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Parigi-Nizza 2013: Chavanel strozza l'urlo di Gilbert - L'iridato superato allo sprint da Sylvain. Terzo Rojas

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Sylvain Chavanel batte Philippe Gilbert sulla Promenade des Anglais a Nizza © Omega Pharma Quickstep - Foto Tim De WaeleNon si può certo dire che la Parigi-Nizza sia stata una corsa emozionante, almeno in questo 2013. La concomitanza con la Tirreno-Adriatico aveva spesso favorito la Corsa verso il sole ma quest'anno la gara di RCS s'è assicurata la partecipazione di tanti big, lasciando ai francesi le briciole. Il tracciato, poi, non ha aiutato, con un paio di tappe mosse, un arrivo in salita ed una cronoscalata, da Nizza al Col d'Èze, che domani consegnerà a Richie Porte (a meno di miracoli) la 71a edizione della corsa.

Se ieri ci eravamo emozionati nel vedere i corridori salire verso La Montagne de Lure, con Porte a staccare tutti, non altrettanto si può dire della frazione odierna, che s'affacciava sul mare, concludendosi sulla Promenade des Anglais, a Nizza. Posizionare l'ultimo Gpm a 72 km dal traguardo è una mossa che ricorda molto quelle tappe del Tour in cui l'Aubisque viene piazzato a 40 km dall'onnipresente Pau, ma così ormai è stato disegnato.

È disegnata anche la volata finale, che va ad uno che proprio re degli sprint non è, ovvero Sylvain Chavanel. Il francese dell'Omega Pharma Quickstep precede l'iridato Philippe Gilbert e José Joaquín Rojas, vedendo così premiati gli sforzi che l'hanno visto sempre attivo in questa settimana. La sesta tappa è la più lunga della Corsa verso il sole, con i suoi 220 chilometri su cui sono disseminati cinque Gpm (solamente gli ultimi due, la Côte de Cabris ed il Col du Ferrier, sono di prima categoria).

Da Manosque a Nizza, con un nuovo leader, Richie Porte ed una classifica praticamente impossibile da ribaltare, avendo il tasmaniano al suo fianco una Sky galattica (e pensare che i migliori sono al servizio di Chris Froome alla Tirreno-Adriatico...). Subito in fuga due russi, Silin e Vorganov, cui si uniscono altri nove corridori al km 12. Siforma così un drappello di 11 battistrada: Simon Clarke, Egor Silin, Gatis Smukulis, Eduard Vorganov, Brent Bookwalter, Arnold Jeannesson, Julien El Fares, Borut Bozic, Jerome Pineau, Romain Bardet e la maglia a pois Johann Tschopp, che conquistando quattro dei cinque gpm previsti ha la certezza matematica di essere il miglior scalatore.

I battistrada raggiungono un vantaggio massimo di 3'35" al km 107, dato che porta il meglio piazzato in classifica, Arnold Jeannesson, a vestire virtualmente la maglia gialla per buona parte della tappa. Abbandonano la carovana Robert Gesink, già ieri non al meglio, insieme a Yoann Offredo ed al vincitore di Nizza del 2012, Thomas De Gendt. Sulla Côte de Cabris, penultima asperità di giornata, Gatis Smukulis si stacca dai battistrada.

Sul Col du Ferrier restano davanti Simon Clarke, Arnold Jeannesson, Johann Tschopp, Romain Bardet, Eduard Vorganov ed Egor Silin. Verranno ripresi ai -39 km da un gruppo già da diversi chilometri in fortissima rimonta. Nei saliscendi che conducono verso Costa Azzurra è Sylvain Chavanel a provare l'azione insieme ad Andriy Grivko ed al compagno Peter Velits, ma il gruppo è vigile. Michele Scarponi, ieri molto pimpante a La Montagne de Lure, accusa un problema meccanico e perde più di otto minuti, uscento così dalla top ten.

La velocità aumenta più ci si avvicina a Nizza e così la volata è assicurata. Sulla Promenade des Anglais Philippe Gilbert, con la bella maglia iridata, prende in testa lo sprint ma parte troppo presto e subisce i ritorni di Dumoulin, respinto, e Chavanel, che invece passa agevolmente il belga e conquista la prima vittoria del 2013. Piazza d'onore per Gilbert, con José Joaquín Rojas a completare il podio. Segue il terzetto francese composto da Dumoulin, Gallopin e Simon, quindi Bozic, Haussler, Hivert e Losada a completare la top ten di giornata. Miglior italiano della tappa è Daniele Ratto, fratello della talentuosa Rossella, Élite con la Hitec Products-UCK. Bene anche l'altro Cannondale Alessandro De Marchi, 16°, con Davide malacarne 20°.

Classifica generale immutata, con Richie Porte che resta in giallo ed Andrew Talansky che insegue a 32". Chavanel, in virtù della vittoria odierna, è terzo a 42" mentre 4°, con lo stesso tempo, è Lieuwe Westra. Péraud e Van Garderen hanno rispettivamente 49" e 52" di distacco, Peter Velits e Spilak 53", Ulissi 54" (è il primo italiano in graduatoria) e Grivko, a 1'06", completa i migliori dieci.

Domani chiusura con la cronoscalata al Col d'Èze, 9600 metri al 4.7% di pendenza media ma con tratti al 7%. L'anno scorso Wiggins consolidò la sua prima vittoria in una breve corsa a tappe, pur insidiato da Lieuwe Westra, che concluse la prova a 2" dal britannico, chiudendo alle sue spalle pure nella generale, e solo per 8".

Anche quest'anno Westra potrebbe fare il numero, ma solo per riprendersi il podio. Pare infatti difficile scalzare dalla prima posizione un Richie Porte che viaggia bene in salita (specie se la strada sale con regolarità, come buona parte degli Sky) ed a cui il secondo, Andrew Talansky, dovrebbe rosicchiare poco più di tre secondi al chilometro per andare in giallo.

Per l'americano si tratta di una missione quasi impossibile, nonostante le buone prove già fornite (ricordiamo con piacere la cronoscalata di Crans Montana in cui insidiò ancora Wiggo), ma ogni sorpresa, in una Parigi-Nizza priva di stelle e di colpi di scena, è la benvenuta.

Francesco Sulas

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