Dilettanti 2013: Zordan è anche Edil Champion - Andrea a Collecchio. Nelle gare estere Italia troppo spesso assente
- GP Industria e Commercio Stabbiese 2013
- Memorial Gigi Pezzoni 2013
- Milano - Tortona 2013
- Trofeo Edil C 2013
- Mastromarco Sensi Dover Benedetti [Dilettanti] 2013
- Viris Maserati [Dilettanti] 2013
- Zalf Euromobil Désirée Fior [Dilettanti] 2013
- Alberto Bettiol
- Andrea Zordan
- Andriy Orlov
- Charly Petelin
- Claudiu Mitrofan
- Daniele Trentin
- Davide Formolo
- Davide Villella
- Eduard Michael Grosu
- Enrico Anselmi
- Eugenio Bani
- Gianluca Leonardi
- Gianni Bellini
- Giorgio Cecchinel
- Ignazio Moser
- Ilia Koshevoy
- Ivan Balykin
- Juan Ignacio Curuchet
- Luca Benedetti
- Marco Amicabile
- Matteo Alban
- Matteo Collodel
- Michele Scartezzini
- Michele Simoni [1989]
- Mirko Tedeschi [1987]
- Niccolò Bonifazio
- Paolo Simion
- Valerio Conti
- Pianeta giovani
Prima di andare a fare il tradizionale resoconto di quanto avvenuto sul suolo italico nelle gare dilettantistiche dell'ultimo week end soffermiamoci qualche minuto per fare alcune considerazioni. La settimana appena trascorsa ha proposto nel panorama internazionale europeo ben due prove di Coppa delle Nazioni tra Francia e Olanda (rispettivamente La Côte Picarde, disputata mercoledì 10 aprile, e lo ZLM Tour, andato in scena sabato 13) ed una classica giovanile di assoluto interesse quale la Liegi-Bastogne-Liegi Espoirs, degno prologo della Doyenne che si disputerà domenica prossima.
Detto questo passiamo ad enunciare pochi semplici dati: quanti italiani si sono schierati al via della Côte Picarde? Zero. Quanti erano presenti allo ZLM Tour? Ancora zero. Quanti invece potevano gareggiare nella Liegi U23? In realtà un nostro connazionale c'era e risponde al nome di Claudio Catania e corre in una piccola squadra tedesca chiamata Matrix Racing Team, ma oltre a lui? Ancora un vuoto totale. Il perché la nostra analisi inizi da queste considerazioni è presto detto: va bene la crisi, va bene che si devono operare certe scelte, ma può una nazione ciclisticamente importante come l'Italia mancare all'appello in gare dove è presente il meglio del ciclismo giovanile mondiale e dove persino federazioni economicamente meno floride riescono a schierare propri corridori al via?
Nelle ultime settimane i discorsi legati al ciclismo giovanile sono tornati di grande attualità di pari passo con le difficoltà che il nostro movimento incontra con i professionisti, dove la vittoria in una classica monumento manca ormai da troppo tempo e non tutti i giovani talenti riescono subito ad emergere. È però importantissimo arrivare ben preparati ad affrontare un certo tipo di gare e, visto che gli assenti hanno sempre torto, non disputare gare di Coppa delle Nazioni in cui misurarsi con i più forti ragazzi stranieri (alcuni dei quali potrebbero essere sicuramente protagonisti anche tra i professionisti in un domani neanche troppo lontano) suona molto come un'occasione persa piuttosto che una mancata volontà nel provare ad avere un corridore in più da schierare ai prossimi mondiali (l'UCI Europe Tour garantisce infatti 5 posti alle prime 15 nazioni classificate mentre di un eventuale posto in più potranno vantarsi le prime cinque nazioni classificate al termine della Coppa delle Nazioni ed il 15esimo posto attuale, con tre prove ancora da disputare ed un gap di 23 punti dalla Germania, attualmente quinta classificata, rende non facile la risalita).
