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Giro di Svizzera 2012: Lezione di fuga, spiega Albasini - Michael vince ad Arosa. Fränk Schleck a 14" da Rui Costa

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Michael Albasini vince sul traguardo di Arosa, portando a compimento una fuga a lunga gittata © kleinezeitung.at

Era iniziato con una cronometro ed un'arrivo in salita a Verbier questo Giro di Svizzera e si va concludendo con la crono (ieri) e due tappe di montagna, entrambe con arrivo in salita. Ieri la crono di Gossau aveva dato le prime risposte, facendo sembrare Rui Costa un mago contro il tempo quando invece non s'è mai dimostrato questo fenomeno. Oggi Arosa gli presenta il conto dello sforzo e lo fa staccare dai migliori. La tappa può essere benissimo descritta dall'uscita dalla città di Coira, capitale del Cantone dei Grigioni.

È da lì che inizia la salita verso Arosa, più di 25 km di strada che tende all'insù, puntando verso i 1736 metri dell'arrivo, ma che presenta parecchi tratti di recupero. Ebbene, dopo che in mattinata se n'erano andati cinque corridori (Stephen Cummings, Peter Velits, Thomas Dekker e Rémi Cusin e Michael Albasini) le prime rampe, non troppo dolci con i fuggitivi, fanno la selezione.

Davanti restano soltanto Peter Velits ed Albasini. Procedono di comune accordo, nonostante la fatica si faccia sentire (sono in fuga praticamente da inizio tappa), mentre dietro il gruppo maglia gialla approccia la salita. La prima rampa è in lastricato e tutto il gruppo si porta sul marciapiede, sfruttando il suo splendido asfalto. Balza agli occhi subito come la maglia gialla di Rui Costa navighi nelle ultime posizioni del gruppo, e come il metro di distanza tra sè e l'ultimo del plotone tenda ad aumentare più ci si avvicina al traguardo. Si stacca ma per fortuna la salita termina con il transito nel paesino di Castiel, dov'è posto il Gpm di 2a categoria.

Falsopiano e discesa attendono il gruppo e Rui Costa può rientrare sul gruppo. Chi invece è rimasto da solo in avanscoperta è Michael Albasini; l'elvetico ha salutato la compagnia di Peter Velits e prosegue verso Arosa con un passo tutto sommato ancora buono. Dà di spalle quando la strada sale ma nei tratti di recupero viagggia ancora. Dietro è la Rabobank, che in salita aveva tenuto davanti Gesink e fatto l'andatura cui aveva ceduto Rui Costa, a guidare gli inseguitori.

Il gap da recuperare ad Albasini è di 3'30", si capisce dalle due diverse andature che lo svizzero sarà un cattivo cliente e che, nonostante in gruppo ci siano forze più fresche, riuscirà a portare a compimento la fuga. Tra il portacolori dell'Orica-GreenEDGE originario di Mendrisio e la ridente località di villeggiatura di Arosa ci sono ancora dieci chilometri ed una rampa che farà male a molti. Albasini la supera con non poco affanno, spalleggia, è vero, ma si ritrova in cima, lanciato verso la vittoria.

Tre minuti e mezzo dopo tocca al gruppo maglia gialla affrontare lo strappo che conduce verso Arosa. È ancora la Rabobank a tirare come una forsennata ma non appena la strada s'impenna (e non è un modo di dire; dopo un tornante affrontato dalla discesa ecco la salita impegnativa) Fuglsang fa un'andatura che non è altro che il preludio allo scatto di Fränk Schleck. Era partito a Verbier, sorpassato negli ultimi 150 metri da Rui Costa.

Parte sulla via per Arosa ed è uno scatto che fa male. Gli resiste soltanto Mikel Nieve e si accoda dopo pochi metri Leipheimer. Rui Costa va di nuovo in difficoltà e Valverde si ferma per aspettare colui che nella corsa svizzera è il capitano della Movistar. Anche Gesink non risponde agli scatti di Schleck e così resta attardato di alcuni metti rispetto al terzetto formatosi. Schleck-Nieve-Leipheimer riprendono un Velits reduce dalla lunga fuga con Albasini. Rui Costa cerca di non salire a scatti ma di venir su regolare, perdendo meno terreno possibile.

Intanto Albasini entra ad Arosa, costeggia il lago e taglia il traguardo in perfetta solitudine. Schleck, Nieve e Leipheimer chiudono alle sue spalle a 1'15", Gesink, Pinot e Danielson accelerano nel finale e chiudono a 1'36", Kruijswijk a 1'39" e Kreuziger a 1'57", in compagnia di Fuglsang. Rui Costa, 14° a 2'05" sul traguardo, conserva la magli ama adesso il margine su Fränk Schleck (che oggi non è riuscito a prendere l'abbuono) è di soli 14". Leipheimer è a 21" Gesink a 25", Nieve a 40", Kreuziger a 42", Danielson a 43". Sette corridori in meno di un minuto, poi Kruijswijk a 1'01".

Domani tappone conclusivo, con i 215 km che da Näfels-Lintharena condurranno a Sörenberg, arrivo in salita di seconda categoria. In mezzo la salita del Rengg, 2a categoria, e due colli Hors catégorie: il Glaubenbielen ed il Glaubenberg. Se Rui Costa sarà lo stesso visto quest'oggi Leipheimer, Gesink e Schleck sono gli avversari più pericolosi e quelli che, più verosimilmente, potrebbero balzare in giallo all'ultima tappa, come nel 2011, quando Cunego fu superato proprio da Leipheimer.

Francesco Sulas

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