Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Giro Rosa 2013: Risorge la Abbott, Beiguai per la Vos - L'americana prende la maglia rosa. Bene le italiane

Versione stampabile

Mara Abbott stravince al Monte Beigua: Giro ipotecato? © Ianuale

Dopo quattro giorni di dominio da parte di Marianne Vos è bastata la prima salita di questo Giro Rosa per sconvolgere completamente la corsa e per passare ad un'altra dominatrice assoluta che sembra difficilmente attaccabile nelle tre frazioni restanti: il tappone del Monte Beigua e la maglia rosa sono andati all'americana Mara Abbott, già vincitrice del Giro 2010, mentre la Vos è sprofondata addirittura fuori dalle prime 5 posizioni della classifica generale.

Mara Abbott, 27enne del Colorado con un fisico da scalatrice pura, è tornata in gruppo all'inizio di questa stagione dopo più di un anno di stop dovuto ad un disturbo alimentare ed altri problemi personali. Nonostante l'inattività, fin dalle prime gare nordamericane con la maglia della Exergy Twenty16, Mara aveva dimostrato di non aver perso il suo grandissimo spunto in salita: alla San Dimas Stage Race aveva vinto la breve cronoscalata e la classifica generale, una vittoria di tappa alla Redlands Classic, poi il trionfo al Tour of the Gila (due tappe e classifica), una delle corse a tappe americane più impegnative sotto il profilo altimetrico.

Nel 2010 quando vinse il Giro, Mara Abbott militava proprio in questa stessa formazione (la denominazione era leggermente diversa) e venne a correre in Italia con la maglia della Nazionale USA, proprio come quest'anno: di analogie, però, ne troviamo anche nel modo di correre perché dopo una prima parte di Giro tutta volta a limitare i danni (a Cerro al Volturno e Castelfidardo aveva perso qualche secondo), l'americana s'è scatenata già alla prima tappa decisiva infliggendo in salita distacchi pesantissimi a tutte le rivali. Oggi sul traguardo del Monte Beigua la seconda classifica è arrivata a 1'44" e la seconda della generale dista 1'27".

Come prevedibile la tappa odierna s'è decisa interamente sulla scalata del Monte Beigua ma anche prima della battaglia finale l'andamento del gruppo non ha certo fatto annoiare i tifosi. Sulla prima salita di seconda categoria, il Colle del Giovo, il plotone aveva già perso una quarantina di unità e pochi chilometri dopo lo scollinamento è partita una fuga di 10 atlete diventate poi 12 strada facendo: le attaccanti erano Megan Guarnier, Roxane Knetemann, Alena Amialiusik, Adrie Visser, Giorgia Bronzini, Valentina Carretta (che aveva una folta rappresentativa di tifosi sulle strade liguri), Valentina Scandolara, Ellen Van Dijk, Joanne Kiesanowski, Patricia Schawager, Kristin McGrath e Amanda Spratt ma il loro vantaggio massimo non è mai salito oltre il minuto.

L'azione delle 12 battistrada è durata una trentina di chilometri e s'è esaurita nella discesa, affrontata precedentemente in salita, che precedeva la durissima salita finale. In questo frangente s'è vista davanti al gruppo anche Marianne Vos che probabilmente voleva provare a sfruttare la lunga sequenza di curve e controcurve per mettere in difficoltà le rivali: purtroppo per l'olandese la strada era sì molto tecnica, ma per lunghi tratti la pendenza non era particolarmente accentuata ed quindi il gruppo è arrivato compatto ai piedi del Beigua.

La salita è iniziata a 14 chilometri e la pendenza media per arrivare in cima superava l'8%: sono bastate poche rampe per capire chi era in giornata e chi no. La maglia rosa di Marianne Vos è andata quasi subito in difficoltà e s'è capito quindi che il suo inizio di Giro in cui è andata a vincersi tutti i traguardi volanti e ha dato sempre battaglia non era dettato da uno spirito cannibalesco, piuttosto da un grande timore di questi due arrivi in salita consecutivi e quindi dalla voglia di guadagnare il più possibile per poi provare a difendersi. Ma non è bastato: all'arrivo 15a posizione, 5'15" il ritardo.

Le prime ad avvantaggiarsi sono state proprio le americane Mara Abbott ed Evelyn Stevens ma, dopo aver fatto la differenza su tutte le altre, la Abbott s'è liberata anche della compagnia della connazionale e ha iniziato il suo clamoroso show solitario con il vantaggio sulle inseguitrici che è cresciuto inesorabilmente fin sul traguardo; la Stevens invece dopo quest'ottimo avvio è andata in netta difficoltà, s'è fatta riprendere prima dal trio tutto italiano formato a Luperini, Guderzo e Cauz, poi è stata costretta a lasciare andare anche loro e altre ragazze che risalivano da dietro. Anche per la capitana della Specialized-Lululemon il verdetto è stato durissimo: decima a 3'51".

Per le italiane le note positive della giornata sono arrivate proprio a Francesca Cauz, Tatiana Guderzo e Fabiana Luperini, prime inseguitrici alle spalle della scatenata Abbott. Impressionante soprattutto la prestazione della giovanissima Cauz, 20enne portacolori della Top Girls Fassa Bortolo: il suo secondo Giro d'Italia (33a nel 2012 all'esordio) era partito discretamente bene tra Cerro al Volturno e Castelfidardo ma oggi s'è veramente superata ed ha chiuso al secondo posto a 1'44" dalla Abbott dopo essersi tolta di ruota nelle ultime centinaia di metri Fabiana Luperini (terza a 1'49") e Tatiana Guderzo (quarta a 1'51"). Salite dure come questa non se ne trovano tante durante l'anno, e forse è un peccato, ma se continuerà a crescere così la giovane Cauz potrà diventare uno dei punti di riferimento del movimento azzurro e magari lottare anche per la conquista della maglia rosa. Intanto si gode quella bianca.

Con la vittoria di oggi la Abbott può vantare un vantaggio in classifica di 1'27" su Tatiana Guderzo e, sebbene sia un margine abbastanza rassicurante anche in vista della cronometro finale a Verona, per quanto visto oggi domani a San Domenico potrà mettere definitivamente la parola fine sui giochi per il successo finale. Apertissima invece la lotta per il podio: tra Guderzo e Luperini ci sono appena 7" di differenza, la Hausler è quarta a 1' dalla vicentina della MCipollini, la Cauz è a 1'05"; attenzione anche all'australiana Shara Gillow, ottima a cronometro, e lontana 1'27" dalla Guderzo ma pure bisogna considerare ancora sia Marianne Vos che Evelyn Stevens, rispettivamente settima a 3'20" da Abbott e ottava a 3'35" in classifica. Domani nel complesso la salita conclusiva forse non sarà dura come quella odierna ma presenta comunque un chilometraggio e una pendenza di tutto rispetto: vedremo cosa succederà.

La Redazione

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano