Tour of Oman 2013: Buona l'ultima per Bouhanni - Il francese vince in volata, Viviani è 4°. A Froome la corsa
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Finisce con una volata, così com'era iniziato, questo quarto Tour of Oman. Era pure prevedibile che l'epilogo fosse uno sprint, sebbene il finale di tappa fosse molto diverso rispetto all'atto d'inizio della corsa, quando s'impose Marcel Kittel (oggi ritiratosi strada facendo).
Lo strappetto nel circuito finale, da ripetere tre volte, ha fatto selezione, con molti atleti che hanno perduto le ruote dei migliori, da Wiggins a Gallopin fino a Vincenzo Nibali. Ma la vittoria oggi va a un corridore che non è solo un velocista, seppure allo sprint se la cavi parecchio bene; uno che a Sultan Qaboos University, era la prima tappa, finì 3° alle spalle di Kittel ed Appollonio.
Nelle altre due tappe, non troppo favorevoli ai velocisti, il Campione di Francia s'è sempre piazzato al 10° posto, rivelando la sua ottima attitudine ad andare su salite medio-brevi e non tropo impegnative. Anche oggi il circuito finale è stato favorevole ai meno specialisti tra gli sprinters: Bouhanni ha preceduto infatti Goss, Phinney, l'ottimo Viviani, Bozic, Impey, in vista anche nelle tappe montane, e Boonen, che tanto sprinta quanto vola su pavé e muri.
Gli ultimi 144 km della corsa del Sultanato portavano il gruppo dal mare di Hawit Nagam Park fino a Matrah, dirigendosi a nord-ovest ed attraversando l'interno del Paese. La frazione vive su una fuga a tre, ma il primo ad andare in avanscoperta è il solo Gatis Smukulis, già davanti nella tappa di Green Mountain vinta dal suo capitano Joaquim Rodríguez.
Il lettone della Katusha è però presto raggiunto da due contrattaccanti, Wesley Kreder (Vacansoleil) e Andrea Di Corrado (Bardiani-CSF Inox); nei primi 20 km si avvantaggiano su un gruppo non troppo vispo di 5'05". Di Corrado si prende il primo sprint intermedio posto a Quriyat - sono passati 32.5 km di gara - precedendo Smukulis e Kreder. L'accordo non si spezza sulla prima ed ultima salita di giornata, così il Gpm di Qurayyat viene vinto da Smukulis su Kreder e Di Corrado. Il gruppo accusa un ritardo di 6'30".
Inseguono Sky, NetApp-Endura ed Argos-Shimano. Quando mancano 58 km al traguardo il vantaggio dei tre battistrada è sceso a 4'40" ma il gruppo procede molto velocemente all'inseguimento ed i tre sono riacciuffati ad una quindicina di chilometri dal termine. Nel circuito finale il gruppo accelera ed i meno pronti, come Wiggins, Kittel, Gallopin e Nibali, perdono contatto dai primi lungo la salitella da affrontare tre volte. La volata vede un gruppo forte di un'ottantina di unità darsi battaglia, con Bouhanni che è l'ultimo vincitore di tappa nel Tour of Oman 2013.
Il francese mette in riga Goss, Phinney e Viviani, quindi Bozic, Impey e Boonen. Danny Van Poppel e Blaz Jarc precedono Marco Coledan, 10°, e Matteo Trentin, appena fuori dalla top ten. Kristoff è 12°, seguito da Colbrelli, Fortin e Degenkolb.
La classifica generale non muta di una virgola, con Chris Froome che vince la sua prima corsa del 2013 (sua anche la graduatoria a punti) e precede Alberto Contador di 27". Terzo Evans a 39", quindi Joaquim Rodríguez a 50". Rinaldo Nocentini è 5° (primo italiano in graduatoria) seguito da Tschopp, Nibali, Elissonde (miglior giovane in gara), Pozzovivo, 9° e Bouet a completare la top ten.
Un Tour of Oman che verrà ricordato come il teatro delle prime sfide tra Contador e Froome, non senza dimenticare Nibali e Joaquim Rodríguez. Il primo set è andato al bravo Froome in un match che durerà fino a settembre.