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Amstel Gold Race 2013: Valverde e Gerrans, podio e rimpianti - Le pagelle: colombiani sottotono | Cicloweb

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Amstel Gold Race 2013: Valverde e Gerrans, podio e rimpianti - Le pagelle: colombiani sottotono

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Il podio dell'Amstel Gold Race vede Roman Kreuziger prevalere su Alejandro Valverde e Simon Gerrans © Bettiniphoto

Roman Kreuziger - 9.5
Se fino a ieri in casa Saxo-Tinkoff si temeva per una possibile assenza di Alberto Contador a Freccia e Liegi, da stasera Bjarne Riis e soci saranno certamente più rilassati: questa splendida, e forse inaspettata, vittoria di Kreuziger non può che portare un grande entusiasmo nel gruppo. A quasi 27 anni il ceco si scopre corridore capace anche di primeggiare in una gara di un giorno, cosa mai riuscitagli nella sua carriera professionistica: se il 2012 è stato abbastanza inferiore alle attese, quest'Amstel gli può dare fiducia e magari riuscirà a trovare quella continuità che gli è sempre mancata. Oggi Roman è stato bravissimo a far girare la fortuna dalla propria parte scegliendo sempre i momenti giusti per ogni scatto: le titubanze di qualche squadra lo possono aver aiutato, ma non sarebbe comunque stato facile andarlo a riprendere nel finale.

Alejandro Valverde - 7.5
Era reduce da qualche piccolo problema di salute e storicamente l'Amstel è sempre stata la corsa del trittico delle Ardenne che più gli è indigesta: in questa doppia ottica non può che esserci soddisfazione per questo secondo posto. Sul Cauberg ha fatto fatica a rispondere allo scatto di Gilbert ma una volta ripreso Gerrans i due hanno collaborato per andare a prendere l'iridato: effettuato anche quest'altro ricongiungimento Alejandro ha capito che Kreuziger era ormai imprendibile e quindi ha temporeggiato per arrivare ad una volata per il secondo che lo vedeva grande favorito. Vista la condizione in crescita sia alla Freccia che soprattutto alla Liegi sarà uno dei primi favoriti.

Simon Gerrans - 7.5
Quest'anno il corridore della Orica-GreenEDGE sta andando abbastanza a fasi alterne, con ottime giornate (che gli hanno permesso di vincere tre corse) e altre molto meno buone. Oggi Gerrans stava molto bene e sul Cauberg gli è mancato poco per riuscire a stare con Gilbert ma anche se ce l'avessa il risultato non sarebbe cambiato; al massimo avrebbe fatto secondo. Nelle ultime centinaia di metri ha ottenuto il massimo che poteva visto che Valverde è molto più veloce di lui: il terzo posto è un risultato positivo.

Philippe Gilbert - 7.5
L'iridato della BMC non è quello dell'anno scorso, sia nel bene che nel male: nel 2012 arrivò alle classiche delle Ardenne in netto ritardo di condizione, invece oggi era probabilmente il più forte del gruppo; allo stesso tempo Philippe non aveva neanche la stessa condizione del Mondiale quando dominò alla grandissima su questo stesso traguardo. Ha scelto di giocarsi tutte le sue carte sul Cauberg e grazie ad uno scatto violentissimo era anche rimasto da solo all'inseguimento di Kreuziger: il ceco era ormai troppo lontano per essere ripreso ed alla fine questo quinto posto sa un po' di beffa. Gilbert meritava almeno il podio oggi, proverà sicuramente a rifarsi sia alla Freccia che alla Liegi.

Peter Sagan - 4.5
La splendida esibizione di forza alla Freccia del Brabante di mercoledì scorso ha avuto l'effetto di terrorizzare buona parte degli avversari e tutti hanno corso contro di lui. Gli ottimi ragazzi della Cannondale (voto 7 almeno) sono riusciti a controllare la corsa da soli per svariati chilometri; con il passare delle ore e degli scatti però Sagan è rimasto sempre più isolato ed anche per lui è stata una situazione assolutamente non facile da gestire. Allo scatto di Gilbert sull'ultimo Cauberg, Sagan è letteralmente esploso rialzandosi di colpo: più che un calo di forma probabilmente ha sofferto il primo caldo ed una corsa che gli ha fatto spendere energie fisiche e mentali già a tanti chilometri dal traguardo.

BMC Racing Team e Movistar Team - 5.5
Probabilmente le squadre di Gilbert e Valverde sono quelle con i maggiori rimpianti oggi: condizionate dalla paura di Peter Sagan, sia la BMC che la Movistar si sono concentrate più sul far saltare lo slovacco che sul mettere i propri capitani nelle condizioni di vincere. La prima parte del piano è riuscita certamente alla perfezione visto hanno lasciato a lungo alla Cannondale l'onere di inseguire: purtroppo quando Sagan ha mollato era ormai tardi per chiudere su Kreuziger e probabilmente qualche direttore sportivo questa sera avrà in testa un "e se avessimo lavorato un po' prima del Cauberg?" a cui non è semplice dare una risposta.

