GP Larciano 2013: Sospiratissimo Santambrogio - Vittoria su Sinkewitz e Gatto. Buon rientro per Di Luca
- GP Industria & Artigianato 2013
- Accent Jobs - Wanty 2013
- Androni Giocattoli - Venezuela 2013
- BMC Racing Team 2013
- Colombia 2013
- Garmin - Sharp 2013
- RusVelo 2013
- Vini Fantini - Selle Italia 2013
- Andrea Fedi
- Carlos Julián Quintero Norena
- Danilo Di Luca
- Francesco Manuel Bongiorno
- Franco Pellizotti
- Ivan Rovny
- Jackson Rodríguez
- Luca Scinto
- Mauro Santambrogio
- Oscar Gatto
- Patrick Sinkewitz
- Uomini
Mirador del Potrero, 23 gennaio; Prati di Tivo, 9 marzo; Piane di Mocogno, 22 marzo; Vetriolo Terme, 17 aprile; Sega di Ala, 19 aprile. No, non stiamo dando le date della prossima prossima tournée di Amedeo Minghi, semplicemente riportiamo la sequenza di secondi posti che hanno punteggiato la stagione di Mauro Santambrogio. E a queste cinque piazze d'onore va aggiunta quella totalizzata nella generale del Giro del Trentino, oltre a innumerevoli altri piazzamenti in top ten (a partire dal terzo posto del Trofeo Laigueglia).
Che sia tornato ad ottimi livelli, dopo il buon gregariato in maglia BMC, ormai è lampante: alla Vini Fantini ha trovato un ambiente ideale e qualcuno che ha creduto in lui, che l'ha motivato e responsabilizzato, e i risultati confermano la bontà del lavoro fatto sul comasco di Erba. Solo che c'era quello 0 alla casella delle vittorie a dare tanto fastidio, una piccola inutile voce statistica che però determina chi può dirsi vincente e chi no. Oggi finalmente (certo l'avverbio più usato a Larciano) Santambrogio ha cancellato quello 0, imponendosi in solitaria al GP Industria & Artigianato del centro toscano.
Correva praticamente in casa, la Fantini di Scinto e Citracca, e la vittoria del corridore più in forma del team, nel giorno dell'esordio in maglia giallofluo di un certo Danilo Di Luca, assume i contorni di una vera e propria chiusura del cerchio: termina la prima fase della stagione, e contemporaneamente si apre la seconda, quella più importante, quella del Giro d'Italia. Un Giro a cui la Fantini si accosta con un capitano conclamato (il vincitore di oggi), con un nome dal forte richiamo (l'abruzzese), e con una squadra intorno su cui si può contare a occhi chiusi, in grado di finalizzare quando c'è da finalizzare, e animata anche da altre punte (un nome su tutti: Oscar Gatto, terzo al traguardo dopo essere stato protagonista nelle classiche del nord e prima di inseguire un nuovo successo di tappa nella corsa rosa, a partire da sabato prossimo).
La corsa toscana, svoltasi sotto una pioggia a tratti battente, è stata sin da subito molto movimentata: la volontà di mettersi in mostra da parte di tanti corridori (anche e soprattutto di squadre minori), la strada bagnata, la salita (e la discesa) del San Baronto, tutto ha concorso a un continuo ribaltarsi di fronti. I primi a trovare la fuga sono stati Proni, Van Zyl, Suárez, Rogina, Frapporti, Ermeti, Canola e Baliani, partiti al km 11. Su di loro sono rientrati, una ventina di chilometri dopo, Shpilevsky, Rathe e un certo Taylor Phinney, un vero tarantolato nella prima metà di gara (malgrado abbia sempre sofferto sui vari passaggi sul San Baronto).
Il margine sul gruppo tirato a turno da Accent e Rusvelo non è mai stato troppo ampio (il vantaggio massimo non ha superato l'1'40"), e a 78 km dalla fine (dopo un ultimo tentativo solitario di Phinney) l'avanguardia del gruppo ha raggiunto quel che rimaneva della fuga (in diversi si erano staccati sul San Baronto). Diciamo "avanguardia" perché la discesa bagnata dello stesso San Baronto ha fatto sì che ci fossero vari frazionamenti, nel corso della gara.
Dopo il ricongiungimento coi fuggitivi, Santambrogio, che era nel primo gruppo, ha forato e si è ritrovato nel secondo drappello, riportato sotto da Garmin e BMC (le uniche due formazioni World Tour presenti) fino al ricompattamento generale ai -67. Un tentativo di Howes e un contropiede di Camilli hanno peceduto la quarta scalata al San Baronto, nel corso della quale Pirazzi ha attaccato con Pantano e Sinkewitz. Il laziale ha anche provato a ripartire tutto solo, ma il suo scatto non ha prodotto gli effetti sperati; di contro, dal gruppo è emerso intorno ai -50 Federico Rocchetti, che ha raggiunto il terzetto di testa e l'ha pure staccato. Ma il vantaggio sul plotone non era che di pochi secondi, sicché anche questo tentativo è stato annullato e, ancora tutti insieme, ci si è presentati all'ultimo San Baronto, a circa 20 km dalla fine.
Il gruppo è stato a lungo tirato da Di Luca, prima che ancora Sinkewitz attaccasse con Santambrogio; i due, inseguiti da Cummings, hanno guadagnato una ventina di secondi al Gpm, al cui passaggio il drappello con Di Luca (e Gatto, Duarte, Pantano, Quintero, Jackson Rodríguez, Andrea Fedi, Rovny e Bongiorno) è transitato con 30" di distacco. Tra discesa e successivo piano ci sono stati altri rientri sul plotoncino (prima Pellizotti, poi Matteo Fedi e Campagnaro), e a tirare si son messe Androni e Colombia, a beneficio di Duarte e Pellizotti.
Il ritardo dai primi lasciava del resto aperte delle chance di ricongiungimento. Ai 5 km Cummings sembrava ormai a un passo dal raggiungere Santambrogio e Sinkewitz, col gruppo Di Luca a 18" dai primi; ma il britannico della BMC non è riuscito nel suo intento, rimbalzando inesorabilmente indietro; quando sembrava che non rimanesse altro che attendere la volata tra i due battistrada, il colpo di scena: il tedesco della Meridiana è scivolato ai 2 km, lasciando l'italiano tutto solo al comando.
E a quel punto Santambrogio, senza più alcun indugio, è andato a prendersi quella vittoria tanto sospirata e al contempo meritata. Sinkewitz, rimessosi in sella, ha ancora avuto la forza per resistere (di un soffio) al ritorno del gruppetto inseguitore, la cui volata per il terzo posto ha visto imporsi Gatto su Rovny e Andrea Fedi. Pellizotti, che intorno all'ultimo chilometro aveva tentato una sortita (tampinato da Di Luca), ha chiuso al sesto posto davanti a Carlos Quintero, a Francesco Bongiorno e a Jackson Rodríguez.
Di Luca, al rientro dopo molti mesi lontano dal professionismo, ha subito colto un decimo posto che può autorizzare qualche speranziella dei suoi tifosi (essere protagonista almeno in una tappa del Giro è l'obiettivo del pescarese), visto che la forma non pare così lontana da quella dei colleghi che hanno gareggiato in questo avvio di 2013.
Domani si replica, sempre in regione, col Giro della Toscana: da Pontedera ad Arezzo, 200 km con doppia scalata alla salitella di Stoppe d'Arca nel finale (l'ultima a 7.5 km dal traguardo).