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L'inchiesta: Infortuni o scelte, ma chi li ha visti? - Da Ballan a Hoogerland, ecco chi nel 2013 ha corso ancora poco

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Alessandro Ballan e Johnny Hoogerland sono due tra i tanti che nel 2013, loro malgrado, ancora non si sono visti in corsa - Elaborazione CiclowebÈ appena terminata una scintillante edizione della Tirreno-Adriatico in cui hanno gioito diversi attori di prim'ordine del panorama ciclistico. Ormai sono passati cinquanta giorni dalle prime corse di un certo livello e quindi è possibile effettuare un'analisi delle partecipazioni alle gare da parte degli atleti del panorama World Tour.

Chi non si è mai visto
A quota zero la lista si apre per forza di cose con il vincitore del Giro 2012 Ryder Hesjedal. L'ex biker canadese, in controtendenza con le passate stagioni, non ha corso sinora, snobbando appuntamenti per lui tradizionali come le corse spagnole (Challenge de Maiorca e Clàsica de Almeria) e la nostrana Strade Bianche, prova nella quale si è sempre ben distinto. Il suo programma prevede il debutto alla prossima Volta a Catalunya per poi proseguire con Vuelta al Pais Vasco, settimana delle Ardenne, Tour de Romandie e Giro d'Italia, per tentare un difficilissimo bis.

Fermo a zero è anche José Rujano, neoarrivato nell'olandese Vacansoleil dopo una brutta stagione all'Androni del suo mentore Gianni Savio; il venezuelano, che già di suo corre poco, non ha ancora percorso alcun chilometro in gara quest'anno. Il debutto, al pari di Hesjedal, dovrebbe avvenire al Catalunya. Fra chi deve ancora attaccare il primo dorsale dell'anno possiamo citare il tedesco della Bmc Marcus Burghardt, che sarà preziosissimo per il pimpante Hushovd nelle pietre del Nord, l'eritreo dell'Orica Daniel Teklehaymanot e André Schulze, uno dei discussi nuovi innesti dell'Euskaltel.

Quelli che hanno corso, ma non su strada
Una diversa attenzione la meritano coloro che hanno sì gareggiato nel 2013, ma l'hanno fatto in specialità diverse dalla strada. Due sono i casi: il primo riguarda Francis Mourey, francese della Fdj più conosciuto come crossista, alle cui prove dedica l'intera stagione invernale; il rientro alle corse stradistiche è previsto per questo fine settimana nelle corse della Loira (Classique Loire e Gp di Cholet). La seconda situazione si trova in casa Orica, dove Micheal Hepburn ha difeso (e con gran merito) la maglia aussie nel Mondiale su Pista di Minsk in cui ha vinto le due prove dell'Inseguimento, individuale ed a squadre. Hepburn sarà al via della Dwars door Vlaanderen mercoledì prossimo, meteo permettendo.

Chi ha subìto un infortunio
Infine, last but not least, ci sono atleti che non hanno potuto inziare la stagione su strada per infortuni o motivi di salute. Il caso a noi più noto riguarda Alessandro Ballan; al campione trevigiano va un grosso augurio, consci della sua caparbietà che lo porterà in corsa prima del previsto. In casa Lampre-Merida si contano le assenze di Winner Anacona, Luca Dodi e José Serpa, tutti causati da incidenti inconsueti in allenamento, rispettivamente uno scontro con un cane per il giovane colombiano, una scivolata sull'asfalto ghiacciato per il parmense e le ferite subite dopo una rapina per il colombiano più esperto.

Fermi al palo anche elementi interessanti come Cameron Meyer in seguito ad un'operazione al retrosella, Rafal Majka dopo un intervento ad un ginocchio e Petr Ignatenko che, per una caduta col compagno Gusev in prestagione sulle strade maiorchine, ha subito la rottura di un legamento della spalla destra.

Due situazioni particolarmente delicate e poco conosciute riguardano Llyod Mondory e Dennis Van Winden. Lo sprinter transalpino ha vissuto una fine di 2012 complicata e decisamente infida: il 22 novembre il nativo di Cognac ha subito un'operazione al torace in quanto, dopo un dolore al ginocchio avvertito durante il Tour of Beijing, gli era stata riscontrata una massa anormale all'altezza del petto. All'inizio sembrava un tumore ma, dopo ulteriori esami, si è scoperto essere una grossa ciste veramente rara, la cui presenza in quella parte del corpo colpisce una persona su un milione! La massa, sempre secondo il chirurgo che l'ha operato, si era formata in gioventù ed è stato per puro caso che non abbia provocato danni cardiaci. Fortunatamente tutto si è risolto per il meglio e il trentenne francese debutterà domenica al Gp di Cholet per poi tuffarsi nelle numerose prove del Nord.