Ci si chiede comunque quanta volontà abbia la nostra Federciclismo di far fare ai nostri migliori Under esperienze utilissime e qui vale la pena focalizzarsi sul termine "esperienza", che non vuol dire legarsi in maniera spasmodica al bel risultato (anche se è immaginabile che le brutte figure, specie per chi ha una certa tradizione, non piacciano a nessuno) ma andare a disputare certe gare per confrontarsi, apprendere, capire come correre, prendere il vento in faccia in modo da avere già una chiara idea di cosa si possa trovare un giorno tra i grandi ed intravedere magari su determinati percorsi qualche prospetto realmente interessanti. Peccato però che i segnali da un po' di tempo a questa parte siano tutt'altro che confortanti, con trasferte azzurre di cui ormai si accollano i costi squadre prese a blocchi, che mettono a disposizione mezzi, personale e corridori, per non parlare del fatto che la federazione, dopo spese alquanto discutibili operate nelle ultime annate, sia intenzionata ad economizzare al massimo e a centellinare i vari appuntamenti (la recente questione del GiroBio, di cui si è parlato su queste pagine nei giorni scorsi, ne è un altro esempio).
Così facendo l'Italia resta al palo, una prova di Coppa delle Nazioni come il Toscana-Terre di Ciclismo, che doveva rappresentare il maggior terreno di contesa per i nostri, rischia fortemente di saltare dopo aver subito un rinvio a data da destinarsi e si assiste ad un fine settimana in cui corridori come Ignazio Moser (atleta della formazione Continental della BMC) debbano ripiegare su gare regionali italiane per non star fermi e dove squadre come la Vini Fantini abbiano la possibilità di disputare una gara professionistica in Ucraina. Non è tutto: di questi tempi è già importante che determinate gare riescano a disputarsi ma inevitabilmente il fatto che una corsa internazionale come il Trofeo Edil C abbia il suo svolgimento nello stesso sabato in cui si disputano lo ZLM Tour valido per la Coppa delle Nazioni e la Liegi Espoirs rende la corsa molto meno internazionale, visto che molti atleti stranieri siano inevitabilmente già impegnati a gareggiare altrove e che quindi la gara si risolva principalmente in una contesa tra i nostri connazionali.
Fatta questa lunga ma doverosa premessa passiamo al resoconto del week end, dove proprio il 17esimo Trofeo Edil C disputatosi a Collecchio sabato 13 rappresentava l'appuntamento più importante ed ha regalato alla Zalf Euromobil Désirée Fior la decima affermazione stagionale, la prima internazionale di questa stagione. Merito di Andrea Zordan che prosegue nel suo ottimo momento di forma, andando a conquistare la sua quarta affermazione stagionale. Una gara risoltasi con uno sprint tra dieci corridori dopo che in precedenza, sull'ostico tracciato che si snodava sulle colline attorno a Collecchio, un tentativo di una decina di atleti aveva animato a lungo la corsa (tra i protagonisti Leonardi, Chinello, Cecchinel e Collodel), prima che le principali formazioni si alternassero in testa al gruppo nelle ultime tornate, con Formolo e Busato tra i più pimpanti e decisi a prendere il largo, prima che quel che restava del gruppo si rifacesse sotto grazie allo splendido lavoro di Gianluca Leonardi, tra i più in palla nelle ultime settimane. A quel punto non restava che attendere lo sprint ed era molta la voglia di rivincita di Davide Villella, beffato negli ultimissimi metri nel finale del Trofeo Mario Zanchi di martedì scorso e deciso a trovare finalmente quella vittoria che in questo 2013 non vuol proprio arrivare. Il talento bergamasco ha così deciso di lanciare una volata molto lunga, partendo all'incirca ai 500 metri e sembrava poter avere buon gioco, prima che lo spunto di Zordan, proprio colui che l'aveva superato in extremis a Castiglion Fibocchi, si rivelasse ancora una volta per lui fatale.
Vittoria per il veneto e nuova piazza d'onore per l'atleta Colpack che comunque continua ad andare molto vicino alla vittoria e presto potrebbe trovarsi ad alzare nuovamente le braccia al cielo (in maniera certamente liberatoria, ne siamo certi, visto che anche nel Pezzoni del giorno successivo è arrivato "solo" un terzo posto). Podio completato da Luca Benedetti, agguantato proprio da Zordan nel computo parziale dei plurivittoriosi di stagione ma che conferma di essere ancora ben presente nelle occasioni che contano. Podio che invece questa volta è stato appena sfiorato da Michele Scartezzini e dalla Trevigiani (anche per il veronese il buon momento non si esaurisce), torna protagonista dopo l'ottimo inizio Collodel, quinto. Tedeschi, Simoni, Cecchinel, Formolo ed il bielorusso Koshevoy hanno infine completato la top-10.
