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Parigi-Roubaix 2013: Vanmarcke si supera, Sky inesistente - Le pagelle: Langeveld scopre il pavé, Flecha delude | Cicloweb

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Parigi-Roubaix 2013: Vanmarcke si supera, Sky inesistente - Le pagelle: Langeveld scopre il pavé, Flecha delude

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Il podio della Parigi-Roubaix con Cancellara che trionfa su Vanmarcke e Terpstra © Bettiniphoto

Fabian Cancellara - 9
Forse sarà stato condizionato (fisicamente o psicologicamente) dalle due cadute di questa settimana, forse non ha trovato una gran giornata o forse ancora semplicemente non ha voluto strafare ammazzando la corsa già da lontano: è difficile analizzare la prestazione odierna di Cancellara perché a tratti è sembrato soffrire parecchio e s'è fatto spesso trovare in coda a gruppetti vari in momenti chiave, in altri frangenti invece è stato devastante come sempre nelle sue accelerazioni. Rispetto alle altre due Roubaix vinte oggi c'è stato anche quel pizzico di fortuna che non guasta mai: senza il problema di Stybar non sappiamo come sarebbe potuta finire la corsa. Quello che conta è che alla fine è riuscito a replicare la splendida primavera del 2010 con vittorie ad Harelbeke, al Fiandre e quindi a Roubaix: rispetto al Boonen del 2012 gli è mancata solo la Gand-Wevelgem. Appuntamento al prossimo anno per pareggiare Boonen a quota 4 Roubaix.

Sep Vanmarcke - 9
Inizio stagione passato a rincorrere una condizione almeno decente, una banale caduta alla Tirreno-Adriatico poi aveva addirittura messo in pericolo la sua partecipazione alle classiche del pavé ed infine quando ormai nessuno se lo aspettava più (anche perché alla Roubaix aveva un 20° posto come miglior risultato), Sep ha tiravo fuori dal cilindro un prestazione maiuscola che lo ha portato sul podio. Rispetto al Fiandre e alle corse precedenti oggi il belga della Blanco sembrava un altro corridore, determinato e convinto, bravissimo a scegliere i tempi giusti per gli attacchi e poi a non lasciare un metro a Cancellara. Nel finale ha scelto di collaborare con lo svizzero per arrivare a giocarsi tutto nello sprint finale a velodromo: è andata male, ma è un punto di partenza per il futuro e se ricapiterà saprà giocarsi meglio le proprie carte nel velodromo.

Zdenek Stybar - 8
Dopo il Giro delle Fiandre di domenica scorsa non ci saremmo mai aspettati di vedere un corridore capace di non perdere un solo metro ad ogni accelerazione di Cancellara sul pavé: Stybar ha fatto tremare il fenomeno svizzero ed a 20 km dall'arrivo si trovava in una situazione praticamente perfetta. La sua magnifica corsa si chiude di fatto nel settore di pavé di Gruson quando un contatto con uno spettatore quasi lo butta a terra (il ceco ha sfruttato tutte le sue qualità di ciclocrossista per salvarsi con un vero funambolismo) ma gli fa perdere definitivamente il treno di Cancellara e Vanmarcke. Tanta sfortuna quindi (e un pizzico di inesperienza perché sulla banchina in asfalto spesso si arriva a sfiorare gli spettatori) ma di certo abbiamo scoperto un corridore che potrà entrare nel lotto dei primissimi favoriti già a partire dal prossimo anno.

Niki Terpstra - 7.5
Il campione olandese non è protagonista di una corsa particolarmente appariscente ma con buona regolarità è riuscito a conquistare un terzo posto che vale comunque tantissimo e salva il bilancio della Omega Pharma-Quick Step nelle sue corse. È il suo primo podio in una classica monumento e soprattutto una bella risposta dopo un Giro delle Fiandre assolutamente incolore.

Stijn Vandenbergh - 7.5
Tante stagioni passate a tirare e lavorare per i compagni senza farsi notare più tanto, ma in questo 2013 a quasi 29 anni Vandenbergh è diventato un gregarione coi fiocchi e s'è saputo ritagliare con le proprie gambe anche alcuni spazi. Oggi l'abbiamo visto sempre nel vivo dell'azione ed era riuscito ad anticipare perfettamente le mosse di Cancellara facendosi trovare al posto giusto al momento giusto. Sul Carrefour de l'Arbre era già il più affaticato tra i quattro corridori al comando e la caduta l'ha ricacciato indietro: alla fine è arrivato 20° nel gruppo che s'è giocato il 9° posto in volata ma gli vanni comunque fatti tanti applausi.

Greg Van Avermaet - 7
Il belga della BMC è un corridore costantemente presente tra i primi ma a cui manca sempre un centesimo per fare un euro. Sulla carta la Roubaix non è la corsa ideale per Greg, tanto che nelle ultime due stagioni neanche l'aveva disputata, ma oggi rimanendo ben coperto fino alle fasi decisive è riuscito ad entrare nel gruppo buoni di attaccanti. Quando Cancellara attacca con Stybar a ruota lui è in terza posizione e non riesce a seguire quel ritmo facendo praticamente il buco a tutti gli altri; avrà rimpianti anche per la volata che valeva il terzo posto visto che non è lento ma è riuscito a farsi beffare da Terpstra. In definitiva anche in una giornata in cui va molto forte riesce a lasciare una sensazione di incompiutezza.

