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Settimana Coppi e Bartali 2013: Ulissi al Rubicone, il dado è tratto - Vittoria in solitaria e maglia su Rubiano e Cunego

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Diego Ulissi primo a Sogliano al Rubicone © BettiniphotoNon aveva mai avuto un avvio di stagione così interessante, Diego Ulissi. Al quarto anno da professionista, il livornese ha raggiunto quel grado di maturità che non lo rende ancora uno spauracchio per il gruppo, ma che gli consente una certa continuità di risultati, anche in corse di primo piano: ai piazzamenti di Laigueglia e Camaiore (un quarto posto in Liguria, ma da accoppiare alla vittoria del capitano Pozzato; un secondo in Toscana, ma alle spalle di un certo Peter Sagan) ha sommato una presenza non banale alla Parigi-Nizza, conclusa al settimo posto dopo essere stato nei 10 negli ordini d'arrivo delle tre tappe più impegnative.

Quel che ancora era mancato in questa stagione al giovanotto (ha ancora 23 anni) era la vittoria, ma era solo questione di tempo, vista la gamba esibita fin qui. E oggi Diego ha colmato la lacuna, imponendosi d'autorità sul traguardo di Sogliano al Rubicone, seconda frazione della Settimana Coppi e Bartali. Un'affermazione che, ottenuta anche grazie al supporto di un'ottima Lampre (con Malori, Pietropolli e soprattutto Cunego), lo proietta in testa alla classifica della corsa organizzata dal GS Emilia, ma che resta negli occhi soprattutto per l'autorità con cui è stata condotta l'azione decisiva.

Con Belkov in maglia rossa di leader della classifica (lascito dell'ottima cronosquadre di uno dei due quartetti Katusha, ieri), si è preso il via da Gatteo, e al km 34 è partita la fuga del giorno, composta da Keough, Cornu, Kuzstor, Amaro e Pöstlberger. Ai 5 si è aggiunto successivamente Cesare Benedetti, già plurifuggitivo della Tirreno-Adriatico: col suo approccio arrembante, sicuramente il trentino della NetApp sta conquistando tanti consensi.

La fuga a 6 non è però durata, visto che già ai -60 km (dopo soli 60 km di attacco) è stata annullata. Il circuito del Monte Tiffi garantiva una discreta selezione, considerando anche che doveva essere coperto 5 volte. Alla penultima di queste tornate, è stato Matteo Rabottini a dare un importante scrollone, attaccando il gruppo in cui erano rimasti appena una ventina di uomini, praticamente tutti i più forti. L'abruzzese ha fatto un bel vuoto, ma sulla successiva discesa non ha preso bene le misure di una curva ed è scivolato: sta iniziando a diventare una brutta abitudine, per lui, quella di scivolare mentre è all'attacco. Ogni riferimento alla tappa di Piani dei Resinelli al Giro d'Italia 2012 è puramente voluto; quel giorno, però, Matteo vinse ugualmente; oggi ha subìto il ritorno del primo gruppo prima di perdere le ruote dei più forti.

Annullata l'azione di Rabottini, è salita in cattedra la Lampre, con un attacco di Cunego e Pietropolli in discesa: coi due blu-fucsia si sono avvantaggiati anche Moser e Taborre, ma gli immediati inseguitori (Basso, Konig, Bongiorno, Taborre, Pellizotti, Sella, Rubiano, Rebellin, Pardilla, Rogina, Deignan, Kvasina e Zoidl) si sono rifatti sotto; è stato quindi Deignan, ai -15, a tentare un colpo a sorpresa, ma ancora la Lampre ha lavorato bene, rendendo inoffensiva l'azione dell'irlandese.

È stato proprio Cunego, ai -13, a emergere da solo dal gruppetto dei migliori e a portarsi su Deignan, per poi staccarlo subito. E in diversi hanno patito la sferzata del veronese, tra gli altri Moser, Sella e un esausto Pietropolli, inesorabilmente staccatisi. Al contrario, Taborre, bello scoppiettante, ha provato a seguire Damiano, e una volta che il corridore della Lampre è stato ripreso (da lui e da altri), ha continuato a tenere un ritmo scattoso che ha mandato in difficoltà Basso.

A 11 km dal traguardo, lo scatto di Ulissi, quello decisivo. Ben al coperto fin lì, il cecinese è partito forte e solo Rubiano ha vagamente provato a tenerne le ruote (senza tuttavia riuscirci, ma rimanendo da solo all'inseguimento del fuggitivo). Non ci si poteva certo aspettare di veder volare i minuti, ma l'azione di Diego è stata ugualmente molto redditizia, visto che chilometro dopo chilometro, e secondo dopo secondo, il margine ha raggiunto il mezzo minuto su Rubiano e il minuto intero sul gruppo; per poi aumentare ancora sull'ultimo strappetto, quello in lastricato verso il traguardo di Sogliano al Rubicone.

All'arrivo, 34" per Ulissi su Rubiano, e 1'11" su Cunego, bravissimo a controllare il drappello degli inseguitori e poi a colpire sulla rampa finale, andando ad arricchire sul podio la splendida giornata della Lampre. Con Damiano, o poco dietro, sono arrivati Rogina, Zoidl, Rebellin, un ottimo Bongiorno (molto giovane - 22enne - e già tanto sicuro di sé, il neopro' della Bardiani) e poi Konig e Pardilla, mentre Basso ha pagato 1'38", e Taborre ha messo il punto esclamativo alla giornata sfortunata della Vini Fantini, rompendo la catena nell'ultimo chilometro e ritrovandosi così a dover tagliare il traguardo a piedi, con la bici spinta a mano; nonostante ciò, Fabio è riuscito a chiudere al 12esimo posto, a 2'12" da Ulissi.

La classifica generale ricalca sostanzialmente l'odierno ordine d'arrivo e vede Ulissi al comando con 58" su Rubiano, 1'17" su Cunego, 1'40" su Rebellin, 1'42" su Konig e Basso e 1'46" su Bongiorno, settimo. Domani la terza tappa, da Zola Predosa a Piane di Mocogno, sarà probabilmente decisiva, viste le tante salite di cui sono punteggiati i 157 km del percorso: Serramazzoni, Barigazzo (ovvero parte dell'Abetone) e Passo 100 Croci prima dei quasi cinque chilometri e mezzo (all'8% di pendenza media) di scalata verso l'arrivo. Per Ulissi, subito un test importante dopo il successo di oggi: in fondo alla settimana (anzi, alla Settimana) la possibilità, per lui, di vincere finalmente questa corsa della quale ha conosciuto negli anni scorsi i gradini minori del podio (secondo dietro a Sella nel 2011, terzo dietro a Barta e Huzarski nel 2012). Con un occhio a quest'obiettivo, superare indenne la frazione di Piane di Mocogno è il meno che Diego possa fare.

Marco Grassi

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