Tour of Qatar 2013: Brent nel regno dell'oro nero - Bookwalter su Elmiger e Rast. Elia Viviani ottimo 5°
- Tour of Qatar 2013
- BMC Racing Team 2013
- Bardiani Valvole - CSF Inox 2013
- Cannondale Pro Cycling Team 2013
- Omega Pharma - Quick Step 2013
- Sky ProCycling 2013
- Bernhard Eisel
- Brent Bookwalter
- Edvald Boasson Hagen
- Elia Viviani
- Fabian Cancellara
- Grégory Rast
- Heinrich Haussler
- Mark Cavendish
- Martin Elmiger
- Matthieu Ladagnous
- Matti Breschel
- Sacha Modolo
- Taylor Phinney
- Uomini
Un americano che corre in una squadra svizzera si piazza davanti a due non più giovanissimi elvetici. Questo quanto emerso dalla prima tappa del Tour of Qatar, per nulla scontata come al solito e che si è conclusa con una volata a tre, mentre il gruppo degli sprinter giungeva alle spalle a tutta velocità. Vince Brent Bookwalter da Albuquerque, statunitense abile nelle prove contro il tempo e che giunge alla vittoria personale - cronometro escluse - all'età di 27 anni (ma tra 13 giorni, il 16 febbraio, spegnerà 28 candeline).
Bookwalter è un ottimo passista, bravo a tirare in pianura per i capitani, ma di soddisfazioni personali se n'è levate davvero poche. Lo ricordiamo sicuramente quando nel 2010 giunse alle spalle di un certo Bradley Wiggins nel prologo del Giro d'Italia, lungo le strade di Amsterdam. Ecco, quella di oggi è stata per Bookwalter una cronosquadre in miniatura, anche se non c'erano atleti dello stesso team e l'interesse comune era uno solo: non farsi riprendere dal gruppo.
Difficile, non impossibile. E alla fine i 30", poi divenuti 25", poi sempre meno, che separavano Bookwalter, Rast ed Elmiger dal plotone, non sono stati annullati se non sul traguardo, quando ormai i giochi erano fatti.
Si parte dal Katara Cultural Village, davanti 145.2 km piatti ma non banali. Il solito vento darà brividi a molte squadre. Nelle prime fasi di corsa però prende corpo una fuga a tre; curiosamente sarà identico il finale di gara. I fuggitivi sono Hayden Roulston (RadioShack), Martin Velits (Omega Pharma-Quickstep) e Zakkari Dempster (NetApp-Endura). Arrivano ad avere sino a 5' di vantaggio e più dopo 65 km ma il plotone non ci metterà molto per rifarsi sotto ed annullare il loro tentativo.
Negli ultimi 80 km però è il vento a rimescolare le carte. La velocità sale ed il gruppo principale si spezza in tre tronconi: davanti, tra gli altri, Edvald Boasson Hagen e la svizzera IAM Cycling che corre per lanciare Heinrich Haussler in volata, ma ci sono anche Cancellara ed Elia Viviani. Un altro italiano, Sacha Modolo, cade malamente ai -60 km e si fa male ad un polso, compromettendo se non altro la tappa.
Cavendish resta nel secondo gruppetto, a 1'30" dai battistrada, e mette alla frusta l'Omega Pharma Quickstep per rientrare. Ce la farà. Iniziano gli scatti in testa alla corsa ed a 22 km dall'arrivo partono Bernhard Eisel e Roy Curvers. Presto verranno raggiunti da Dominque Rollin e Michael Schär, si forma un quartetto con una quindicina di secondi sugli immediati inseguitori. Tra quest'ultimi troviamo anche Elia Viviani ed un Mark Cavendish che ha un centinaio di metri di ritardo.
Il ricongiungimento è cosa fatta. Anche con i quattro battistrada il ricongiungimento è una formalità, l'Omega Pharma Quickstep lavora tantissimo per Cannonball. Ai -11 però, quando la fuga dei quattro è stata annullata, se ne vanno altri tre: Martin Elminger (IAM Cycling) accende la miccia attaccando in un primo momento da solo, quindi viene seguito da Brent Bookwalter (BMC) e Gregory Rast (RadioShack). Guadagnano subito 45" sul gruppo, che evidentemente non dà troppo peso all'azione.
Bookwalter, Rast ed Elmiger però viaggiano che è un piacere e non è facile rosicchiare loro secondi, infatti non perderanno molto. Gli ultimi chilometri poi favoriscono le azioni personali: si esce dall'autostrada che è stata teatro di quasi tutta la tappa, si affrontano alcune rotonde in sequenza. Logico che i treni, per quanto possano essere ben organizzati, da frecce del deserto diventino regionali. Davanti l'andatura dei tre continua invece ad essere sostenuta ed il gruppo lima il gap portandolo a 25".
Nel finale l'Omega dà tutto ma là davanti si sente sapore d'impresa, resta solo da capire chi sarà il primo portatore sano di maglia gialla. Ai 300 metri i tre hanno già imboccato la strada che, virando a destra, li porta in un traguardo posto in mezzo al nulla; Grégory Rast prende la volata in testa e subito rimbalza. Elmiger lo affianca e sorpassa in scioltezza ma anche lo svizzero della IAM Cycling, nel tentativo di regalare alla neonata formazione svizzera il primo successo della sua giovane vita, calibra male i tempi. E così ai 150 metri è Bookwalter a saltare i due compagni di fuga e ad imporsi nella sua prima vittoria di tappa in carriera (cronometro escluse, dove peraltro vinse solo il prologo del Tour of Utah 2009).
Alle spalle dei tre il gruppo sprinta velocissimo ma non quanto basta per agguantare un piazzamento sul podio. Regola tutti Bernhard Eisel, che finalmente libero da compiti di gregariato disputa una volata molto bella ed efficace. Alle sue spalle Elia Viviani dimostra di avere già un'ottima gamba e si piazza quinto, mettendosi alle spalle un Mark Cavendish che forse ha pagato nel finale l'inseguimento durato per buona parte della tappa.
Breschel, Phinney, Haussler e Ladagnous chiudono la prima top ten di un Tour of Qatar che da domani vedrà in maglia gialla Brent Bookwalter (Elmiger è a 4", Rast, Eisel e Phinney a 6", Degenkolb e Kristoff a 8", Viviani, Cavendish e compagnia pedalante a 10"), statunitense con una scarsa dimestichezza con le vittorie. Domani cronosquadre di 14 km ad Al Rufaa Street, probabilmente la classifica verrà rimodellata.