Taylor Phinney - 6.5
Probabilmente i problemi fisici che lo avevano costretto a saltare il Fiandre non erano solo un bluff, altrimenti sarebbe quantomento bizzarra la scelta della BMC di farlo entrare in azione da lontano. Il giovane talento americano ha dimostrato di trovarsi a suo agio sul pavé, si muove già prima di Arenberg ma è nella foresta che attacca con decisione nel tentativo di fare selezione. Lo troviamo davanti anche in altre occasioni ma si spegne praticamente nel momento in cui si accende Cancellara.

Damien Gaudin - 7.5
Sul pavé qualcosa di buono già l'aveva fatto e se ripercorriamo la sua storia troviamo una vittoria nella Roubaix Espoirs nell'ormai lontano 2007. In questa stagione era riuscito finalmente a vincere la sua prima corsa da professionista (il Criterium Cholet) ed oggi è stato protagonista di una corsa molto aggressiva che gli ha fatto ottenere un meritato quinto posto finale. Dopo la sorpresa di Turgot (oggi 10°) dell'anno scorso l'Europcar è ancora protagonista alla Roubaix.

Filippo Pozzato - 4
La sua campagna delle grandi classiche si chiude oggi con la miglior prestazione, un 22° posto che la dice lunga su quanto sia stato deludente nelle ultime tre settimane. I problemi odierni sono stati gli stessi già palesati anche al Fiandre: all'origine di tutto c'è probabilmente una condizione fisica deficitaria ma vederlo sempre correre nello retrovie può far pensare anche ad una preoccupante mancanza di fiducia. E stando spesso in coda al gruppo il rischio di rimanere coinvolti in qualche caduta, come oggi, è maggiore.

Thor Hushovd - 5
Nonostante tre forature, due prime di Arenberg e una dopo, il norvegese della BMC è subito dietro a Cancellara al primo allungo dello svizzero: purtroppo quella di vederlo di nuovo competitivo è un'illusione che dura poco perché perde colpi con il passare dei chilometri e finisce solo 35° a tre minuti e mezzo da Cancellara. Con un po' più di fortuna sarebbe andato meglio ma a 35 anni compiuti una nuova giovinezza del vichingo della BMC sembra ormai altamente improbabile.

Juan Antonio Flecha - 6
Quando sente l'aria della Roubaix l'esperto spagnolo della Vacansoleil trova sempre energie supplementari ed è impressionante la sua statistica dei piazzamenti: dopo l'esordio nel 2003 (24°) ha collezionato dieci piazzamenti tra i primi 13 dell'ordine d'arrivo (otto volte tra i primi 10) senza mai vincere. Anche oggi è riuscito a distinguersi per generosità ma in un paio di occasioni o ha scelto male i tempi o s'è fatto un po' sorpreso: l'impressione è che un altro podio fosse ancora alla sua portata.

Sebastian Langeveld - 6.5
Il ragazzo olandese della Orica-GreenEDGE s'è scoperto oggi adatto anche alla Parigi-Roubaix, forse aiutato anche dal bel tempo. Notevole il fatto che in questa Roubaix non si sia limitato a correre sulla difensiva. Fino ad oggi Langeveld aveva fatto vedere le cose migliori sui muri fiamminghi: ha 28 anni e quindi non è detto che abbia già fatto le sue cose migliori.

Luca Paolini - 6
Anche oggi è Luca Paolini il miglior italiano al traguardo: il corridore della Katusha ha chiuso solo 21° ad un minuto tondo da Cancellara ma senza una sciagurata foratura nel momento decisivo della corsa avrebbe potuto tenere le ruote del gruppetto con Terpstra e soci che è arrivato a giocarsi il terzo posto. Ancora una volta positiva anche la gara di Alexander Kristoff, 9° al traguardo: dalla Tre Giorni di La Panne in poi non è mai uscito dai primi 10 dell'ordine d'arrivo di una corsa.

Sylvain Chavanel - 5
Con l'assenza forzata di Tom Boonen oggi abbiamo visto una buona prova d'orgoglio degli uomini della Omega Pharma-Quick Step: l'unico ad essere un po' mancato è stato proprio il francese che già al Fiandre era stato molto inferiore alle attese. Nonostante questo doppio passaggio a vuoto il suo inizio di 2013 si può considerare abbastanza positivo ma forse ha bisogno almeno di un co-capitano per rendere al meglio.

Sky ProCycling - 3
Le ultime uscite nelle classiche non ci facevano sperare in qualcosa di diverso ma da una squadra che può schierare Boasson Hagen, Eisel, Stannard e Thomas è lecito aspettarsi molto di più. Oggi gli unici a salvarsi sono stati Mathew Hayman, all'attacco da lontano, e Bernhard Eisel, 12° e migliore dei suoi: assolutamente non pervenuti Boasson Hagen e Stannard; Thomas invece s'è solo visto quando ha completato una personale tripletta finendo a terra dopo aver fatto lo stesso anche alla Sanremo e al Fiandre.

Sebastiano Cipriani

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