Fine settimana da incorniciare invece per la Mastromarco che ha incamerato altri due successi e mette in vetrina altri protagonisti, dopo che finora la scena era stata catturata soprattutto dalle ottime prestazioni di Bettiol: nel 19esimo Memorial Gigi Pezzoni di San Secondo Parmense, quasi una rivincita dell'Edil C disputato il giorno prima, è stato lo spunto di Gianni Bellini a sorprendere tutti gli altri, con il corridore pratese, giunto al terzo successo tra i dilettanti dopo le 2 vittorie della scorsa stagione, ad avere ragione di avversari ben più quotati sulla carta. Gara anche qui vivace, con circa venti corridori rimasti a giocarsi la vittoria nel finale e con il marchigiano Paolo Totò molto vicino al colpo grosso con un bel tentativo di avanscoperta, rintuzzato negli ultimi chilometri. Volata quindi e quando tutti si sarebbero aspettati l'affermazione di Paolo Simion o un Villella capace di rompere il ghiaccio, ecco che Bellini è riuscito a sorprenderli entrambi, relegandoli ai due gradini più bassi del podio nell'ordine. Ben piazzati anche Bani e il rumeno Grosu (abbastanza costante quest'ultimo in queste settimane), nei dieci troviamo anche l'argentino Curuchet della Trevigiani (settimo) e due classe 1994 da seguire quali Charly Petelin della Palazzago e Matteo Alban del Team Südtirol, piazzatisi in ottava e nona posizione.
Bellini lo scorso anno trovò la prima vittoria tra i dilettanti nel Gran Premio Industria e Commercio Stabbiese ed in questa edizione (la numero 48), la gara toscana ha tenuto a battesimo il primo successo da Under 23 di Valerio Conti, uno dei prospetti maggiormente attesi in questa stagione. Il giovane talento romano, già più volte vicino al successo nella stagione d'esordio, è riuscito così finalmente a rompere il ghiaccio e l'ha fatto alla sua maniera, attaccando a tre giri dal termine del circuito di 4 chilometri da ripetere 25 volte attorno a Stabbia, liberandosi poi dei compagni d'avventura proprio in prossimità dell'ultimo chilometro. Una vittoria di ottima fattura, a cui non hanno potuto opporsi i due portacolori della Petroli Firenze scattati assieme all'atleta laziale nel finale: la piazza d'onore è andata a Daniele Trentin (fratello minore del professionista Matteo, al primo podio da Under) mentre al terzo posto si è classificato l'ucraino Orlov. Ben più sgranati tutti gli altri con l'italo-rumeno Mitrofan in quarta posizione a 21" ed il primo anno Anselmi quinto a 35". Ottavo posto invece per Bettiol, giunto sul traguardo con un ritardo di 1 minuto dal compagno di squadra.
Ha invece sicuramente il sapore della liberazione la prima vittoria stagionale di Marco Amicabile (salgono invece a 3 i successi della Viris Maserati), il più veloce di tutti sul traguardo della 67esima Milano-Tortona. Una gioia che per il velocista bresciano mancava da oltre un anno e mezzo (l'ultima risaliva al Gran Premio Site del settembre 2011), nel corso del quale la bruttissima caduta in cui era incappato al Giro delle Tre Province dello scorso anno ne aveva sicuramente condizionato il rendimento. Nelle ultime settimane però la sua condizione era apparsa in decisa crescita e i piazzamenti ottenuti in appoggio a Niccolò Bonifazio stavano a testimoniarlo. Nella prova di domenica scorsa però è stato proprio il suo lo spunto più convincente e così l'ex ruota veloce del Delio Gallina può essere nuovamente annoverato tra i maggiori protagonisti degli sprint. Ancora molto bene Bonifazio che in questa occasione porta a casa un terzo posto mentre tra i due si è inserito Ivan Balykin che ha sfiorato la prima vittoria stagionale per sè e per il Podenzano. Appena fuori dal podio l'esperto Tedeschi e Cavasin, nei dieci anche Ignazio Moser, presente in questa gara e classificatosi al settimo posto.
Restando incerto il futuro del Toscana-Terre di Ciclismo che avrebbe dovuto animare questa settimana di gare tra gli Under 23, ci si proietta al prossimo week end in cui non sono previste corse internazionali ma in cui spiccheranno, tra le altre, la Vicenza-Bionde ed il Memorial Angelo Fumagalli.