Pieter Weening - 8
L'attacco dell'olandese della Orica è servito per scompigliare i piani di molte squadre in una corsa fin lì abbastanza lineare. La lunga azione ha avuto anche l'effetto di portare via un gruppetto su cui è poi rientrato Kreuziger e da cui il ceco ha fatto partire la sua fuga decisiva: nonostante tutto Weening è riuscito ancora a tenere le ruote del gruppo sul Cauberg ed a piazzarsi in sesta posizione. Questo piazzamento unito al 6° posto al Giro dei Paesi Baschi e al 2° al Tour de Langkawi ci dicono che Weening sta realizzando una delle stagioni migliori di tutta la sua carriera.

Giampaolo Caruso - 7.5
Quando Kreuziger esce dal gruppo all'inseguimento dei battistrada il siciliano della Katusha è bravo a farsi trovare al posto giusto e ad intuire la pericolosità di quel tentativo. Purtroppo poi gli scappa Kreuziger, tenta generosamente di inseguirlo da solo sull'ultimo Cauberg ma viene riassorbito dal gruppo proprio al momento dello scatto di Gilbert. Nonostante l'arrivo dei big da dietro è riuscito a tenere duro ed a piazzarsi alla fine in 11a posizione: salva in parte il bilancio della Katusha che al via poteva contare anche su Rodríguez, Kolobnev e Spilak, mancati tutti per un motivo o per un altro.

Enrico Gasparotto - 6.5
È il miglior italiano al traguardo con un ottavo che non delude ma non entusiasma neppure del tutto: molti italiani speravano di vederlo nuovamente sul podio dopo la splendida vittoria del 2012. La sua Astana è stata una delle squadre che più è sembrata pensare a Sagan che ai suoi uomini avendo fatto muovere prima Grivko e poi Fuglsang e non provando a inseguire quando la situazione stava diventando sempre più compromessa. Gasparotto è stato bravo a rimanere coperto in attesa della volata: purtroppo stavolta ce ne erano già quattro davanti.

Damiano Cunego e Marco Marcato - 6
I due ragazzi italiani si mettono in mostra con due attacchi che non hanno trovato particolare fortuna. Cunego forse ha sbagliato un po' i tempi della sua azione ma almeno ci ha provato, Marcato invece aveva letto bene la situazione di corsa muovendosi con Caruso e Kreuziger ma venendo frenato poi dai crampi. Sappiamo che entrambi possono fare molto di più, ma la grinta c'è.

Michal Kwiatkowski - 7
Ottimo a cronometro, resistente in salita, protagonista di una splendida fuga sul pavé del Giro delle Fiandre ed oggi quarto sugli strappi dell'Amstel regolando praticamente in volata il proprio gruppetto (Gerrans e Valverde erano già qualche metro avanti): questo 22enne polacco sta diventando ogni giorno un prospetto sempre più interessante e assolutamente da seguire.

Mikel Astarloza - 8
Il basco è il grande protagonista dell fuga di giornata: nella prima ora di corsa è andato all'attacco con Johan Vansummeren, Tim De Troyer, Arthur Van Overberghe e Alexandr Pliuschin, gruppetto a cui si sono poi aggiunti Klaas Sys e Nicolas Vogondy. Dopo essere rimasto al comando solo con Vansummeren e Pliuschin, Astarloza ha deciso di partire tutto solo sul Gulpenerberg nonostante mancassero ancora parecchi chilometri al traguardo ed alla fine è stato ripreso dai primi inseguitori sono dopo l'ultimo passaggio sul Cauberg. In più ha pure terminato la corsa con solo un minuto e mezzo di ritardo dal vincitore dopo essere stato in fuga tutto il giorno.

Joaquím Rodríguez e Thomas Voeckler - s.v.
Le stradine strette e tortuose dell'Amstel Gold Race creano selezione sia per le gambe, sia per le cadute. Diversi gli incidenti verificatisi oggi, due dei quali ci hanno privato di due possibili protagonisti: Thomas Voeckler è caduto assieme a Gilbert ed Andy Schleck (anche il lussemburghese s'è ritirato) ed è stato costretto a fermarsi per la frattura della clavicola; poco dopo s'è ritirato anche Joaquím Rodríguez per una forte contusione al bicipite femorale della gamba sinistra, un'ecografia in ospedale chiarirà l'entità dell'infortunio e se lo vedremo a Freccia e Liegi.

Nairo Quintana e Carlos Betancur - 5
La pattuglia colombiana che ha fatto fuoco e fiamme alla Vuelta al País Vasco s'è vista poco in Olanda e ci si aspettava che provassero ad animare la corsa con i loro scatti e controscatti. L'unico a salvarsi è stato Sergio Luis Henao, che ha ottenuto un sesto posto che non è da buttare via anche se è arrivato con un gara difensiva che gli si addice poco (voto 6). Quintana e Betancur invece non sono riusciti a terminare la corsa e probabilmente hanno pagato i grandi sforzi fatti in Spagna lottando ogni giorno nelle prime posizione in un clima non favorevole.

Sebastiano Cipriani

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