L'altro caso fuori dal comune, come detto, vede in Dennis Van Winden, passista olandese del team Blanco, il malcapitato protagonista. Il classe 1987 è stato operato per la ricostruzione dell'arteria iliaca ma, durante la riabilitazione, è stato vittima di ben due emorragie interne che potevano avere conseguenze ben peggiori. Per ora, comunque, il suo rientro in corsa non è ancora stato fissato.

Quelli che hanno corso poco
Alcuni ciclisti hanno iniziato la stagione ma hanno dovuto fermarsi immediatamente per infortuni o malanni vari. Si possono citare Arnaud Courteille e Timothy Duggan, ritiratisi per incidenti al Tour Down Under, Pello Bilbao, dolorante al ginocchio dopo il Gp de Marseille, Karsten Kroon, fermato da un taglio alla coscia nel Tour of Qatar, e Oliver Zaugg, fratturatosi la mano durante il Giro del Mediterraneo. Una nota a parte, dovuta non solo alla fama dell'atleta, la merita Johnny Hoogerland; il cavallo pazzo del ciclismo contemporaneo è stato investito ancora una volta da un'automobile. Tuttavia, se nel 2011 lo sciagurato episodio si verificò al Tour de France, questa volta il Toro di Beveland è stato travolto in allenamento nei dintorni di Valencia ed ha riportato numerose fratture, la cui gravità lo costringerà a saltare tutta la stagione delle classiche primaverili.

Altri hanno fatto meno gare in ragione dei futuri programmi di stagione: possiamo citare John Gadret, protagonista sulle strade italiane a Camaiore, Siena e Roma, strade azzurre che non percorrerà al Giro, dato che la sua non presenza alla carovana rosa è nota da tempo. Discorso identico anche per Sylvester Szmyd che, contemporaneamente al cambio di casacca, ha cambiato dopo diversi anni il proprio calendario, concentrandosi su Tour e Vuelta; sinora si è visto solo al Tour de Haut Var e al Gp Nobili. Haimar Zubeldia ha scelto il programma abituale che lo vedrà coinvolto maggiormente nelle gare estive; rispetto all'ultimo triennio, tuttavia, ha scelto di scaldare il motore alla Volta ao Algarve al posto delle corse casalinghe di febbraio.

Chi è fermo da più di un mese
In un'ulteriore categoria si possono inquadrare i corridori che hanno corso in periodi ormai lontani, ossia non competono più da almeno trenta giorni. È il caso di Carlos Alberto Betancur che, dopo il debutto in maglia Ag2r al Tour de San Luis, non si è più visto, pur non accusando problemi fisici; lo si rivedrà già dalla Sanremo, gara dalla quale partirà un intenso mese che lo vedrà protagonista a Catalunya, Paesi Baschi, Amstel, Freccia e Liegi, prima dell'obiettivo Giro d'Italia.

Stessa nazionalità e stessa gara disputata anche per Cayetano Sarmiento, scalatore del team Cannondale inoperoso da quasi due mesi, per il quale, a differenza dell'ex compagno in maglia Acqua & Sapone, non è ancora noto il rientro in gara. Un caso ancor più interessante è quello di Ben Swift, ormai velocista principale del team Sky; l'atleta britannico, dopo un più che positivo debutto nel Challenge Maiorca, in cui ha conquistato un terzo, un quinto e un decimo posto, non ha più gareggiato, scelta decisamente strana visto il colpo di pedale iniziale. Non sarà al via nemmeno alla Sanremo in cui sarebbe potuto essere un outsider interessante, e lo rivedremo al via alla Dwars door Vlaanderen, prima corsa della spedizione del Nord.

Infine, guardando in casa Italia, si segnala la vicenda di Gianluca Brambilla; lo scalatore neoarrivato in casa Omega Pharma ha debuttato con la nuova maglia nelle strade maiorchine ma, da lì in poi, la sua stagione continua a ricalcare quella di Swift. Ritornerà presto in azione alla Volta Catalunya, pronto nella lunga marcia di avvicinamento al Giro d'Italia.

Alberto Vigonesi

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