Giro di Svizzera 2012: Tutti a teatro! È Saganspettacolo - Ad Aarberg Peter batte Cooke e Swift ed è ancora superiore

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La vittoria nella tappa inaugurale a cronometro ci aveva fatto pensare che Peter Sagan potesse avere in testa anche la possibilità di fare classifica ma le pendenze di ieri a Verbier lo hanno respinto: oggi, però, lo slovacco della Liquigas ha trovato subito modo di rifarsi andando a vincere la terza tappa con arrivo a Aarberg. E anche stavolta Peter Sagan non si è limitato a vincere ma ci ha voluti lasciare a bocca aperta come ogni volta che mette in mostra tutto il suo repertorio migliore.

La tappa è risultata molto più divertente di quanto ci si potesse aspettare ed il merito è stato anche di un passaggio a livello che ha spezzato il gruppo quando mancavano 58 chilometri all'arrivo: in quel frangente Michael Mørkøv, Guillaume Bonnafond e Jonas Vangenechten, fuggitivi partiti al chilometro 4, erano in testa alla corsa ma dopo aver avuto un vantaggio massimo di undici minuti vedevano diminuire rapidamente il gap nei confronti del gruppo (era a 7'). Una quindicina di corridori erano riusciti a superare il passaggio a livello prima che si chiudesse, mentre il resto del gruppo ha dovuto aspettare più di due minuti prima di ripartire: in un primo momento i corridori della Movistar, con a ruota alcuni Orica-GreenEDGE, Liquigas e FDJ, non sono stati fermati e hanno continuato a pedalare con un buon ritmo; solo dopo la giuria è intervenuta ed il gruppo s'è ricompattato.

I due minuti guadagnati in questi chilometri hanno ridato morale e speranze ai fuggitivi che si sono ritrovati a poter gestire un margine di 8'30" quando rimanevano da percorrere 45 km. Fosse stata tutta pianura fino all'arrivo quasi sicuramente i giochi si sarebbero chiusi qui a favore dei tre attaccanti, ma negli ultimi trenta chilometri il percorso prevedeva due salitelle, quella di Frienisberg di terza categoria e quella di Innerberg di quarta categoria. Sull'ascesa di Frienisberg Vangenechten ha perso contatto dalla fuga, mentre in gruppo Liquigas, Sky e GreenEDGE hanno imposto un ritmo assolutamente forsennato.

Nonostante tutto Bonnafond e Mørkøv hanno continuato a spingere con grande vigore, spinti entrambi dalla possibilità di conquistare il loro primo successo in carriera in una corsa del World Tour. A spezzare questo grande equilibrio tra attaccanti ed inseguitori ci hanno pensato le trenate di Moreno Moser che in salita è riuscito a mettere tutto il gruppo in fila ed ha distrutto i sogni della coppia di testa: a 10 chilometri dall'arrivo il distacco si era ormai ridotto a soli 35". In discesa Bonnafond e Mørkøv sono riusciti a contenere la rimonta ma alla fine sono stati ripresi a circa 650 metri dalla conclusione.

Prima ancora che il gruppo ritornasse compatto sono iniziati i preparativi della volata; un finale molto insidioso visto che gli organizzatori hanno disegnato gli ultimi 300 metri in un autentico toboga fatto di curve e controcurve: i corridori avevano avuto la possibilità di visionare questo passaggio già una volta durante la tappa, ma con la strada bagnata dalla pioggia i rischi non erano pochi. La GreenEDGE è riuscita con un solo uomo a portare davanti l'australiano Baden Cooke che è partito già a 400 metri dall'arrivo proprio con l'intenzione di entrare per primo nel toboga conclusivo.

La mossa tattica di Baden Cooke si è rivelata azzeccatissima perché l'australiano ha potuto pennellare delle ottime traiettorie ma per sua sfortuna a ruota gli si è messo Peter Sagan: lo slovacco della Liquigas ha osato al massimo, all'ultima curva a meno di 100 metri dal traguardo ha addirittura staccato il piede dal pedale per non perdere l'equilibrio ma è riuscito a ritrovare l'aggancio in frazione di secondo. Per quasi tutti i corridori del gruppo la volata sarebbe finita comunque lì, ma Sagan ha trovato ancora la forza di accelerare negli ultimi 80 metri: ai meno 50 è riuscito ad affiancare Cooke passando all'esterno di una semicurva e poi è andato a vincere la sua decima corsa stagionale a braccia alzate e con quasi una bici di vantaggio.

Ben Swift è arrivato terzo senza mai riuscire a impensierire il fenomale talento della Liquigas mentre dietro al corridore della Sky c'è stato addirittura un buco di 2" con Guarnieri quarto e Colli nono. In classica generale è rimasto tutto invariato, con il portoghese Rui Costa della Movistar in testa davanti a Fränk Schleck.