Tour of Turkey 2013: Solito Greipel, italiani castigati - André rivince, Trentin 2°, Paolini 4°, Pozzato preso all'ultimo
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dal nostro inviato
André Greipel suona la nona sul traguardo di Turgutreis. Il tedesco, facendo sua la quinta tappa del Giro di Turchia 2013, arriva a un passo dal decimo successo in questa corsa di cui è ormai l'emblema. Il tedesco di Rostock, popolarissimo in Turchia, ha di nuovo regolato il giovane Nikias Arndt della Argos-Shimano, ieri secondo e oggi terzo, e il nostro Matteo Trentin che al rientro alle corse, dopo l'infortunio allo scafoide, è riuscito a cogliere un ottimo piazzamento alle spalle dell'imbattibile velocista della Lotto-Belisol.
La vittoria di Greipel si è di nuovo materializzata dopo uno sprint non a ranghi compatti perchè i 183 km da Marmaris a Turgutreis hanno messo a dura prova il gruppo già frazionatosi in più tronconi dopo la prima parte della tappa che presentava diverse lunghe ascese. Hanno approfittato della caotica situazione otto corridori tra cui un coraggioso Angelo Pagani che ha provato a far saltare il banco della Europcar. In compagnia di Juul Jensen (Saxo Bank), Belkov (Katusha), Duret (Bretagne), Levarlet (Cofidis), Chalapud (Colombia), De Maar (Unite Healthcare) e Bakirci (Torku), il corridore della Bardiani è arrivato a guadagnare fino a 4'00" dopo 75 km di corsa, vestendo di conseguenza la maglia turchese virtuale (questa mattina era 13° a 53" da Berhane).
A quel punto la fuga poteva prendere davvero il largo, come successe l'anno scorso quando si impose Di Corrado, visto che il gruppone era spaccato in due con la seconda parte attardata di altri 4'00" dal primo troncone nel quale Berhane poteva contare su un solo compagno, Thurau, e sull'aiuto di pochi uomini dei velocisti, per lo più Argos, MTN e Lotto. Ma davanti gli otto uomini rompevano troppo presto l'accordo e il gruppetto cominciava a perdere pezzi e minuti.
Fiutato il pericolo, Belkov provava l'assolo a 45 km dall'arrivo. Il russo, dotato di straordinarie doti da cronoman, seminava tutti e provava a vincere la tappa e a conquistare addirittura la vetta della classifica visto che doveva finore pagare solo 2'41". Mentre gli avventurieri di giornata si sfiancavano in una guerra fratricida che li portava ad arrendersi al ritorno del gruppo tirato da Thurau, De Negri e dai Cofidis intenti a salvaguardare la classifica di Bagot ed Edet, Belkov diceva addio ai sogni di classifica ma continuava a coltivare ambizioni di vittoria. Solo ai -20 il suo vantaggio scendeva sotto i 2'40" ma quando sono iniziati gli strappetti che precedevano l'arrivo si è seriamente temuto che a Turgutreis sarebbe stata di nuovo volata.
Belkov infatti perdeva repentinamente secondi su secondi e a 10 km dall'arrivo aveva solo poco più di un minuto sul gruppo. Troppo poco perchè la sagoma rossa del russo era come sangue per i diversi squali presenti in gruppo. Sull'ultima salitella attaccavano infatti a giro i vari Hivert, Meyer e Seeldrayers. Il belga dell'Astana andava via con Gretchyn e Schillinger fino a 2 km dall'arrivo quando avveniva il ricongiungimento. E mentre tutti si guardavano partiva deciso Pippo Pozzato. Il vicentino della Lampre accarezzava il sogno di vincere la tappa fino a 150 metri dal traguardo quando veniva però ripreso dal gruppo lanciatissimo e favorito dalla discesa a picco che precedeva l'arrivo. Così come ieri Greipel aveva vita facilissima nel mettere in fila l'abile Trentin e la conferma Arndt.
I colori italiani restano quindi ancora a secco quando mancano tre tappe alla conclusione del 49° Giro di Turchia. Domani c'è l'arrivo inedito in salita a Selçuk. Salita breve che però dovrebbe decidere la classifica di questo Giro ancora incerto. Berhane dovrà guardarsi da un Seeldrayers piuttosto in palla e dal turco Mustafa Sayar che sta disputando una grande corsa al pari dei suoi compagni.