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Critérium del Delfinato 2013: Samuel Sánchez, vittoria liberatoria - A Superdévoluy la prima stagionale. Froome resta in giallo

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Più che una vittoria una liberazione quella di Samuel Sánchez a Superdévoluy © Jeff Pachoud/AFP

C'erano grinta, emozione e un grande senso di liberazione oggi sul traguardo di Superdévoluy, sede d'arrivo della settima e penultima tappa del Critérium del Delfinato: dopo più di un anno Samuel Sánchez torna al successo, si commuove dedicando la vittoria al compagno di squadra Victor Cabedo morto in un incidente lo scorso settembre e ad un amico scoparso da poco, e soprattutto regala all'Euskaltel-Euskadi un trionfo scacciacrisi, visto che prima di oggi la nuova gestione della squadra basca targata Igor González de Galdeano aveva ottenuto solo due successi, nessuno in prove del World Tour.

Di sicuro per i "naranja" non sarà sufficiente una vittoria di tappa al Delfinato per portare in attivo il bilancio stagionale ma la giornata di oggi può dare più serenità al gruppo, togliere pressione agli altri corridori e garantire un avvicinamento al Tour de France molto più tranquillo: la svolta deve partire da qui, altrimenti aspettiamoci un'altra sfuriata del team manager González de Galdeano che già in un paio di occasioni, nella prima metà del 2013, non ha esitato a dire pubblicamente di essere deluso dal rendimento dei propri ragazzi.

La tappa di oggi, dopo una quarantina di chilometri in pianura, proponeva l'inedita accoppiata Alpe d'Huez e Col de Sarenne che poi i corridori si troveranno a dover affrontare anche nel prossimo Tour de France: una buona ricognizione per molti ma da questo test è impossibile trarre qualsivoglia indicazione vista la grande distanza dal traguardo a cui era collocato, e preso atto del fatto che in quel tratto la fuga del giorno era ormai ben consolidata, anche dal momento che il collegamento televisivo non era ancora iniziato in quei chilometri.

Come detto oggi la fuga da lontano è partita in pianura, precisamente al chilometro 26 di gara e ha visto protagonisti ben 22 corridori: Paulinho (Saxo), Van den Broeck (Lotto), Lutsenko e Seeldraeyers (Astana), Santaromita (BMC), Didier e Gallopin (RadioShack), Travis Meyer (Orica), Coppel (Cofidis), Izagirre (Euskaltel), Bono (Lampre), Rolland e Veilleux (Europcar), Chavanel (Omega Pharma), De Marchi (Cannondale), Madrazo e Teruel (Movistar), De Gendt (Vacansoleil), Arndt e Damuseau (Argos), Gérard (Bretagne) e De la Cruz (NetApp); un gruppetto molto ben assortito con il vantaggio massimo che è stato di 5'05" subito dopo il Col d'Ornon, al chilometro 110.

Quando tutti i segnali ci dicevano che la fuga sarebbe potuta arrivare qualcosa s'è rotto negli equilibri del gruppetto di testa ed il ritardo del gruppo è calato dastricamente: la Sky (Stannard e Boasson Hagen oggi super) dietro ha aumentato il ritmo perché Seeldraeyers era a soli 3'30" da Froome in classifica ma nel giro di una quarantina di chilometri il margine si è dimezzato. A questo punto davanti sono iniziati gli scatti per tentare di portare via un gruppetto che ridesse linfa al tentativo di fuga e gli unici che sono stati in grado di sganciarsi sono stati Sylvain Chavanel e Alessandro De Marchi quando mancavano 33 chilometri all'arrivo.

La coppia italofrancese ha preso in testa la salita decisiva del Col du Noyer ma sulle rampe di quest'ascesa anche Chavanel s'è arreso e De Marchi è rimasto tutto solo in testa alla tappa: per "il rosso di Buja" un'ottima prestazione e magari potrà andare a caccia del tanto sospirato successo in una frazione del Tour de France. Purtroppo anche il corridore della Cannondale è stato ripreso quando le mosse degli uomini di classifica si sono fatte più serie.

In precedenza, sulle prime rampe del Col du Noyer, c'era stato un timito allungo di Alejandro Valverde e Joaquím Rodríguez, annullato quasi subito. A circa 4 km dalla vetta, con De Marchi ancora davanti di pochi secondi, è iniziato invece un bel forcing della Saxo Bank con Alberto Contador che s'è messo generosamente a disposizione del compagno di squadra Michael Rogers che è in lotta per un posto sul podio: l'andatura del madrileno ha fatto male a molti, in particolare all'australiano Rohan Dennis che occupava proprio la terza posizione nella classifica generale.

A due chilometri dal gran premio della montagna è scattato Samuel Sánchez che ha subito guadagnato un centinaio di metri; l'asturiano dell'Euskaltel è stato raggiunto proprio in vista dello scollinamento da Jakob Fuglsang (Astana) e nonostante il ritardo del gruppo fosse di appena 5", i due sono riusciti a fare la differenza lungo la discesa, non particolarmente tecnica ma caratterizzata da molte curve veloci. Il vantaggio dei battistrada è così cresciuto fino a toccare i 25" mentre è stato sempre Contador a fare l'andatura. Nell'ultimo strappetto verso il traguardo, quando mancavano circa 2 km all'arrivo, Sánchez è andato un po' in difficoltà, ha perso qualche metro da Fuglsang ma con grande determinazione è riuscito a rifarsi sotto: bravissimo lo spagnolo a non mollare ma l'impressione è che il danese non abbia letto bene la situazione.

Passato il momento difficile, Sánchez è stato anche aiutato dalla strada che spianava nell'ultimo chilometro e nello sprint a due ha fatto valere tutte le sue qualità: oltre al maggiore spunto veloce s'è notata anche la grande abilità ad impostare le curve finali mentre Fuglsang è finito praticamente con il chiudersi da solo la traiettoria migliore. Alle loro spalle il gruppo dei migliori ha recuperato poco in termine di secondi ed infatti a 15" Richie Porte ha anticipato di 1" un gruppetto formato da Moreno, Clement (l'olandese è uscito da Giro con una gamba strepitosa), Valverde, Froome, Navarro e Rogers, con Contador che s'è lasciato sfilare negli ultimi metri ed è arrivato a 23" da Sánchez. Finalmente arriva qualche buon segnale anche da Damiano Cunego che oggi ha chiuso al 17° posto a 1'52": il veronese della Lampre è ancora lontano per sperare in una top 10 al Tour de France, ma è in crescita e nelle prossime settimane potrà migliorare ancora.

In classifica generale, come detto, la novità sta nel terzo posto: Rohan Dennis oggi ha perso 2'10" e quindi alle spalle di Froome e Porte troviamo Rogers seguito da Moreno, Navarro, Fuglsang, Clement, Valverde e appunto Dennis, che è nono, mentre Contador occupa il 10° posto. Domani nell'ottava ed ultima tappa potrà succedere di tutto: difficile mettere in crisi i due della Sky, ma tra l'ascesa del Col de Vars e quella finale verso Risoul gli attacchi non mancheranno.

Sebastiano Cipriani

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