Giro d'Italia 2013: Scivolone Scarponi, ora bisogna risalire - Ma il Lampre non è l'unico attardato
- GIRO D'ITALIA 2013
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- Omega Pharma - Quick Step 2013
- Sky ProCycling 2013
- Team Saxo - Tinkoff 2013
- Beñat Intxausti Elorriaga
- Bradley Wiggins
- Cadel Evans
- Carlos Alberto Betancur Gómez
- Domenico Pozzovivo
- Franco Pellizotti
- Luca Paolini
- Michele Scarponi
- Rafal Majka
- Rigoberto Urán Urán
- Robert Gesink
- Ryder Hesjedal
- Salvatore Puccio
- Sergio Luis Henao Montoya
- Stefano Pirazzi
- Steven Kruijswijk
- Vincenzo Nibali
- Uomini
Tra i vari pretendenti a un posto al sole del Giro, Michele Scarponi è uno di quelli partiti a fari spenti. Un inverno non tranquillissimo alle spalle, un rientro in gara tardivo rispetto alle abitudini, ma una gamba subito molto buona che l'ha portato a far bene in una tappa del Giro del Trentino e soprattutto alla Liegi-Bastogne-Liegi (chiusa al quinto posto).
Alla corsa rosa l'Aquila di Filottrano s'è accostata stazionando nel cono d'ombra formato dalla sfida Nibali-Wiggins (con conferma di un Hesjedal inserito ad ottimi livelli); eppure la sensazione che abbiamo avuto sia ieri nella cronosquadre che soprattutto oggi, sulle salite finali (allorché il marchigiano è sempre stato coi migliori, uno dei più pronti e pimpanti non appena la corsa si accendeva), era di uno stato di forma eccellente e di una candidatura dell'uomo Lampre tornata in auge quantomento per il podio.
Purtroppo per Scarponi, una frazione in cui sarebbe stato accolto nel novero dei più brillanti del Giro, si è conclusa maluccio, a causa di una caduta a tre chilometri (o poco più) dal traguardo di Ascea. È pur vero che i 44" lasciati a Nibali, Wiggins ed altri danno un certo fastidio, e soprattutto non saranno facili da recuperare prima che il distacco dai favoriti si dilati nuovamente nella crono di Saltara, sabato prossimo. Ma se l'intoppo odierno servirà a Michele per trovare ulteriori stimoli ad attaccare appena possibile (già domani a Serra San Bruno? Venerdì nella tappa dei muri abruzzesi?), potremmo non rimpiangere quanto avvenuto nel finale odierno.
Lo stesso discorso vale per quelli che hanno perso un po' di terreno oggi. In alcuni casi scivoloni o selezione in salita e discesa hanno chiarito le gerarchie di alcune squadre (non che fosse in dubbio che Wiggins è il capitano Sky, ma Henao per dire ha perso dal blasonato compagno 20"; o altrove, Kruijswijk cade e Gesink no? Gesink è più che mai leader della Blanco, quindi). In altre situazioni invece sono emersi dei limiti che potevano anche essere presumibili: ad esempio quelli di alcuni corridori in discesa, e pensiamo alla coppia AG2R formata da Betancur (caduto) e Pozzovivo, che ci han rimesso 34" (il riferimento è sempre a Bradley-Vincenzo, al netto degli abbuoni di Evans ed Hesjedal e del vantaggio accumulato da Paolini, che non è certo un uomo di classifica); oppure pensiamo al distacco di uomini come Majka e Pellizotti (34" anche per il capitano Saxo e per il Campione Nazionale Italiano).
Tutta gente che avrà più interesse a movimentare la corsa, nei prossimi giorni, piuttosto che andare avanti di conserva. Impossibile non aggiungere nell'elenco anche alcuni di quelli che hanno perso 1'36", in particolare i Colombia più rappresentativi (Duarte ed Atapuma), o i grandi vecchi di casa Vini Fantini (Garzelli e Di Luca), o altri corridori di seconda fila come Jeannesson, Brambilla, Damiano Caruso: tutti atleti che, volendo rientrare in una porzione di classifica più appagante, potranno svolgere un ruolo nelle tappe a venire.
Ruolo che sarà del tutto diverso per quelli che invece oggi hanno gettato la spugna: tra gli altri, un paio di uomini abbastanza sotto tono (Rabottini ha pagato 8'11" ai migliori, Capecchi addirittura 14'01"), per i quali l'unico sfogo da qui in poi sarà rappresentato dalle fughe (o dal rientro nella lotta per qualche classifica secondaria); mentre non fanno testo le imbarcate prese da Dario Cataldo (19'44") o Paolo Tiralongo (in seguito alla caduta patita in avvio di tappa, addirittura ultimissimo, a 20' tondi da Paolini). Entrambi saranno preziosi per i rispettivi capitani Wiggins e Nibali, specialmente nella terza settimana. Hanno quindi diversi giorni per recuperare forma (nel caso del Tira) e morale (nel caso dell'abruzzese) prima di avere anche loro la giusta parte in commedia.
Un pensiero infine a Salvatore Puccio, che ha visto finire subito la parentesi rosa che si era aperta con la cronosquadre di Ischia. Oggi ha pagato oltre 7', ora smaltirà la sbornia d'emozione per il simbolo del primato indossato in questa tappa e quanto prima sarà al suo posto nel trenino Sky. Nell'attesa di avere nuove chance per dimostrare il proprio valore al di là del gregariato.