Giro delle Fiandre 2013: Qualcuno ha visto passare Pozzato? - Bravo Selvaggi, da rivedere Gatto e Oss
Nel Giro delle Fiandre del centenario per quanto riguarda i colori azzurri si registra un deciso passo indietro rispetto ai due podi conquistati dodici mesi or sono. In contumacia Alessandro Ballan, il cui lungo recupero procede in maniera sempre più spedita, l'unico superstite del podio 2012 arrivato a Oudenaarde è stato Filippo Pozzato: il sandricense ha concluso mestamente in quarantaquattresima piazza in compagnia di Wynants, a quasi cinque minuti dal vincitore (4'56" il suo distacco). Dopo la corsa il portacolori della Lampre, tramite il suo seguitissimo profilo Twitter, ha fatto presente di aver avuto problemi meccanici nelle fasi finali di gara.
Ad ogni buon conto la sua Ronde non è stata lontanamente paragonabile a quella scorsa in cui si dimostrò, probabilmente, il più in forma anche in considerazione dell'azione decisiva sull'ultimo passaggio del Parterberg; quest'anno, invece, non lo si è mai visto nelle posizioni interessanti nei numerosi passaggi dei muri del circuito finale, ritrovandolo spesso e volentieri nella plancia del plotone. Vederlo arrivare così staccato lascia l'amaro in bocca conoscendo il suo potenziale, ora sta a lui farsi trovare pronto domenica prossima nel pavé della Roubaix.
In casa Lampre meritatissima menzione per il neoprofessionista Mattia Cattaneo: lo scalatore bergamasco - anche se dopo una prestazione simile potrebbe essere limitativo considerarlo tale - ha dato prova di una invidiabile resistenza, essendo stato presente nel gruppo di testa sino all'ultima ascesa del Oude Kwaremont, unico neopro' a riuscirci. Alla fine si è classificato in una positiva sessantesima piazza, unico membro, assieme a Pozzato, del team di Saronni a concludere la corsa.
Nello sprint finale del gruppo il miglior azzurro è stato Daniel Oss, che ha terminato al dodicesimo posto. Il portacolori del team BMC si è ritrovato ad essere co-capitano di Van Avermaet in casa rossonera, dopo le defezioni di Gilbert nei giorni scorsi e di Hushovd durante la gara, stante la già citata assenza di Ballan; il risultato è certamente da considerarsi positivo anche in funzione di come ha corso il trentino, sempre attento nelle prime posizioni. Il buon momento di forma potrebbe portarlo ad avere un ruolo da outsider tattico domenica prossima, sempre se un Cancellara simile può essere contrastato nei lunghi tratti della Roubaix.
Il nostro secondo connazionale all'arrivo è stato Oscar Gatto, giunto quindicesimo. Il vincitore della Dwars door Vlaanderen ha subito due forature in momenti topici della corsa, rispettivamente poco prima del secondo passaggio sull'Oude Kwaremont - dove un superbo Hulsmans gli ha fornito la propria ruota - e ai -10 km dall'arrivo; in entrambi i casi è stato abile a riportarsi nel gruppo in cui si trovava, riuscendo agilmente a riprendere le prime posizioni. Rimane un po' di rammarico per cosa avrebbe potuto fare in gara se non avesse dovuto riportarsi da solo nel plotone; dopo i tre di testa era lui che ha cercato di muovere il gruppo sul Paterberg, senza riuscirci. Di certo, se resterà con i giallofluo, un posto per le classiche 2014 dovrebbe già spettare alla squadra di Citracca e Scinto. Nella stessa formazione piccola nota positiva per Mattia Pozzo, ormai un habitué degli attacchi al km zero.
Luca Paolini è il terzo italiano arrivato al traguardo e il suo ventitreesimo posto è da vedersi in funzione del lavoro svolto nel finale per il compagno Kristoff, che ha poi finalizzato terminando quarto. Il "Gerva", come è amichevolmente chiamato, si è visto molto nelle inquadrature della televisione fiamminga, sia dalla moto davanti al gruppo - nei momenti decisivi della corsa - sia da quella in fondo ad esso - nei momenti di tranquillità. Avendo già compiuto trentasei anni è il decano, assieme a Flecha, dei pretendenti alle classiche del Nord ma la sua nuova carriera da capitano pare avergli dato nuova linfa da mettere in strada nelle corse di inizio anno. Alla Roubaix può migliorare l'undicesima piazza della scorsa stagione e si candida ad essere il miglior italiano della corsa.
La palma di miglior italiano di giornata spetta indubbiamente a Mirko Selvaggi, gregarione della Vacansoleil. La sua fuga insieme a nomi di prestigio come Greipel e Kwiatkowski ha caratterizzato per un bel tratto la prova odierna e, nonostante l'imponente stazza (un metro e novantacinque centimetri) ha saputo difendersi sulle pendenze dei muri fiamminghi ed ha resistito, unico assieme al giovane polacco dell'Omega, al rientro dei contrattaccanti. Di certo quella di oggi è una delle sue migliori prestazioni della carriera in una squadra che fa della condotta di gara garibaldina il suo modus vivendi.
Complessivamente le prove degli atleti italiani si possono considerare sufficienti seppur con qualche distinguo, di certo non positive come nella scorsa stagione. Ora aspettiamo domenica prossima e l'Inferno della Roubaix per provare a spezzare quel lungo digiuno di classiche monumento che continua dal Giro di Lombardia 2008 con Cunego. Di certo, se papà e mamma Cancellara avessero fatto nascere il loro figliolo sul suolo nazionale, staremmo parlando d'altro.