Tour Down Under 2013: Ferrari gagliardo, ma Greipel è più forte - Ancora cadute nel finale. Thomas sempre leader
- Tour Down Under 2013
- Belkin Pro Cycling Team 2013
- Lampre - Merida 2013
- Lotto Belisol Team 2013
- Orica - GreenEDGE 2013
- Sky ProCycling 2013
- Team Argos - Shimano 2013
- Andrew Fenn
- André Greipel
- Arnaud Démare
- Barry Markus
- Ben Hermans
- Damien Howson
- Daniele Pietropolli
- Daryl Impey
- Geraint Thomas
- Gorka Izagirre Insausti
- Graeme Brown
- Ion Izagirre Insausti
- Javier Moreno Bazán
- Jens Mouris
- Jon Aberasturi Izaga
- Jonathan Cantwell
- Juan José Lobato del Valle
- Juraj Sagan
- Manuele Mori
- Marcel Kittel
- Mark Renshaw
- Matthew Harley Goss
- Matthew Lloyd
- Mickaël Delage
- Philippe Gilbert
- Roberto Ferrari
- Simone Stortoni
- Tom Jelte Slagter
- Tyler Farrar
- Wilco Kelderman
- Zakkari Dempster
- Uomini
È toccato a Roberto Ferrari, oggi, subire l'onta di venire staccato di ruota da André Greipel in volata. Quel che il tedesco aveva fatto martedì con Von Hoff, l'ha rifatto oggi con l'italiano: lanciato alla perfezione dal treno Lotto, il recordman di vittorie al Tour Down Under ha conquistato un'altra tappa, la 13esima in carriera, e stacca Robbie McEwen che era il precedente primatista con 12 frazioni vinte nella corsa australiana.
Una giornata molto interessante, quella della quarta tappa, 126 km da Modbury a Tanunda. Non interessante per il percorso (abbastanza banale), ma resa tale perché Philippe Gilbert, caduto a Rostrevor, terzo ieri a Stirling, ha deciso di fare una cosa estemporanea, che probabilmente gli verrebbe in mente (e al contempo gli verrebbe permessa) giusto in una gara di gennaio: è andato in fuga appena partita la tappa. Ad accompagnare il Campione del Mondo, il giovanissimo Damien Howson, 20 anni, rappresentante della selezione australiana, il quale difficilmente dimenticherà questa giornata e questi quasi 120 km vissuti fianco a fianco con un fuoriclasse del calibro di Gilbert.
Gli sviluppi della fuga non hanno offerto nulla di sorprendente, il vallone ha concesso il traguardo Gpm al giovane collega ma si è preso tutti e due gli sprint intermedi (Brown ha regolato il gruppo in entrambe le occasioni), e finché il gruppo è stato controllato - senza eccessivi affanni - dalla Sky, la coppia al comando ha potuto contare su un vantaggio che ha oscillato a lungo intorno ai 3' (3'05" il vantaggio massimo, toccato per l'ultima volta a 66 km dal traguardo). Una volta passate a guidare il plotone Argos e Lotto, il margine si è ridotto a un terzo nel giro di 15 km: troppo presto andare a riprendere una fuga a 50 km dall'arrivo, sicché dietro c'è stato un rallentamento, e i battistrada hanno difeso il minutino per un'altra trentina di chilometri: a 17 dalla fine Gilbert e Howson avevano ancora 1' tondo, ma in 10 km i team dei velocisti hanno azzerato il distacco, predisponendosi allo sprint conclusivo.
A 2 km dal traguardo, una caduta degli Euskaltel Aberasturi e Lobato ha coinvolto anche Farrar e Juraj Sagan, e fortunatamente tutti e quattro sono ripartiti abbastanza rapidamente; peggiore il capitombolo innescato dalla Orica, sul lato sinistro della strada, in pieno rettilineo finale, a poco meno di 500 metri dallo striscione d'arrivo: Goss, Impey e Mouris sono andati giù insieme a Dempster e Brown; quest'ultimo, nel ruzzolare su se stesso, ha buttato giù altri colleghi. Tra caduti e attardati nel traffico, ben 23 atleti sono risultati coinvolti nell'incidente; e tra di essi anche uomini di classifica come Kelderman e Pietropolli (che ha tagliato il traguardo scortato dai compagni Mori, Lloyd e Stortoni, per dire dell'importanza di preservare un piazzamento nella generale di una corsa World Tour). Tutti i 23 (più i 4 caduti ai 2 km) sono stati naturalmente accreditati del tempo del gruppo principale.
Chi non è caduto, ha potuto battagliare allo sprint: verbo più che mai adatto a Ferrari, in questo caso. Il corridore della Lampre era a ruota di Greipel (il quale aveva due compagni davanti a sé), sulla destra della sede stradale; al centro della carreggiata c'era una seconda ipotesi di treno, ma troppo più disunita di quello Lotto; sicché i corridori che erano a ruota di Delage (che non si capisce cosa ci facesse lì, visto che il suo compagno Démare era dietro a Ferrari), capita l'antifona, hanno frettolosamente cercato di rientrare a ruota di Greipel.
Il bresciano è stato quasi eroico nel difendere la posizione, respingendo dapprima il tentativo di inserimento di Kittel, e subito dopo quello di Renshaw. Bravissimo a lavorare (in maniera lecita) di spalle, Ferrari ha conservato la preziosa ruota del gorillone della Lotto, ma respingi questo, respingi quello, ha finito col concentrarsi troppo sui necessari corpo a corpo, e di perdere quella frazione di secondo decisiva, perché proprio in quella frazione di secondo Greipel è partito, e di forza ha distanziato l'italiano.
Il buon Roberto è stato comunque bravo a portare a casa il secondo posto, tenendosi sempre dietro Fenn (che ha chiuso quarto) e anche Cantwell, che riemergeva in rimonta e che ha conquistato il terzo posto. Kittel, una volta capito che con Ferrari non l'avrebbe spuntata, si è lanciato tutto solo verso il centro della strada, tentando il tutto per tutto con un leggero anticipo su Greipel. Ma trovando traffico davanti a sé (principalmente Renshaw e poi Henderson che si sfilava dopo aver lanciato Greipel), ha dovuto allargare due volte la traiettoria, facendo metri in più rispetto agli avversari e finendo con l'accontentarsi del sesto posto (preceduto anche da Barry Markus, quinto).
La classifica resta invariata per quanto riguarda le prime quattro posizioni, con Geraint Thomas leader con 5" su Slagter, 6 su Moreno e 8 su Hermans. Cambiano, in base ai piazzamenti di giornata, le posizioni dei 9 corridori a 15" dal primo, con Gorka Izagirre che ora è quinto davanti al fratello Jon, e con Pietropolli che è scivolato fuori dalla top ten, all'undicesimo posto. Domani, nella tappa più dura del TDU, quella con arrivo sulla rampa di Old Willunga Hill (dove un anno fa vinse Valverde su Gerrans), se il corridore della Lampre ne avrà - come si dice in gergo - potrà provare a guadagnare qualche secondo sui diretti concorrenti e a risalire nuovamente posizioni; per il successo di tappa, se non ha speso oggi tutto quello che ha in questo abbrivio di stagione, è Gilbert il logico favorito.