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Giochi Olimpici 2012: «L'Italia coglierà tutte le occasioni» - Bettini fiducioso, Cavendish favorito. Si vuole evitare lo sprint | Cicloweb

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Giochi Olimpici 2012: «L'Italia coglierà tutte le occasioni» - Bettini fiducioso, Cavendish favorito. Si vuole evitare lo sprint

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Paolo Bettini è fiducioso per l'Italia © Bettiniphoto

Troppo facile, non così facile, imprevedibile. Volata scontata, anche se la fuga potrebbe arrivare, però con questa Gran Bretagna a tener cucita la corsa... Pro Cavendish, sicuramente pro Cavendish! Anche se un Cancellara, un Sagan oppure un Boonen in fuga ce li vedrei bene. Variegati e differenti gli uni dagli altri i pareri degli interpreti e dei tecnici riguardo al percorso olimpico (250 km con l'anello della Box Hill da ripetere nove volte), come se quest'ultimo fosse imperscrutabile ed estremamente criptico.

Di certo non è troppo scontato e se è vero che le colline del North Downs, per quanto levigate, non facilitano il lavoro delle squadre dei velocisti mentre avvantaggiano i fuggitivi. Favorito Mark Cavendish, che su questi 250 km ha più di un motivo per vincere. Anzitutto è il velocista più forte del Mondo, sa tenere sulle salite e non patisce troppo i cambi di ritmo. Inoltre sfoggia un'iride che pare uscire da una bella fiaba, il velocista Campione del mondo che vince l'oro olimpico. In terzo luogo si corre in casa e tutto il pubblico, o buona parte di esso, sarà per il velocista dell'Isola di Man. La squadra, composta da Wiggins, Froome (i primi due dell'ultimo Tour de France), Stannard e Millar, sarà tutta per Cannonball e vorrà tenere cucita una corsa che lu e pochi altri hanno interesse a veder terminare in uno sprint di gruppo.

«Per quanto possa sembrare poco romantico, abbiamo un compito da svolgere. Se lavoreremo bene avremo ottime possibilità di vittoria. Questo è tutto quello che dobbiamo fare. Se ci sarà uno sprint io penso di essere il più veloce al Mondo ma non sono il miglior scalatore del gruppo. Perciò dovremo lavorare per poterci arrivare, a questo sprint. Ho un dream team a disposizione, nient'altro che un dream team, ma basta una giornata no, un episodio sfortunato o qualsiasi cosa per mandare tutto all'aria».

I velocisti purissimi, o gli uomini dotati di un più che discreto spunto veloce, non mancano in quasi nessuna squadra, eppure l'ipotesi volatona è contemplata dalla sola Gran Bretagna. Persino la Germania, che ha in squadra uno sprinter come André Greipel, uno dei pochi a saper battere Cavendish, ha portato nel quintetto John Degenkolb. Può trenare per Greipel o andare in fuga ed è terribilmente in forma, l'Argos-Shimano.

Se la Gran Bretagna è la Nazione faro senza ombra di dubbio, tra i 145 partenti molti sono coloro che vogliono rendere la vita difficile all'uomo dell'Isola di Man. Prima di arrivarre all'Italia prendiamo un paio di belgi, gente che spesso e volentieri con le tattiche ci azzecca: «Il circuito è duro ma non troppo, Cavendish non troverà problemi a rimanere nel gruppo. Se arriveremo allo sprint vincerà senza problemi, perciò sarà una sorta di tutti contro Cavendish», dichiarava ieri Philippe Gilbert, che nonostante le zero vittorie nella stagione ha messo nel mirino quest'appuntamento. Gli faceva eco il ben più illustre connazionale Eddy Merckx: «Il Belgio ha tutto l'interesse a portare via una fuga, la volata sarebbe già scritta». Se lo dice il ciclismo in persona c'è da credergli.

Ecco che abbiamo già trovato due squadre aperte alle molteplici soluzioni, Germania (Greipel o Degenkolb) e Belgio (Tom Boonen per lo sprint, Gilbert per animare le acque. E scusate se è poco). Non sono certo gli unici tra le 63 nazionali che saranno domani al via. C'è per esempio l'Australia che se ha in Matthew Goss l'uomo veloce potrà anche contare su uno come Simon Gerrans (e su Rogers) per animare la corsa.

