Tour of Qatar 2013: Cavendish gioca con gli avversari - A Mark la classifica finale e l'ultima tappa
- Tour of Qatar 2013
- BMC Racing Team 2013
- Cannondale Pro Cycling Team 2013
- Omega Pharma - Quick Step 2013
- Sky ProCycling 2013
- Team Argos - Shimano 2013
- Alexander Kristoff
- Andrea Guardini
- Bernhard Eisel
- Brent Bookwalter
- Edvald Boasson Hagen
- Filippo Fortin
- John Degenkolb
- Mark Cavendish
- Nacer Bouhanni
- Taylor Phinney
- Uomini
Altro modo di chiudere questo Tour of Qatar non c'era, per Mark Cavendish. Un'altra vittoria, la quarta di fila, la seconda in maglia gialla, ottenuta partendo lunghissimo in volata e ridicolizzando gli avversari. Non certo perché questi ultimi siano poco validi, quanto perché Cannonball ha trovato in pochi giorni un colpo di pedale quasi da Tour (de France), ed il sesto posto all'esordio nella corsa araba è un lontano ricordo.
Vince ripagando l'Omega Pharma Quickstep di uno sforzo durato sì tutta la frazione odierna, ma anche tutte le tappe precedenti. Astana (per Guardini), Argos (per Degenkolb) e Cannondale (per Viviani) hanno provato a rompere le uova nel paniere al velocista dell'Isola di Man, eppure non c'è stato molto da fare contro tale superiorità.
Quello di Doha era un traguardo su cui Cavendish aveva già alzato le braccia al cielo nel 2009, quando correva nell'HTC-Columbia, e la classifica finale finì al suo odierno compagno di squadra, Tom Boonen. Era e resta però, Doha, una delle mete preferite dagli sprinter italiani: Francesco Chicchi aveva colpito qui nel 2010 ed Andrea Guardini si era imposto l'anno successivo.
Il "Guardia" prometteva ieri, con un tweet, che avrebbe dato battaglia oggi («L'arrivo a Doha lo conosco proprio bene», affermava tramite il social network), cercando di riscattare la volata di Madinat Al Shamal in cui erano mancate le gambe. Quando l'Astana s'è messa a tirare tutti abbiamo pensato che oggi il veronese volesse stupire Cavendish proprio come accadde al Giro d'Italia, in quel di Vedelago. Sono bastate poche centinaia di metri per farci ricredere.
È questa, per Cavendish, una sorta di rivincita rispetto all'anno scorso, quando su questo traguardo cadde e dovette soltanto assistere alla vittoria di un certo Arnaud Démare, talento francese che ha già fatto parlare di sé e che sentiremo molto in futuro (ma oggi era assente). I 116 km dal Sealine Beach Resort a Doha Corniche prevedevano 56 km in linea ed un circuito finale di 6 km, sul lungomare, da ripetere dieci volte.
Non era iniziata bene la tappa per Mark, caduto nelle prime fasi di gara e rientrato grazie ad un gruppo che s'è rialzato per aspettarela maglia gialla. L'Omega Pharma, come in ogni passerella che si rispetti, trascorre ogni giro in testa al gruppo, cercando con successo di mantenere alta la velocità e di non far scappare via nessuno. All'ultimo giro si azionano le squadre di chi vuole sparare l'ultima cartuccia, almeno per quanto riguarda il Qatar. Degenkolb è entrato nella top ten ma non è stato mai incisivo come - per fare un esempio - alla Vuelta 2012. Guardini ha già vinto qui e vuole regalare il suo primo successo all'Astana in una località amica, dopo essere già andato a podio nella quarta tappa. Viviani, dopo un bel 5° posto all'esordio, proprio davanti a Cavendish, è caduto nella seconda tappa e, trascorsi un paio di giorni non al meglio, vorrebbe brindare per la prima volta nel suo 2013.
Questi solo alcuni dei protagonisti annunciati, senza dimenticare Filippo Fortin, Adam Blythe, Bernhard Eisel e molti altri. Veniamo alla volata. Il gruppo occupa quasi tutta la carreggiata; a destra ci sono Guardini, Viviani (la Cannondale tira dai -4 km ai -2) e Colbrelli ma sull'estrema sinistra esce la maglia gialla, Cavendish. Esce proprio come una palla di cannone dal gruppo che altro non può fare se non guardarlo sfrecciare verso la quarta vittoria di tappa.
Cav batte, com'era accaduto ieri, Hutarovich, mentre al terzo posto troviamo l'ottimo Barry Markus, sempre sul pezzo in questo Tour of Qatar. Blythe e Phinney precedono Van Hummel, Kristoff, Eisel Bouhanni e Boivin. Primo degli italiani è Sonny Colbrelli, 11°, mentre Guardini e Viviani non vanno oltre una 18a ed una 19a piazza. La classifica finale della corsa vede Mark Cavendish precedere Brent Bookwalter, vincitore della prima frazione, di 25", mentre Phinney è a 26". Blythe segue a 30", Eisel e Van Avermaet a 32", Schär a 35", Boasson Hagen a 39", Rowe e Thomas a 40".
Italiani che si sono messi in luce, fatta eccezione per le ultime due tappe. Su tutti Viviani, Guardini, Fortin e nelle ultime frazioni Colbrelli, mentre Modolo non ha avuto proprio l'occasione di farsi valere, cadendo (e ritirandosi) nella prima tappa. Archiviato il Qatar ci si sposterà in Oman, si gareggia da lunedì. Là non tutti i traguardi dovrebbero essere riservati alle ruote veloci.