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Giro di Svizzera 2012: Super Kessiakoff fa sua la crono - Sorprende, batte anche Cancellara. Rui Costa ancora in giallo

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Fredrik Kessiakoff si aggiudica a sorpresa la crono di Gossau © Bettiniphoto

Non si può certo dire che questo sia un Giro di Svizzera scontato. Passino tre delle quattro vittorie di Sagan, visto che quella a crono in apertura davvero non ce la saremmo aspettata. Dal cronometro arriva un'altra sorpresa oggi. Non è un prologo, distanze brevi, dove quindi può venir fuori il campione come il buon corridore che imbrocca la giornata giusta, o semplicemente parte con l'asciutto anziché con il bagnato.

La crono di Gossau era di una lunghezza non eccessiva, 34 km non sono poi così tanti. Quello che la rendeva e l'ha resa difficile da interpretare, con le forze che venivano gestite un po' così, è stata senz'altro l'altimetria. Non un bel piattone che avrebbe facilitato le cose a Cancellara, sarebbe stato troppo palese, il voler favorire il corridore di casa per eccellenza. Così gli organizzatori del Giro di Svizzera hanno organizzato un bel saliscendi attorno a Gossau, sulle sponde del Lago di Zurigo. Salita all'inizio e nei primi 18 km, fino all'intermedio, poi tendenza a scendere ma continue svolte, salitelle, necessità di rilanciare. Insomma, non una crono in cui poter stare tranquilli.

Non se ne sta buono di certo Fredrik Kessiakoff, che stamane, se non era in gruppo l'ultimo uomo su cui puntare dei soldi per la vittoria di tappa, ci andava davvero vicino. Eppure a Lugano aveva chiuso al 5° posto ma nella sua carriera non aveva sfoderato mai prestazioni contro il tempo tali da permettergli di entrare in una top ten. In classifica era 83° a 19'03" da Rui Costa ed è evidente che abbia dato tutto se stesso nella prova contro il tempo, senza pensieri, senza ambire a chissà che. Se poi quel chissà che fosse arrivato, non si sarebbe certo opposto.

Il suo 46'36" - forse non lo sa Kessiakoff - ma sarà il miglior tempo a fine giornata. Meglio anche di Cancellara, preceduto di 2". Dopo essersi trovato il dannato Sagan (o Sagan d'annata) a Lugano, Fabian deve stavolta fare i conti con questo ex interprete del motocross, ex biker, mai andato troppo forte a crono prima.

Quei 2" persi in chissà quale angolo, a chissà quale svolta, bruciano parecchio a Cancellara che però, va detto, non è ancora tornato al top della condizione: dopo l'infortunio al Giro delle Fiandre e le molte settimane di corse saltate, è tornato da poco e nelle intenzioni l'ideale sarebbe essere al massimo a fine luglio, giusto giusto per le Olimpiadi. Ci si aspettava Leipheimer, ci si ritrova con Gesink, oggi 5° di tappa a 27" da Kessiakoff ed ora 3° in classifica generale a 55" da un Rui Costa che non ha perso nulla, anzi, ha guadagnato sui diretti rivali.

Il portoghese chiude ottavo a 41" dal vincitore. Ci si aspettava andasse alla deriva, manderà gambe all'aria un Fränk Schleck stamane a 8" in classifica, stasera 5° a 1'04". Nella crono il lussemburghese della RadioShack lascia ben 1'37" e con quasi 100 km di piattoni contro il tempo, contro gli specialisti, da correre al Tour, pensare ad un podio con cotante prestazioni è una pura illusione.

Un altro che delude è Roman Kreuziger: pareva affamato e vicino in classifica a Rui Costa, senza contare il buon feeling che lega il portacolori dell'Astana alle cronometro. Chiude 16° a 1'16" ed ora è sì secondo in classifica a 50" da Rui Costa, non troppi, ma non sembra essere uscito dal Giro con una gran gamba, o semplicemente con una forma tale da pensare di venire qui e vincere la corsa.

Insomma, dopo una cronometro che avrebbe se non dovuto decider almeno dare un'idea di quale sarà la classifica finale ci ritroviamo con lo stesso leader, gli avversari lontani tra i 50" ed il minuto e mezzo e due finti tapponi, o meglio uno e mezzo, vista la poca consistenza dell'arrivo di Arosa. E visto che Rui Costa ha già mostrato di saper correre in salita, vincendo a Verbier, forse non c'è motivo di credere che il portoghese non terrà anche per i prossimi due giorni, portando a casa la maglia gialla. Domani l'arrivo, come detto difficile ma non trascendentale, di Arosa, ci darà le prime risposte.

Francesco Sulas

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