La Spagna si annuncia molto caliente: il velocista designato, Óscar Freire, non sarà presente a causa di un infortunio (frattura di una costola dopo la prima settimana del Tour), così Samuel Sánchez, che non potrà difendere l'oro conquistato a Pechino. Ecco allora Ventoso, che allo sprint sa dire la sua pur non essendo un top rider, e con lui Luis León Sánchez, Jonathan Castroviejo, José Joaquín Rojas ed Alejandro Valverde. Quest'ultimo insieme a Luis León Sánchez può davvero dar vita ad una corsa movimentata, proprio quello che i britannici non vogliono.

C'è poi chi sarà da solo o quasi e di velocisti non ne ha quasi portati. Pensiamo alla Slovacchia di Peter Sagan: il portacolori della Liquigas-Cannondale fa reparto da solo e punta sia ad un arrivo in volata (dove però la vittoria non è affatto garantita, anzi) che ad azioni da lontano. È pericoloso e saranno pochi i gruppetti che se lo vorranno portar dietro, consapevoli di essere battuti in partenza in uno sprint ristretto. Diversa, seppur con qualche sfumatura, la situazione di Fabian Cancellara.

Il treno di Berna l'ha detto a chiare lettere: «Il mio compito è cercare di mantenere un ritmo elevato nelle ultime due ascese alla Box Hill. È una salita di 3 km non troppo difficile ma se ripetuta nove volte ad un'andatura sostenuta potrebbe mandare in crisi i velocisti. La squadra è davvero motivata a far bene». Cancellara, insomma, ci crede, anche alla luce delle due medaglie (un oro ed un argento) vinte a Pechino. Anche Edvald Boasson Hagen, uscito benissimo dal Tour, avrà una squadra a supportarlo; Norvegia che può giocare d'anticipo o di volata proprio con il portacolori della Sky.

E l'Italia com'è messa? Non è tra le favorite, questo è risaputo, e forse è anche meglio così. Vincenzo Nibali, dopo un Tour che gli ha regalato il terzo posto finale, avrà il compito di movimentare la corsa. Pinotti e Paolini saranno registi in corsa e magari potranno entrare in qualche fuga (più il primo che il secondo). Sacha Modolo ed Elia Viviani, infine, risulteranno utili (e non si sa fino a che punto/metallo) nel caso di arrivo in volata. Proprio Viviani, inizialmente convocato come riserva, prende il posto di Matteo Trentin, primo anno da professionista e qualità decisamente notevoli.

Trentin farà la riserva attiva («in una gara lunga e difficile, dove tra l’altro non potremo utilizzare le radioline, lui potrà aiutarmi molto, i suoi occhi saranno i miei sul percorso. Poter contare su un atleta come lui a bordo strada sarà fondamentale per comunicare con la squadra, cogliere sensazioni sui nostri e sugli avversari e cercare di interpretare al meglio la corsa», afferma il CT Paolo Bettini) mentre Elia Viviani, appunto, correrà dsa titolare ed avrà l'onore ed onere di disputare anche l'Omnium, prova su pista.

Intuizione geniale o segno che Bettini stesso non ci ha capito molto (e qui si potrebbe aprire un capitolo sulla non convocazione dell'azzurro più in forma, Moreno Moser...)? Il Betto pare avere trovato la quadra e, con piglio sicuro, conduce questa Nazionale da lui stesso definita «senza l'individualìtà ma con un gruppo motivato». Sul percorso, su cui gli azzurri e lo stesso Bettini sono andati in ricognizione stamane, il commissario tecnico si esprime così: «È un circuito veloce con però la salita di Box Hill che può movimentare la corsa. Bisognerà vedere quanto questa salita potrà incidere sull'andamento della gara e soprattutto quanto saranno bravi a tenere chiusa la corsa le squadre che hanno interesse a farlo. Noi certamente dovremo essere pronti a cogliere e sfruttare tutte le occasioni che si presenteranno».

Insomma, chiunque arriva sempre all'eterno dilemma olimpico: potrebbe essere volata compatta, sì, ma qualsiasi azione da lontano non verrà disdegnata. La soluzione temiamo che la potremo avere soltanto nel tardo pomeriggio di domani.

A questo link la Startlist ufficiale

Francesco Sulas

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