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Giro del Trentino 2013: Colpo d'Ala, Nibali in volo - Vincenzo fa la differenza in salita e vince tutto. Wiggins nervoso | Cicloweb

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Giro del Trentino 2013: Colpo d'Ala, Nibali in volo - Vincenzo fa la differenza in salita e vince tutto. Wiggins nervoso

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Vincenzo Nibali vince a Sega di Ala e si aggiudica il Giro del Trentino 2013 © Bettiniphoto

Un atleta maturo, un atleta sereno, che sa come agire, quando agire. Che sa mettere in difficoltà tutti i grandi del pedale o quasi, essendo lui stesso uno dei principali attori del ciclismo. VIncenzo Nibali, con uno scatto ai -9.5 km ed un altro, letale per Santambrogio, unico superstite, ai -3 km, va a vincere la tappa più impegnativa di questo Giro del Trentino, quella con l'arrivo a Sega di Ala, salita dura, a tratti durissima, qualcuno diceva più di Punta Veleno, altri scomodavano persino lo Zoncolan. Niente di tutto ciò, sebbene l'ascesa sia indubbiamente molto impegnativa, con i suoi 11.5 km alla pendenza media del 9.22% e punte che superano il 20%.

È su queste rampe che Nibali e l'Astana costruiscono il loro capolavoro, correndo uniti e per un unico scopo, giocando a fare la Sky ma decisamente con più fantasia ed estro. Gregari scafati (Paolo Tiralongo), un capitano vero (Vincenzo Nibali), un giovane capace di aiutare e correre per sé (Fabio Aru): passato, presente e futuro per la realtà Astana e per Vincenzo Nibali, che pare aver finalmente raggiunto la maturità agonistica ed un'intelligenza dal punto di vista della tattica che quasi mai in passato avevamo visto.

Dopo la Tirreno-Adriatico vinta con un colpo di mano nella tappa dei muri marchigiani a Porto Sant'Elpidio, Nibali fa sua la seconda breve corsa a tappe stagionale, un Trentino che sembrava dover finire in mano agli outsider, a coloro che si trovavano nella fuga bidone della prima semitappa, su tutti Maxime Bouet, e che invece Vincenzo è stato capace di ribaltare in 11.5 km di salita dura verso Sega di Ala.

Stamane alla partenza di Arco Vincenzo doveva recuperare 3'57" a Maxime Bouet, sperando che Wiggins e Siutsou (rispettivamente a 3'48" e 3'19" dalla maglia fucsia) facessero peggio di lui. Missione compiuta per lo Squalo dello Stretto che ora può guardare alla Liegi, più nell'immediato, ed al Giro, giusto un po' più in là, con maggior serenità di prima. Ha una squadra forte, coesa, che s'intende a meraviglia, dalle molteplici soluzioni. Ed ha un capitano con testa e gambe, quest'Astana, non è cosa da poco.

Da Arco a Sega di Ala, vero spauracchio di questo Giro del Trentino, il gruppo deve percorrere 166.8 km, con il Gpm di Brentonico dopo 132 km e l'ultima salita che deciderà tutto, come nei sogni degli organizzatori. Dopo una decina di chilometri se ne vanno in dieci: Serpa (Lampre-Merida), Gautier (Europcar), Sella (Androni-Venezuela), Zardini (Bardiani-CSF), Bongiorno (Bardiani-CSF), Pantano (Colombia), Txurruka (Caja Rural), Taciak (CCC Polsat), Huzarski (NetApp-Endura) ed Antunes (Ceramica Flaminia). Raggiungono un vantaggio massimo di 3'15" al km 75 ed il gruppo non concederà loro più nulla.

Il traguardo volante di Mori vede Jarlinson Pantano precedere Mateusz Taciak ed Amaro Manuel Antunes. Sulla salita di Brentonico avviene una prima selezione tra i battistrada. Se ne va infatti Manuel Bongiorno, scalatore di Fucecchio in forza alla Bardiani-CSF, restano nella scia del calabrese trapiantato in Toscana i soli Serpa, Pantano e Txurruka. Antunes, Zardini e Gauter sono invece in difficoltà. È Serpa a scollinare davanti a Bongiorno ed al rientrante Bartosz Huzarski, così dopo la discesa troviamo davanti Serpa, Bongiorno, Pantano, Txurruka, Huzarski, Taciak e Zardini.

All'attacco della salita di Sega di Ala, posto fuori dall'abitato di Sdruzzinà, i sette hanno 38" sul gruppo tirato dall'Astana di Vincenzo Nibali. Le prime rampe della salita sono cattive ed ideali per lanciare uno scalatore puro com e Bongiorno. La pedalata del Bardiani è appesantita ma si vede lontano un miglio che Manuel vorrebbe fare di più. Fatto sta che viene raggiunto da Huzarski, Serpa e Txurruka, mentre Taciak, Zardini e Pantano sono riassorbiti dal gruppo.

Gli Astana raggiungono i quattro fuggitivi quando a Sega di Ala mancano 9.5 km. Nemmeno il tempo di dire "gruppo compatto" che Paolo Tiralongo, già ieri in fuga con Santaromita e Scarponi, scatta deciso. Lo segue immediatamente Vincenzo Nibali, mentre Santambrogio ed Evans inseguono.

