Tour de France 2012: Greipel ruggisce, Petacchi anche - Caduta di Cavendish nel finale. Cancellara sempre in giallo
- TOUR DE FRANCE 2012
- Liquigas - Cannondale 2012
- Lotto Belisol Team 2012
- Sky ProCycling 2012
- Alessandro Petacchi
- André Greipel
- Anthony Delaplace
- Bernhard Eisel
- Bradley Wiggins
- Daniel Oss
- David Moncoutié
- Edvald Boasson Hagen
- Fabian Cancellara
- Gregory Henderson
- Jonathan Cantwell
- Juan José Haedo
- Jérôme Pineau
- Kris Boeckmans
- Marcel Sieberg
- Mark Cavendish
- Mark Renshaw
- Matthew Harley Goss
- Michael Christiansen Morkov
- Peter Sagan
- Philippe Gilbert
- Robert Hunter
- Samuel Dumoulin
- Steven Kruijswijk
- Sylvain Chavanel
- Tom Veelers
- Vincenzo Nibali
- Wouter Poels
- Yauheni Hutarovich
- Yukiya Arashiro
- Uomini
Un'altra frazione con cadute, un'altra volata, un'altra tappa in cui il vento non è intervenuto a sparigliare... un altro giorno di Tour de France, insomma. Di quelli in cui da un lato non succede niente (in effetti il block-notes sarebbe abbastanza scarno di notizie), e dall'altro capita di tutto (l'allegato con l'elenco dei capitombolati è più lungo del foglio d'appunti)...
André Greipel vince la seconda tappa in carriera al Tour de France approfittando anche della dispersione di diversi avversari, a partire da Cavendish, tra i caduti a 2.7 km dal traguardo. E Alessandro Petacchi ritrova un piazzamento di prestigio, secondo alle spalle del tedescone, che gli può servire come iniezione di fiducia in vista delle prossime volate (ce ne saranno due nei prossimi due giorni).
La fuga del giorno era partita al km 0, promossa dal giapponese Arashiro, a cui si sono accodati Moncoutié e Delaplace. Degna di nota l'assenza di Michael Morkov dalla fuga: ma il danese, all'attacco per tre giorni consecutivi, ha ben pensato di riposare un po', visto tra l'altro che la sua maglia a pois non era in pericolo (solo 4 punti Gpm in palio oggi). E così, coi buoni uffici di un plotone che ha concesso fino a 8' di vantaggio massimo, i tre fuggitivi si sono sciroppati 206 km al vento. O meglio, al non-vento, visto che le attese raffiche del litorale settentrionale (costeggiato per un lungo tratto di tappa) sono mancate.
Buon per chi pedalava (che ha avuto così molti problemi in meno), magari maluccio per lo spettacolo, visto che un bel ventaglione non avrebbe certo guastato il divertimento dello spettatore, anzi! E allora, con la fuga ben salda in avanscoperta, possiamo citare lo sprint intermedio di Fécamp, laddove Cavendish ha preceduto Goss, Renshaw e Sagan per il quarto posto (la lotta per la maglia verde è sempre molto viva).
Successivamente a ciò, possiamo citare la caduta che, a 44 km dalla fine, è stata innescata da Cantwell e ha coinvolto anche Nibali, che però non si è fatto niente di male ed è rientrato anche abbastanza rapidamente con l'aiuto di un paio di compagni. Ben più spettacolare e determinante il ruzzolone che, a 2.7 km dal traguardo, ha fatto schizzare in su il livello di adrenalina in gruppo.
La fuga era stata annullata agli 8 km, dopo che Gilbert aveva fatto un breve tentativo (ai 10 km) con Dumoulin, Chavanel e Pineau, e prima che, ai 7 km, Chavanel ci riprovasse con Poels e ancora con Dumoulin (l'azione era sfumata ai 4 km). Il contatto decisivo pare sia stato quello tra Robert Hunter e Bernhard Eisel. Il risultato è che in tanti sono andati giù: Hutarovich, Haedo, Oss, Kruijswijk, Poels e, malconcio forse più degli altri, Cavendish.
Fortunatamente il grosso del gruppo si era già praticamente rialzato appena si era entrati nei 3 km (il limite da cui parte la regola della neutralizzazione dei ritardi nelle tappe piane), sicché non ci sono stati uomini di classifica coinvolti nella caduta. Il drappello dei velocisti, invece, è stato decimato, e bene è andata a chi si trovava davanti (nella fattispecie, soprattutto il treno Lotto di Greipel), e ha potuto proseguire senza intoppi fino allo sprint.
Qualcuno, invece, si è dovuto impegnare a fondo per chiudere il buco dopo la caduta: è il caso di Sagan, che ha fatto l'ennesimo numero da funambolo per restare in piedi, e poi è riuscito a riportarsi sui primi, al costo di troppe energie (e infatti lo slovacco non ha potuto sprintare al massimo delle sue potenzialità).
Il treno Lotto, dicevamo: praticamente perfetto oggi, Sieberg, Roelandts ed Henderson erano gli ultimi vagoni che hanno portato Greipel ad essere lanciato in maniera ottimale ai 200 metri. Alle spalle di André, un Petacchi prontissimo a evitare la caduta e a scegliere la ruota migliore; dietro ad AleJet, Veelers, Goss, Boeckmans e Sagan. Quando Greipel (anticipando a sua volta il tentato anticipo di Boeckmans-Sagan) è partito, Petacchi ha preso l'abbrivio e ha provato a uscire dalla ruota dell'avversario: ma appena trovatosi al vento, lo spezzino ha capito che non sarebbe mai riuscito a rimontare il potente tedesco.
D'esperienza, temendo che, se avesse continuato a prendere vento, qualcuno da dietro avrebbe potuto rimontarlo, Petacchi si è riaccucciato all'ombra delle possenti spalle di Greipel. Il quale, andando a vincere più che nettamente, ha risucchiato l'italiano al secondo posto: AleJet ha comunque avuto, ai 30 metri, lo spirito di uscire nuovamente dalla ruota di Greipel per entrare negli obiettivi dei fotografi. Come dire: io ci sono ancora, non è ancora tempo di pensione.
Al terzo posto un buon Veelers ha preceduto un Goss stranamente scarico e un Sagan che continua in ogni caso a incamerare punti buoni per la verde; Boasson Hagen, che ha fatto lo sprint in vece di Cavendish, non è andato oltre il nono posto; in classifica, malgrado tutto, continua a non cambiare niente, e Cancellara conserva i 7" su Wiggins e Chavanel che gli consentiranno domani di affrontare il quinto giorno in maglia gialla. Senza eccessivi patemi, a guardare l'altimetria della Rouen-Saint-Quentin (nemmeno un Gpm da strapazzo); con la necessaria attenzione, fondamentale per evitare di incappare in incidenti di sorta.