Giro Rosa 2013: Bronzini anticipa, Vos non si distrae - Nella volata di Corbetta Marianne davanti a Giorgia
Marianne Vos, quando perde, non lo fa per troppo tempo consecutivamente. E così, dopo le due giornate scorse, con gli arrivi in salita al Beigua ed a San Domenico di Varzo, vinti da Mara Abbott ed in cui Marianne Vos ha pagato fior di minuti, la fuoriclasse olandese è tornata a vincere.
L'ha fatto in volata, battendo Giorgia Bronzini, che ai 150 metri aveva provato ad anticipare sul pavé. Una Marianne Vos che è cambiata rispetto alle ultime due stagioni. È cambiata di nuovo; fino al 2010 pagava sulle salite alle specialiste, vincendo però traguardi veloci o posti su strappetti.
Nel 2011 si mise in testa di voler vincere il Giro d'Italia, calò di 4 kg di peso, presentandosi al via di Roma molto tirata. Emma Pooley era un'avversaria più che ostica, la stessa Mara Abbott poteva far paura. La Vos prese vantaggio nella prima parte di Giro, diede una prima scossa nelle Marche, sulle Alpi tenne le ruote della Pooley, passando per prima sul Mortirolo. Amministrerà alle Torri di Fraele, vincerà davanti alla Pooley in quel di Ceresole Reale, scattando in faccia alla britannica come un Saronni qualsiasi a Goodwood.
Un Giro trionfale, quello, che venne bissato l'anno successivo, quando l'olandese si presentò all'ultima tappa di Bergamo in rosa, a poco più di un mese da quando s'era fratturata la clavicola. Era in forse la sua partecipazione, avrebbe trionfato. Lo scorso anno, oltre che quello del secondo Giro d'Italia consecutivo, per Marianne Vos è stato quello della doppietta Giochi Olimpici-Mondiali.
Un sogno realizzato, un'accoppiata che non solo pochi ciclisti, ma pochi atleti in genere vantano. E così quest'anno Marianne Vos ha cercato nella MTB un nuovo obbiettivo: l'auspicio è arrivare ai Giochi di Rio 2016 e competere tra le ruote grasse (in tal modo avrebbe a casa tre medaglie d'oro, una per Olimpiade, in tre discipline diverse: pista, strada e MTB, appunto). Work in progress, ma ciò ha comportato un cambio di preparazione e di conseguenza, la perdita di quella brillantezza in salite medio-lunghe. Sono scelte.
La Vos ha iniziato questo Giro Rosa vincendo tutti, ma proprio tutti i traguardi volanti, prendendo ogni sorta d'abbuono in palio e vincendo in due occasioni, a Cerro al Volturno ed a Castelfidardo. Questa ricerca del tempo non era certo dettata dall'avidità cannibalesca ma dalla sicurezza che in salita avrebbe perso non poco. Infatti il Beigua ha presentato il conto, con un ritardo di Marianne Vos da Mara Abbott di oltre 5'.
Decoubertiniana quanto si vuole, la Vos non ama perdere, anche se ride sotto i baffi. Ecco allora che a Corbetta s'è nuovamente imposta, come si aveva ragione di supporre. Un circuito di 15 km da ripetere otto volte, totale di 120 km, attende le atlete. I 35 gradi della pianura padana non scoraggiano la varie Cilvinaite, la sempre attivissima Scandolara ed altre attaccanti (particolarmente vivace Ashleigh Moolman). La tappa si chiude però allo sprint, con la Wiggle Honda di Giorgia Bronzini e la Rabo Liv/Giant di Marianne Vos che tentano di mantenere il gruppo compatto.
Nell'ultimo chilometro di corsa Lucinda Brand scorta Marianne Vos verso il traguardo in maniera sublime. Una fiammata della Brand (che non a caso in olandese significa "fuoco") nell'ultimo chilometro, la Campionessa d'Olanda che allunga, le velociste che sono lì. Giorgia Bronzini incollata alla ruota di Marianne Vos, e guai a chi la schioda di là. La piacentina prova ad anticipare l'iridata ai 150 metri ma la Vos raggiunge e supera con relativa facilità la Bronzini. Terza piazza per Shelley Olds, seguita da Kirsten Wild, Barbara Guarischi, Marta Tagliaferro, Oxana Kozonchuk, Alena Amialiusik, Giada Borgato e Melissa Hoskins, che chiude 10a.
Invariata, se non per qualche secondo nei distacchi, la classifica generale, con Mara Abbott in rosa davanti a Tatiana Guderzo di 2'28" mentre Claudia Häusler si avvia a conquistare il terzo gradino del podio, a 2'52". Francesca Cauz, splendida maglia bianca, cercherà domani la disperata rimonta nei confronti della Häusler (deve recuperarle 9", si può anche fare) mentre Marianne Vos è 5a seguita da Shara Gillow, Evelyn Stevens, Ashleigh Moolman, Evgenya Vysotska ed Alena Amialiusik.
Domani la conclusione del 24° Giro Rosa, che conferma il fatto che la Campionessa del Mondo non vince la gara a tappe italiana. Una passerella, ma neanche tanto, visto che nei 16 km della cronometro individuale di Cremona qualche posizione in classifica cambierà. Di sicuro Marianne Vos, che le corse contro il tempo lunghe non le ama affatto ma in quelle medio-brevi sa anche vincere, proverà a conquistare la quarta vittoria in otto tape al Giro Rosa. Giacché non è arrivata la maglia rosa, con qualcos'altro si dovrà pur consolare...