide tra i favoriti per il successo finale. Inutile dire che se dobbiamo ipotizzare una possibile alleanza per prima corsa guardiamo verso la Danimarca: oggi la Saxo Tinkoff è entrata in scena solo con Valverde ormai fuori dai giochi e conosciamo gli ottimi rapporti tra i due capitani che si stimano e si rispettano. Se la Sky è uscita ancor più ridimensionata da questa 13a tappa non si può dire lo stesso per il team di Bjarne Riis e se troverà anche degli amici forti in montagna (magari barattando una vittoria di tappa) può veramente pensare di far saltare il banco: intanto Valverde promette spettacolo sulle Alpi, chi gli andrà dietro?