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Tour de France 2013: Un'alternativa chiamata Movistar - Valverde e Quintana sperano

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Alejandro Valverde in scia a Froome sale verso Ax 3 Domaines © Bettiniphoto

È bastata la prima tappa di montagna di questo 100° Tour de France e già in tanti parlano di corsa finita: troppo superiore Chris Froome rispetto alla concorrenza, i distacchi che ha rifilato a tutti gli avversari in una salita non particolarmente lunga sono stati impressionanti e la Sky, nonostante alcuni uomini non abbiano la stessa condizione di un anno fa, s'è dimostrata ancora una squadra molto solida non solo con un fantastico Richie Porte, ma anche con un sontuoso Peter Kennaugh, uomo fondamentale lungo la discesa del Col de Pailhères.

Ma allora per le prossime due settimane a cosa o a chi ci dobbiamo aggrappare per vedere almeno qualche attacco a questo strapotere britannico? Per quanto s'è visto oggi sul Pailhères prima e sull'ascesa di Ax 3 Domains poi, l'unica àncora di salvezza è la Movistar che ha in Alejandro Valverde e Nairo Quintana due tra gli uomini più in forma di tutto il gruppo, e in più c'è anche un corridore come Rui Costa che non sta male e che può essere una spalla importante per i due leader.

Oggi gli uomini di Eusebio Unzué sono stati quindi gli unici, assieme ai Belkin, a meritarsi un voto positivo sui Pirenei in mezzo ad un mare di insufficienze più o meno gravi: Valverde ha tagliato il traguardo in terza posizione a 1'08" da Froome ed a soli 17" da Porte, Quintana invece ha dato spettacolo in salita su Pailhères ma per sua sfortuna non ha avuto nessuno in grado di dargli qualche cambio nella lunga e pedalabile discesa verso Ax-les-Thermes mentre dietro c'era uno scatenato Kennaugh che ha potuto dar fondo a tutte le energie rimaste prima dell'ascesa finale.

A questo punto quello che chiediamo ai corridori della Movistar non è di vincere il Tour a tutti i costi anche perché le cronometro giocano a loro sfavore, ma almeno di provare a fare qualcosa che tenga ancora aperta la corsa e magari testare la resistenza della Sky con qualche azione da lontano. Da qui a Parigi sulla carta ci sono tre tappe che si possono prestare a tattiche aggressive senza dover aspettare sempre l'ultima salita: se oggi sul Pailhères con Froome e Porte è rimasto solo Kennaugh, chissà cosa potrebbe succedere già domani con tre colli di prima categoria in sequenza ravvicinata, oppure nel giorno della doppia scalata dell'Alpe d'Huez, o anche verso Le Grand Bornand con due salite "hors catégorie" in partenza.

Certo, un attacco serio dovrebbe essere preparato meglio rispetto a quello di oggi di Quintana, ma proprio il colombiano sembra l'uomo giusto per provare a dare un po' di spettacolo. Il dubbio maggiore, però, e se a questo punto la Movistar avrà veramente voglia di continuare a correre all'attacco o se punterà in primis a difendere quanto conquistato: dopo la prima tappa di montagna, infatti, i blu-verdi si trovano con Quintana in maglia bianca (1° obiettivo), con Valverde sul podio virtuale (2° obiettivo) e con il primato nella classifica a squadre (3° obiettivo).

In poche parole la formazione spagnole ha tanto da perdere al momento nel caso in cui un vero attacco da lontano non andasse a buon fine, le possibilità di guadagno sono invece abbastanza scarse e anche se uno dei fenomeni della Sky saltasse resterebbe comunque l'altro con ottime chance di portare a casa la maglia gialla. Forse bisognerebbe trovare qualche amico con le stesse idee, magari creare quella santa alleanza spagnola di cui spesso si parla nelle possibile tattiche ma che di fatto negli anni recenti nessuno ha mai visto attuata: che Valverde e Contador si stimino e si rispettino molto è risaputo, che sia l'anno buono per vederli alleati?

Qualche riga la meritano anche i già citati uomini della Belkin: oggi gli olandesi hanno piazzato Bauke Mollema quarto e Laurens Ten Dam quinto; in più, un po' come la Movistar, hanno sempre un uomo che può essere d'aiuto ai due meglio messi in classifica, in questo caso Robert Gesink. Pur essendo andati benissimo oggi, forse gli olandesi danno un po' meno sicurezze per le prossime tappe rispetto ai colleghi spagnoli: se dopo il Ventoux saranno ancora davanti allora dovremo tenere conto anche di loro per dei possibili attacchi anti-Sky.

Sebastiano Cipriani

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