Warning: include() [function.include]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/BackgroundProcess.class.php) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/background_process/background_process.module on line 22

Warning: require() [function.require]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/context.core.inc) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/context/context.module on line 3
Mondiale 2012: Cauberg, Jupiler, ed è festa Gilbert - Tifosi belgi ma non solo accorsi a Valkenburg | Cicloweb

Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Mondiale 2012: Cauberg, Jupiler, ed è festa Gilbert - Tifosi belgi ma non solo accorsi a Valkenburg

Versione stampabile

Il Cauberg affollato di tifosi durante la gara di domenica © Bettiniphotodal nostro inviato

Ci sono luoghi in cui l'aria di ciclismo e l'aria di festa sono la stessa cosa, luoghi sui quali hanno calcato le loro ruote i protagonisti di sempre della storia del pedale. Uno di questi luoghi è certamente Valkenburg, che ha nel Cauberg il suo monumento tradizionale: una vera bolgia, una gola molto più stretta di quanto appaia alla televisione. Una parete di terra si solleva sul lato destro, permettendo ai tifosi di salire e avere una visione panoramica dall'alto; un muretto svolge lo stesso ruolo sul lato sinistro. In mezzo, tanti spettatori di ogni nazionalità, per lo più belgi, pronti ad acclamare ed applaudire i loro beniamini e anche gli sconosciuti. C'è, ad esempio, il povero cinese di Hong Kong Ying Hon Yeung, che a due giri dalla fine ha preferito subire l'onta del doppiaggio piuttosto che ritirarsi e si è meritato gli applausi del Cauberg tutto. 

Molti però questo spettacolo han rischiato di non vederlo e se lo son dovuto sudare parecchio. Come gli sfortunati che han scelto di arrivare dal Belgio via treno ed una volta giunti alla stazione di Visé han trovato una brutta sorpresa: il treno per Maastricht non riparte, causa guasto alle segnalazioni olandesi avvenuto ad Eindhoven che impedisce la circolazione su parte della linea. In Olanda le linee ferroviarie sono efficienti e puntuali, ma quando gli impianti elettrici saltano in un nodo centrale, salta gran parte della linea. È già successo a marzo, si è ripetuto ieri, con centinaia di tifosi che si son ritrovati nel caos da un minuto all'altro.

In questo frangente è stata incresciosa la gestione del problema da parte delle ferrovie olandesi, le quali prima han promesso due pullman da Maastricht per trasportare gli sfortunati tifosi, poi han fatto ripartire il treno, illudendo i passeggeri che il guasto fosse risolvibile in pochi minuti, per fermarlo in realtà ad Eijsden, comune a 7 km da Maastricht. Ancora un'ora di attesa, e poi la decisione di far scendere tutti dal treno, consigliando loro di arrangiarsi.

Sono le 11 e ovviamente la gente cade nel panico: chi cerca un autobus (ma la linea è ridotta per via dei Mondiali), chi tenta l'autostop, chi chiama un taxi, chi, vista la vicinanza a Maastricht, tenta di arrivarci a piedi, come una comitiva di tifosi provenienti da Vittorio Veneto che non perde un mondiale, Geelong escluso, da Verona 2004 e si arma di buona volontà per non perdere anche questo. Alla fine la fortuna li premia e troveranno due tassisti dei quali uno abbastanza volenteroso da sfidare la rigidità olandese e portarli in sovrannumero in stazione a Maastricht, così da poter arrivare sul Cauberg in tempo per non perdersi neanche un giro del circuito. 

Il percorso è affollato nei tratti delicati, ma non affollatissimo. I nostri aficionados della marca trevigiana, armati del loro Franciacorta, ci raccontano che l'anno scorso a Copenhagen, seppur su un percorso meno spettacolare, c'era molta più gente. A spiccare è proprio l'assenza degli olandesi, presenti in un numero modesto rispetto alle attese e soprattutto non si vedono quei gruppi organizzati che di solito infiammano le strade del ciclismo. Un'assenza poco spiegabile, forse solo parzialmente dai problemi ferroviari. In compenso, i belgi colorano le strade con costumi, striscioni e coreografie: loro son qui da prima e infatti gli alberghi sono occupati per lo più da gente di nazionalità belga.

