Route de France WE 2012: Amialiusik, arriva un'altra conferma - Alena prima a crono su Evelyn Stevens e Kristin McGrath
- La Route de France WE 2012
- Be Pink [Donne] 2012
- Diadora - Pasta Zara [Donne] 2012
- Forno d'Asolo Colavita [Donne] 2012
- S.C. Michela Fanini Rox [Donne] 2012
- Vaiano Tepso [Donne] 2012
- Alena Amialiusik
- Alexandra Burchenkova
- Amanda Miller
- Carla Ryan
- Christine Majerus
- Edwige Pitel
- Emilia Fahlin
- Evelyn Stevens
- Flavia Oliveira
- Grete Treier
- Kristin McGrath
- Lucinda Brand
- Silvia Valsecchi
- Simona Frapporti
- Ciclismo femminile
È diventata Élite solo all'inizio di questa stagione, ma in pochi mesi Alena Amialiusik si è imposta all'attenzione generale come una delle più interessanti giovani del panorama del ciclodonne. La bielorussa, 23 anni e una grande attitudine per la cronometro (tanto da essersi subito laureata campionessa nazionale contro il tempo), l'abbiamo vista parecchio in azione nel nostro paese. Intanto perché milita per una formazione italiana, la Be Pink; e poi per aver vinto la Muri Fermani e per aver offerto prestazioni del tutto incoraggianti anche al Giro, chiuso in dodicesima posizione (risultato per nulla disprezzabile per una esordiente).
A conferma di quanto Alena sia potenzialmente portata per le grandi gare a tappe, ecco che oggi, nella prima frazione della Route de France, si è imposta sui 5 km contro il tempo, a Saint-Paul-sur-Mer. Amialiusik ha preceduto tre americane, nell'ordine Evelyn Stevens (per lei un ritardo di 2"), Kristin McGrath (a 5") e Amanda Miller (a 8", così come la quinta, Emilia Fahlin). Chiaramente questa sorta di prologo ha avuto l'utilità di dare una forma alla classifica, ma difficilmente avrà poi un gran peso specifico nell'economia della Route.
Una Route che, seppur lontana dai fasti di un tempo (quando poteva essere chiamata Tour...), continua ad essere una delle gare a tappe principali della stagione. Certo, si paga un deperimento del movimento di casa (appena 11 francesi al via sulle 69 partenti), e consideriamo che la migliore a Saint-Paul è stata Edwige Pitel (17esima a 20"), non certo un'atleta venuta oggi alla ribalta.
L'Italia è presente in forze, perlomeno dal punto di vista quantitativo, con 5 squadre (Diadora, Be Pink, Vaiano, Michela Fanini e Forno d'Asolo), e Silvia Valsecchi è stata la migliore delle nostre nella prima tappa: la ciclista della Be Pink ha chiuso decima a 13" dalla compagna Amialiusik, e anche Simona Frapporti, altra atleta del sodalizio di Walter Zini, si è ben disimpegnata (16esima a 16").
La gara, almeno fino alla sesta frazione, non presenterà difficoltà altimetriche, il che vuol dire che potremmo assistere a cinque volate, da qui a giovedì, ma anche che le cose potrebbero prendere una piega inattesa, con qualche fuga in porto o con frazionamenti sempre possibili quando il gruppo non è molto corposo. Nelle ultime tre tappe invece le salite non mancheranno, soprattutto venerdì con l'unico arrivo in quota della Route, a La Planche des Belles Filles, traguardo che abbiamo imparato a conoscere benissimo al recente Tour; la settima tappa sarà quindi decisiva, anche se le successive, a Saint-Dié-des-Vosges e a Munster, restano molto aperte a possibili ribaltoni di classifica.
Le favorite? Le tre che attualmente guidano la classifica (Amialiusik, Stevens e McGrath) lotteranno senz'altro fino alla fine, con gente come Burchenkova, Ryan, Brand, Treier, Oliveira, Majerus e la stessa Pitel.