Vuelta a España 2012: Bennati ci prova, Degenkolb rivince - Volata lunga a Logroño. Viviani quinto
- VUELTA A ESPAÑA 2012
- BMC Racing Team 2012
- Omega Pharma - Quick Step 2012
- RadioShack - Nissan 2012
- Team Argos - Shimano 2012
- Alberto Contador Velasco
- Allan Davis
- Bauke Mollema
- Christopher Froome
- Daniele Bennati
- Elia Viviani
- Gert Steegmans
- Gianni Meersman
- Javier Chacón Quesada
- Joaquim Rodríguez Oliver
- John Degenkolb
- Leonardo Fabio Duque
- Lloyd Mondory
- Nacer Bouhanni
- Pim Lightart
- Raymond Kreder
- Robert Gesink
- Uomini
Ci voleva, dopo due giorni di fuoco, una bella tappa rilassante, di quelle che all'inizio di un grande giro non mancano mai, ovvero una frazione piatta e che chiamasse all'opera i velocisti. Col caldo che continua a imperversare sulla Vuelta, del resto, risulta impossibile che ogni giorno ci si dia battaglia col coltello tra i denti.
Se fosse stata una tappa con partenza e arrivo in due diverse città, l'avremmo definita "di trasferimento". Ma la corsa si è sviluppata tutta intorno a Logroño su un circuito di 21 km, ripetuto 8 volte, la gran parte delle quali con Javier Chacón in testa da solo, e il gruppo tranquillo a controllare la situazione alzando pian piano e progressivamente l'andatura.
Javier Chacón, quindi: 27 anni, proveniente dall'Almería, praticamente all'esordio nel professionismo quest'anno con la maglia dell'Andalucía (con cui aveva fatto uno stage a fine 2011), nel corso di questa stagione s'è portato a casa una tappa dell'Azerbaijan Tour, e alla Vuelta l'abbiamo già visto in fuga l'altro giorno. Oggi gli urgeva particolarmente andare all'attacco, visto che si è mosso al km 0. Il suo vantaggio massimo è stato di 8'20" (dopo 66 km di gara), dopodiché le squadre interessate alla volata hanno iniziato ad alternare i propri uomini in testa al plotone, e il gap ha iniziato a calare.
Chacón è stato ripreso a 28 km dall'arrivo, dopo 140 km di azione solitaria, e allora sono entrate in scena le squadre dei velocisti. Tra le più attive, la Omega Pharma si è spesa parecchio per uno Steegmans che evidentemente si sentiva di poter fare qualcosa di buono (ma si sbagliava...). Agli 8 km è entrata in scena la Lotto di Meersman, in blocco davanti alla BMC; ai 4 km è stata la Argos di Degenkolb a prendere prepotentemente la scena. Ma già all'ultimo km tutti i treni erano dissolti, e i velocisti potevano contare al massimo su un apripista.
Sul lungo rettilineo d'arrivo di Logroño è stata la RadioShack la più veloce a lanciare il suo uomo: fatto dettato anche dalla ragione che Daniele Bennati, è lui l'uomo in questione, senta il bisogno di anticipare lo sprint, non riconoscendosi più lo spunto veloce d'un tempo. Sicché l'aretino è partito sul lato destro della strada ai 300 metri, e ha creduto fermamente di potercela fare, visto che il vantaggio che ha preso non era indifferente. Ma al John Degenkolb di questi giorni la gamba proprio scappa, e allora il tedesco ha innestato il turbo, e negli ultimi 150 metri ha letteralmente risucchiato l'italiano.
Dopo quella di Viana, seconda vittoria su due volate per il corridore della Argos, che stavolta si è lasciato alle spalle, oltre a Bennati, nell'ordine Meersman, Bouhanni, Viviani, Raymond Kreder, Davis, Mondory, Duque e Ligthart. Nota particolare, i due italiani della top ten hanno entrambi tagliato il traguardo battendo il pugno sul manubrio. Bennati perché veramente se la sentiva in tasca, questa vittoria; Elia perché si è arrabbiato con se stesso, per questa ennesima volata sprecata (rimasto troppo intruppato nel primissimo gruppetto, il veronese non ha probabilmente trovato lo spazio giusto in cui lanciarsi).
In classifica nulla cambia, Rodríguez ha sempre quel secondino su Froome (oggi il britannico è stato visto sgambettare nelle prime posizioni del gruppo, nel finale, onde evitare rischi), mentre Contador insegue a 5" e gli olandesi Mollema e Gesink a 9". Domani il finale è movimentato, la rampa di Fuerte de Rapitán a Jaca chiamerà all'azione finisseur e uomini di classifica che non potranno certo prendere buchi e perdere così secondi preziosi. Insomma, aspettiamoci davanti tutti i migliori della Vuelta, considerando che, viste le cortissime distanze in classifica, non è da escludere qualche piccolo ribaltone.