Anche i nostri tifosi sono presentissimi, nonostante il pronostico a sfavore, e cercano di fare la loro bella figura: tra questi, anche Daniele Trentin, fratello minore di Matteo e corridore del Team Brilla, vestito a festa con un gruppo di amici per sostenere animatamente il fratellone. Si susseguono i passaggi e la gente applaude in maniera scrosciante Cavendish, al suo ultimo Cauberg prima del ritiro, e si anima per lo scatto di Contador, il più impetuoso visto in giornata.

Poi tocca a Gilbert fare il suo numero e comincia la vera festa belga. Un delirio completo, con la parte vecchia di Valkenburg, alla base del Cauberg, che viene assaltata da fiamminghi e valloni festanti e, una volta tanto, uniti. I belgi hanno un carattere imprevedibile: sono festosi e concilianti con gli stranieri ma non esitano ad alzare le mani, non appena si sentono aggrediti. Un gioviale tifoso di Boonen, vestito da gladiatore e completamente dipinto di giallo, nero e rosso, cambia immediatamente umore non appena un mezzo dell'organizzazione gli pesta il costume nel passaggio e non esita a prendere a pugni finestrino e cofano. Ma è un attimo e subito ritorna la pace, quando una signora offre al tifoso in questione un po' di pollo arrostito mentre tifosi di tutte le nazionalità chiedono una foto col colorato belga. 

Di pari attrattiva è solo Marianne Vos, anch'ella assediata dai fan: lo diciamo spesso e continueremo a ripeterlo, Marianne è uno dei personaggi più positivi e felici del mondo del ciclismo, disponibile come pochi e con quel sorriso gentile stampato sulle labbra da ragazza della porta accanto.

Ci viene da chiederci se uno spettacolo simile sia ripetibile sempre e comunque altrove. È degli ultimi giorni la notizia che il Mondiale 2016 si svolgerà in Qatar, lontano da ogni paese filo-ciclistico e nel bel mezzo del deserto. Non è tanto il discorso tecnico che preme, quanto chiedersi quanta voglia avranno i vari appassionati di giungere nel paese arabo per i Mondiali, sapendo che non potranno bersi facilmente una birra: come per i probabili Mondiali di calcio 2022, probabilmente ci saranno delle "zone-birra" dove si potrà bere liberamente. Ma il Mondiale di ciclismo non è come quello di calcio: tutto si consuma in poche ore e sembrerà un discorso politicamente scorretto, ma la birra prima di essere alcool è fonte di aggregazione tra i popoli, magari non necessaria ma sufficiente per trasformare giornate come quella di domenica in un'immensa, unica festa. Cosa che dubitiamo succederà in Qatar.

Il rischio che l'UCI corre, assegnando questi Mondiali, è di allontanare ancora una volta dal ciclismo quel pubblico già provato da anni di casi di doping e lotte tra team, organizzatori e federazioni. Intanto la festa continua anche fuori Valkenburg. I belgi assaltano i treni del ritorno continuando ad esultare, cantare, tambureggiare, bevendo birra e offrendola a tutti i passeggeri del treno, compresi gli stranieri. Per loro vincere il Mondiale di ciclismo somiglia più a vincere il Mondiale di calcio e la vittoria di Gilbert è un'emozione doppia, perché sana quella ferita storica tra fiamminghi e valloni.

Tra una birra e l'altra, i tifosi valloni si vantano di come il team abbia corso unito, come una vera squadra belga, per ottenere il risultato (ed è vero: erano anni che il Belgio non interpretava così bene un Mondiale), tra un coro dedicato a Philippe Gilbert e un altro dedicato alla popolare birra Jupiler, la più economica in Belgio.

Nicola Stufano

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano