Milano-Sanremo 2013: Tanta voglia di una gara epica - Sagan favoritissimo ma con la pioggia Nibali potrebbe volare
- MILANO - SANREMO 2013
- BMC Racing Team 2013
- Cannondale Pro Cycling Team 2013
- Lampre - Merida 2013
- Omega Pharma - Quick Step 2013
- RadioShack - Leopard 2013
- Fabian Cancellara
- Filippo Pozzato
- Gerald Ciolek
- Matthew Harley Goss
- Moreno Moser
- Peter Sagan
- Philippe Gilbert
- Simon Gerrans
- Thor Hushovd
- Tom Boonen
- Vincenzo Nibali
- Uomini
Come ogni anno, attesa, desiderata, sognata, arriva la Classicissima di primavera. Porta emozioni in chi la segue, tensioni e brividi in chi la correrà. Già, brividi. Scelta del termine non casuale, visto che il tempo s'annuncia da lupi, con qualche spruzzatina di neve nella pianura padana e sicuramente pioggia sulla riviera ligure. Una Sanremo che verrà per forza condizionata da questo, stravolta nelle certezze quasi granitiche della vigilia (ricordate il colpo di mano di Chiappucci sotto la pioggia..?) e che, dopo due anni di dominio australiano, con Goss e Gerrans (vinsero a sorpresa pure loro, per giunta), facilmente tornerà nel vecchio continente.
Lungo i 298 km che portano da Via della Chiesa Rossa, periferia sud di Milano, al Lungomare Italo Calvino di Sanremo, i corridori affronteranno difficoltà altimetriche, climatiche ed anche gli avversari. Ogni anno si parla di indurire il percorso, inserendo un'ulteriore salita nei pressi di Sanremo (la mitica Pompeiana, nome da prostituta d'alto bordo romana, curve e pendenze notevoli, è diventata ormai un mantra), ed ogni anno la corsa risulta abbastanza indurita, tanto quanto è necessario per fare della Sanremo né una classica per soli velocisti, né una corsa come tutte le altre. Il fattore sorpresa è lo stesso di un Mondiale.
A rendere dura la corsa, oltre a Turchino, Manie (dopo 199 km si faranno sentire), Cipressa, Poggio ed ai capi, ci penserà domani il meteo, come detto. Se andrà bene pioverà e comunque le temperature saranno rigide per buona parte della gara. Gambe e non solo ne risentiranno, senza dubbio, e chi saprà resistere meglio arriverà in cima al Poggio a giocarsi la Classicissima. Certo, con l'asfalto bagnato un Vincenzo Nibali in palla come ha dimostrato di essere alla Tirreno-Adriatico saprebbe attaccare in discesa, magari giù dalla Cipressa, portandosi dietro davvero pochi altri (e la tappa di Porto Sant'Elpidio né è la riprova). Lo spettacolo sarà garantito, quindi, o almeno i presupposti ci sono tutti.
Il favorito numero uno per la vittoria è Peter Sagan, lo sanno anche i sassi. Nel 2012 lo slovacco arrivò quarto ad una manciata di metri da Gerrans, Cancellara e Nibali. Quest'anno, prese le misure con la Classicissima, il talento della Cannondale non si accontenta più di stravincere nelle corse a tappe e punta alle classiche, com'è giusto che sia. Lo fa con l'aria un po' spavalda del bambinone che sta crescendo, consapevole della sua forza. La sfida è innanzitutto con Fabian Cancellara, colui che vorrebbe ripetere il successo rivierasco del 2008, e che ieri non ha avuto parole dolci per Sagan.
Che tra l'elvetico e lo slovacco non corresse ottimo sangue si sapeva sin da dopo Seraing, Tour 2012, quando Fabian fece la selezione sulla salita finale, tirò fino al traguardo per poi essere battuto allo sprint da Peter. Non piacque l'esultanza di Sagan, a dire di Cancellara «irrispettoso verso gli avversari». E dalle parole, con Sagan che dice che seguirà anche Cancellara ma non gli darà un cambio, domani si passerà ai fatti, con i due che si guarderanno negli occhi prima di suonarsele di santa ragione.
Non è solo Sagan contro Cancellara, la Sanremo. C'è infatti un Nibali che, come detto, vorrebbe la pioggia («per me non è un problema») ma non il freddo per imitare Chiappucci. Conta molto sulla squadra, Vincenzo: ha alle spalle un'Astana che oltre a lui conta Bozic, Iglinskiy e Gasparotto. Attenzione massima nei confronti di Gilbert e Goss, con l'iridato che ha mancato tante, troppe volte la vittoria a Sanremo, e l'aussie che vorrà bissare il successo del 2011.
Anche Boonen la Sanremo non l'ha mai vinta e vuole rompere quest'incantesimo, anche se davanti ha avversari tosti ed in squadra un Mark Cavendish che l'anno scorso cadde in una giornata no e sin dalle Manie fu staccato, quest'anno pare pedalare davvero bene, a quanto dice radiogruppo. Staremo a vedere lui, così come Thor Hushovd, che nella Tirreno-Adriatico s'è messo in mostra e sui muri marchigiani ha chiuso con i migliori.
Altro da tener d'occhio è Gerald Ciolek, tedeschino che da dilettante seppe battere Zabel in un Campionato Nazionale e che ora, alla MTN Qhubeka, cerca la grande affermazione. E che dire di un Pozzato che dopo la vittoria al Laigueglia vuole ribadire il suo stato di forma, facendo sua la Sanremo dopo il successo del 2006? Ci proverà...
Tutti contro Sagan, quindi. Come fosse facile! Uno che non si stacca in salita (almeno non in salite brevi e dolci come quelle della Classicissima) e che in volata compete con gli sprinter (al Tour batté Greipel, all'ultima Tirreno s'è messo alle spalle Cavendish, Greipel, Goss, Ciolek), può solo incappare in una giornata storta, o nella sfortuna. La Cannondale correrà soltanto per lui («Saremmo degli stupidi a non puntare su Peter», dichiarava ieri Moreno Moser, che con Elia Viviani e lo slovacco forma un terzetto di talenti mica male), proteggendolo dagli attacchi di BMC (Hushovd e Gilbert), RadioShack (Cancellara) ed Astana (Nibali).
Soprattutto il messinese, che con Sagan ha corso per tre anni e quindi lo conosce bene, saprà dove e come metterlo in difficoltà. Freddo, scenari di corsa cambiati e tante stelle al via sono gli ingredienti per il primo spettacolo del 2013.
Da considerare, in appendice, la scelta di RCS di disputare la Sanremo alla domenica (anche Il Lombardia, abitualmente corso di sabato, scalerà). I motivi sono stati riassunti in tre punti, partendo dal presupposto che le Classiche del Nord si corrono di domenica: maggior sicurezza per la corsa, maggior visibilità televisiva (ma come catturare i calciofili che al sabato pomeriggio capitavano sulla Sanremo e magari la guardavano anche?) ed il progetto di alcune gare amatoriali come eventi paralleli alla corsa, partendo dal 2014. Gran Fondo, in sostanza.
Ci permettiamo di buttare lì un suggerimento: ben vengano le Gran Fondo ma perché non restaurare e riportare in vita, per la Sanremo, quella Primavera Rosa - la Classicissima femminile, disputatasi dal '99 al 2005 - che sarebbe un palcoscenico enorme per un ciclismo in gonnella da lanciare con decisione? In fondo anche Gand-Wevelgem, Freccia Vallone e Giro delle Fiandre (solo per citare le più note) hanno una versione femminile. Michele Acquarone ed RCS Sport ci pensino bene, ne varrebbe davvero la pena.
A questo link la startlist ufficiale