Versione stampabileEcco le dichiarazioni dei protagonisti al termine dell'undicesima tappa del Giro d'Italia.
Ramunas Navardauskas (Garmin-Sharp) da Conferenza Stampa RCS Sport |
«Oggi tutti sapevano che c’erano buone possibilità che una fuga andasse in porto. Per questo ci abbiamo messo tanto a prendere il largo. Appena è iniziata la prima salita, siamo riusciti a mettere uno spazio tra noi e il gruppo, e la corsa per la vittoria di tappa si è chiusa lì. Oss è un ottimo corridore, fino all'ultimo non potevo sapere come stava. Abbiamo lavorato insieme fino all'inizio della salita finale. Cercavo di studiare il suo comportamento. Ho accelerato due volte per vedere come rispondeva. Quindi ho fatto un'accelerazione più forte e sono riuscito a guadagnare un vantaggio minimo ma devo dire sinceramente che fino alla fine non sapevo se lui mi potesse ancora riprendere e battere». |
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Vincenzo Nibali (Astana) da Raisport e Conferenza Stampa RCS Sport |
«Al Giro ci sono salite diverse rispetto a quelle del Tour. Wiggins è un regolarista e di conseguenza predilige salite regolari, mentre ieri c'erano pendenze del 20%. ha comunque vinto un Tour in cui il livello di partecipanti è elevatissimo, in cui chi arriva lì è ben preparato. Per quanto mi riguarda, vivo questa maglia rosa molto tranquillamente, giorno dopo giorno. Purtroppo con tutti questi trasferimenti, conferenze stampa a cui presenziare, finisce che non si fa in tempo ad andare a letto ed è già ora di alzarsi al mattino per irpartire. Ad ogni modo sono fiducioso: ieri ho avuto qualche problema con il cambio volevo fare gli ultimi due chilometri a tutta ma per un motivo o per l'altro non ci sono riuscito. Se ci sarà modo di attaccare lo farò, ho una bella squadra e pian piano sto ritrovando anche un Tiralongo che oggi m'è sembrato già in palla. Sia la maglia rosa che il Giro d'Italia racchiudono la storia d'Italia e delle località attraversate. Credo sia stata un'ottima cosa che il Giro abbia fatto tappa qui per ricordare la grande tragedia avvenuta ormai molto tempo fa. Non è certo la prima volta che gestisco una situazione di classifica simile a questa. Ho vinto la Vuelta nel 2010 partendo da favorito. Il Giro è ancora lungo so che devo stare con i piedi per terra ma sono certamente più consapevole dei miei mezzi rispetto ad allora. La squadra ha lavorato benissimo, abbiamo tirato tutta la tappa. Ammiro molto la tenacia di Evans, è sempre lì che lotta. Ha corso e vinto in un'epoca in cui io non ero ancora professionista ed è ancora qui che si gioca la vittoria. Per questo credo sia davvero un grande campione». |
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Daniel Oss (BMC) da Raisport |
«Oggi si sapeva che sarebbe arrivata una fuga, per me era un'occasione. La tappa era bella, c'ho provato e nel finale ho anche allungato con Navardauskas ma lui, come mi aspettavo, ha allungato a sua volta. È stato forte ed ha meritato decisamente questa tappa. Avevo provato a scattare quand'ero andato via con lui, un po' per demoralizzarlo, ma lui è andato via lo stesso ed io mi sono preoccupato di tenere dietro gli avversari. Mi sono piaciuto, non era la mia tappa, non sarei nemmeno dovuto essere nella fuga, alla fine sono contento. Il mio ds Max Sciandri mi ha guidato molto bene e sulla salita finale c'era un sacco di gente che mi incitava». |
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Filippo Pozzato (Lampre-Merida) da Raisport |
«Non era certo questa la mia tappa. Andava affrontata stando accanto al nostro capitano, Michele Scarponi, e si sapeva che la fuga sarebbe arrivata. Se non ci fosse stato SScarponi in lotta per la maglia rosa sarei potuto essere nella fuga, così invece il mio ruolo è quello di stare a fianco al mio capitano. Corriamo il Giro e lo facciamo per vincere. Michele è un po' sottovalutato, non solo penso che possa arrivare sul podio ma anche andare a prendere la maglia rosa. In fondo ha l'esperienza e la forza per vincere una corsa di tre settimane, come ha già dimostrato vincendo un GIro in carriera (l'edizione 2011 dove Alberto Contador, prima di venir squalificato, prevalse sulla strada davanti a Michele Scarponi, n.d.r.)». |
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Bradley Wiggins (Sky) da Raisport |
«In questi giorni ho avuto un brutto raffreddore, una bronchite, ma sono ritornato in lotta ora e so bene che ci sono un sacco di giorni di gara ancora prima della fine del Giro. Il Tour è diverso, è vero, però anche lì è difficile correre se ti ammali. Non sarei stato in grado di vincerne uno con il raffreddore». |
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Ryder Hesjedal (Garmin-Sharp) da Raisport |
«Per la squadra quella di Navardauskas è una vittoria incredibile! Tutto il team ha fatto un gran lavoro fin dal primo giorno di corsa, oggi la squadra ha dato l'opportunità a chi fosse riuscito di giocare per la vittoria di tappa. Non appena ho saputo che Ramunas era in fuga ho capito che sarebbe riuscto a portare a casa questa frazione e quando dall'amiraglia mi è stato detto che era in testa ho esultato per lui. Per ciò che riguarda me, oggi la tappa era facile, ieri ho avuto un bel po' di difficoltà, per il resto del Giro non so cosa farò...». |
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