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Vuelta a España 2012: Volata di potenza? Arriva Degenkolb! - John batte Davis e Swift; Viviani quarto. E Contador cerca abbuoni

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John Degenkolb ha vinto a Viana precedendo Allan Davis e Ben Swift © BettiniphotoAl Tour de France la Argos-Shimano era stata una delle squadre peggiori come piazzamenti ottenuti anche perché la sfortuna si era abbattuta sul team olandese costringendo al ritiro Marcel Kittel e Tom Veelers, i due uomini migliori: dopo un passaggio a vuoto così pesante nella corsa più importante dell'anno la Argos era obbligata a dare dei segnali di riscatto, anche ai molti critici che hanno trovato sorprendente l'esclusione di un altro talento della squadra, John Degenkolb, dalla corsa francese. La risposta è arrivata oggi a Viana, traguardo della seconda tappa della Vuelta a España: il secondo grande giro stagionale non si poteva fallire e John Degenkolb è andato a segno cogliendo la sua settima vittoria del 2012.

Dopo il grande inizio di carriera con la HTC nel 2011, Degenkolb s'è ritrovato a fare un salto indietro di categoria ma ciò non gli ha impedito di potersi testare al meglio nelle corse più importanti: certo, dopo lo splendido quinto posto alla Milano-Sanremo e la campagna sul pavé del nord ci sarebbe piaciuto vedere questo 23 tedesco della Turingia lottare fianco a fianco con i migliori in tutte le gare ma un po' per la mancanza di inviti, un po' per la concorrenza interna con Marcel Kittel, ciò non è stato possibile. Ma per un ragazzo di 23 anni, alla sua seconda stagione da professionista, tutto questo potrebbe anche non essere un male visto che ha potuto deviare un po' di attenzioni e pressioni sul compagno di squadra che è a quota otto vittorie.

Intanto al primo grande giro senza compiti di gregariato (l'anno scorso fece la Vuelta ma in squadra aveva pure un certo Cavendish...) John Degenkolb ha subito alzato le braccia al cielo e lo ha fatto al termine di una frazione non facile da gestire ed interpretare perché in questa Vuelta a España non sembrano esserci squadre con un grande treno collaudato e perché oggi l'ultimo chilometro tirava tutto leggermente all'insù.

Il caldo asfissiante che già aveva fatto soffrire durante la cronosquadre non ha dato tregua ai corridori e anche oggi la temperatura non è praticamente mai scesa sotto ai 37° durante la corsa. Il calore non ha ucciso la voglia di combattere di alcuni corridori e già al sesto chilometro, dopo alcuni scatti, s'era formata la fuga del giorno: ad avvantaggiarsi sono stati Javier Aramendia (Caja Rural), Javier Chacón (Andalucia), il solito Mikhail Ignatiev (Katusha) e l'olandese Niki Terpstra (Omega Pharma) che però s'è rialzato dopo una manciata di chilometri perché vista la sua presenza davanti l'azione non decollava (Terpstra era troppo vicino in classifica).

Il vantaggio del terzetto al comando della corsa ha toccato un massimo di 4'12" ed a lungo l'unico spunto interessante di cronaca è stato il passaggio sul gpm dell'Alto de la Chapela che ha consegnato a Chacón, causa declassamento di Aramendia per un'irregolarità, la prima maglia di leader della montagna. Da segnalare anche che durante la tappa Juanjo Cobo, vincitore uscente e dorsale numero 1, s'è recato all'ammiraglia per prendere l'acqua per i compagni: sarà comunque lui il capitano della Movistar?

Negli ultimi chilometri i tanti saliscendi nella Navarra hanno fatto staccare Chacón e così al secondo traguardo volante di giornata s'è mosso nientemeno che Alberto Contador per andarsi a prendere i 2" di abbuono rimanenti dopo il passaggio dei primi due: difficile interpretarlo come un segnale di debolezza, sembra piuttosto un avviso agli avversari che il corridore della Saxo Bank sembra intenzionato a dare battaglia su tutti i terreni e a non voler fare prigionieri.

La fuga dei due superstiti, Aramendia e Ignatiev, è stata definitivamente annullata a 12 chilometri dall'arrivo e, senza treni, sono state tante le squadre che si sono alternate in testa per tenere alta l'andatura. L'uzbeko Lagutin ha tentato una sparata da finisseur ma il lavoro di Argos-Shimano e Orica-GreenEDGE ha riportato il gruppo compatto. Nella volata in leggera salita il britannico Ben Swift ha provato a partire lungo e dopo una bella azione s'è trovato affiancato e superato da Allan Davis da una parte e John Degenkolb dall'altra: il tedesco ha preso il lato interno della semicurva d'arrivo mentre l'australiano ha dovuto fare più strada passando largo e alla fine questo ha fatto la differenza. Nonostante lo sforzo Swift è riuscito a tenere almeno la terza posizione dall'assalto del nostro Elia Viviani che ha rimontato posizioni a grande velocità nelle ultime decine di metri: il podio è sfuggito al velocista della Liquigas proprio per un'inezia. Tra i primi dieci si sono piazzati anche Davide Cimolai, settimo, e Daniele Bennati, decimo.

Nelle prime posizioni della classifica generale è rimasto tutto invariato con lo spagnolo Jonathan Castroviejo in rosso davanti ai compagni di squadra Quintana, Moreno, Valverde e Intxausti mentre un po' più indietro Alberto Contador ha annullato i 2" di distacco che aveva acculato ieri da Chris Froome, il secondo favorito per la vittoria finale. Domani, però, sarà già tempo di fuochi d'artificio perché l'arrivo sarà posizionato al Santuario di Arrate sopra Eibar: il finale è un classico della Vuelta al País Vasco con una salita di 5.5 chilometri al 7.8% di pendenza media prima di affrontare gli ultimi 1500 metri di discesa molto tortuosa. In classifica sarà già una rivoluzione.

Sebastiano Cipriani

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