Bradley Wiggins è più indietro ma conta di rientrare con una progressione delle sue. Dovrà fare i conti con la sfortuna e con un incidente meccanico. Mentre Wiggo, dopo alcune cambiate andate a vuoto, getta via la bici in uno scatto d'ira (parcheggiandola in maniera perfetta al lancio, oltretutto), davanti si forma un gruppetto con Tiralongo, Nibali, Locatelli, Santambrogio, Evans e Niemiec. Wiggins riprende a salire e la sua pedalata è tutt'altro che brutta ma davanti il ritmo è elevato.

Quando il britannico mette nel mirino i battistrada e sembra poterli raggiungere (con lui ci sono Pirazzi, un po' stanco, e Rolland), il primo scatto di Nibali, che stacca tutti. Dalla galleria scavata nella roccia esce solo il messinese dell'Astana, con Santambrogio poco più indietro ed Evansi che pare in recupero. Passano poche centinaia di metri e Mauro Santambrogio raggiunge Vincenzo Nibali, con un altra coppia dietro di loro formata dall'ottimo Fabio Aru e dal polacco Przemyslaw Niemiec.

Ai -3 km, all'altezza di una esse, con pendenze che toccano il 20% e più, Nibali se ne va. Santambrogio non riesce a riportarsi sul messinese ma resterà sempre a 200 metri da lui. Dietro sempre Fabio Aru e Przemyslaw Niemiec inseguono. Poco prima del traguardo di Sega di Ala c'è un falsopiano che potrebbe permettere agli inseguitori di rientrare: Santambrogio vorrebbe riportarsi su Nibali ma l'Astana va troppo forte verso il suo secondo Giro del Trentino (già lo vinse nel 2008 davanti a Stefano Garzelli e Domenico Pozzovivo).

Il portacolori della Vini Fantini-Selle Italia coglie così il quinto 2° posto stagionale, che diventa sesto se si conta anche la piazza d'onore in classifica generale. Se Santambrogio chiude a 8" da Nibali, Niemiec precede un superlativo Aru, staccati entrambi di 44". Cadel Evans è 5° a 1'02", Stefano Locatelli a 1'10", Stefano Pirazzi a 1'35", Marcos García a 1'37", Bradley Wiggins a 1'39", Pierre Rolland a 2'20", decimo davanti a Franco Pellizotti di 4".

La classifica generale vede un Vincenzo Nibali ribaltare anche una fuga bidone ed un corridore come Bouet. Nibali precede di 21" Mauro Santambrogio e di 55" Maxime Bouet, che si consola comunque con il terzo gradino del podio. Fabio Aru è 4°, a 21" dal podio, e conquista la maglia di miglior giovane. Bradley Wiggins è 5° a 1'40" seguito da Przemyslaw Niemiec a 1'45", Stefano Pirazzi a 2'15", Cadel Evans a 2'18", Stefano Locatelli a 3'05" e Pierre Rolland a 3'22".

Cede qualcosa Kanstantsin Siutsou, vincitore della tappa di Vetriolo Terme e 12° nella graduatoria finale a 4'14". Bene Diego Rosa, classe '89 dell'Androni Giocattoli-Venezuela, 16° a 5' da Nibali. Non incoraggianti in prospettiva Giro d'Italia le prestazioni di Ivan Basso, mai nel vivo dell'azione ed alla fine 19° a 5'48". Ancora più indietro Michele Scarponi, pure in fuga ieri ma alla fine 35° a 16'24" da Nibali.

Ma cosa ci dice veramente questo GIro del Trentino iniziato con una fuga bidone e conclusosi con un'impresa di Vincenzo Nibali? Anzitutto pone il corridore dell'Astana in pole position per la conquista del Giro d'Italia. Nibali, è vero, non manca di far presente di come i suoi avversari siano Wiggins, Scarponi, Basso e quell'Hesjedal che fino ad oggi s'è nascosto, eppure la maturità dello Squalo dello Stretto fa pensare a lui come il naturale favorito della corsa rosa. Ha una squadra ottima, conosce i tempi ed i modi per attaccare i propri avversari e, fattore non trascurabile, ne ha spesso più degli altri.

Wiggins avrà dalla sua una cronometro, sicuro, ma sulle montagne parrebbe essere un gradino sotto, se non di più, rispetto a Nibali. Anche perché le salite del Giro non sono quelle del Tour e questo Giro del Trentino ce ne ha dato un assaggio. Basso è sempre uscito di scena nelle fasi cruciali della corsa, Scarponi al di là di una fuga non ha fatto vedere ed ha dimostrato di dover crescere ancora tantissimo da qui al 5 maggio prossimo.

Altro segnale forte che esce da questo Giro del Trentino è il messaggio dei giovani. Fabio Aru arriva a 21" dal podio ed è maglia bianca davanti ad uno Stefano Locatelli che finalmente ritorna ai livelli che gli competono. Anche Diego Rosa è andato molto bene, al Giro potrà farci divertire, cercando magari di conquistare qualche tappa.

Ora Vincenzo Nibali è volato in Belgio e domenica prenderà parte alla Liegi-Bastogne-Liegi. Corsa che privata dell'impegnativa Roche-aux-Faucons si confà meno alle caratteristiche di Vincenzo, che pure vorrà migliorare il secondo posto del 2012.

Infine una curiosità: quando Alexandre Vinokourov nel 2010 vinse il Trentino la domenica successiva fu primo anche sul traguardo della Doyenne. È stato l'ultimo ad accoppiare la breve corsa a tappe italiana con la decana ed anche allora il kazako vestiva la maglia dell'Astana.

Francesco Sulas

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