Criterium del Delfinato 2012: Vai col Vichot, musica vincente - Azione solitaria del FDJ. Evans e Nibali attaccano Wiggins
- Critérium du Dauphiné 2012
- BMC Racing Team 2012
- FDJ - Big Mat 2012
- Liquigas - Cannondale 2012
- Sky ProCycling 2012
- Alberto Losada Alguacil
- Alexandre Geniez
- Andy Schleck
- Bradley Wiggins
- Brice Feillu
- Cadel Evans
- Cayetano José Sarmiento Tunarrosa
- Christophe Kern
- Daniel Navarro García
- David Moncoutié
- Dmitriy Fofonov
- Egoi Martínez de Esteban
- Fabrice Jeandesboz
- Juan José Cobo Acebo
- Kévin Réza
- Luis León Sánchez Gil
- Manuel Quinziato
- Marco Marzano
- Maxime Bouet
- Maxime Méderel
- Michael Rogers
- Mikaël Cherel
- Rémi Pauriol
- Rémy Di Gregorio
- Tejay Van Garderen
- Tiago Jose Pinto Machado
- Tony Martin
- Vincenzo Nibali
- Uomini
Se ieri la solidità di Bradley Wiggins veniva riscontrata dai distacchi epocali che nella sua specialità, la cronometro, era riuscito ad infliggere ad avversari diretti di Delfinato e soprattutto di Tour, oggi il basettone britannico ha qualche sicurezza in meno e qualche timore in più. Non è tanto per la maglia gialla del Delfinato, ché nella tappa odierna non è cambiato nulla in classifica generale (se si esclude il balzo dal 5° al 4° posto di Evans, ma a causa del cedimento di Sylvain Chavanel), quanto per una maglia dello stesso colore ma di ben altro prestigio.
Insomma, se ieri Wiggins pareva inattaccabile ed anzi, sembrava dover infliggere sonore batoste agli avversari tra cronometro e montagne, oggi s'è visto che il britannico è attaccabile, altroché. Succede questo: nella prima tappa di montagna del Delfinato si scalano Côte de Corlier, Le Grand Colombier e Col de Richemond. Nella discesa del Grand Colombier, con davanti una fuga in atto, la Sky di Wiggins pare poter controllare il gruppo. Invece è soltanto apparenza, visto che se ne escono tranquillamente 12 corridori. Si tratta di Cadel Evans con i compagni di squadra Hincapie, Van Garderen e Schar, quindi Kern, Kashechkin, Malacarne, Bouet, Cherel e Nibali con i fidi Nerz e Paterski.
C'è di che mettere in difficoltà una corazzata come la Sky. Infatti i britannici hanno un piccolo sbandamento ed arrivano ad essere separati dal gruppo Evans di 1'08". Poi Boasson Hagen, che inizialmente era tra i 12, viene richiamato all'ordine e con una provvidenziale tirata fa scendere il vantaggio degli attaccanti. Lavora molto anche Richie Porte, il più attivo di tutti, e Michael Rogers, che pure è terzo nella generale a 1'20" da Wiggins. La maglia gialla vive momenti di nervosismo apparente; getta la mantellina a bordo strada come gesto di stizza, spreme all'inverosimile i compagni di squadra ed il vantaggio degli attaccanti scende a 20". Nel frattempo ci troviamo sulla salita del Col de Richemond, un terza categoria che facilita più il rientro degli Sky (e del gruppo da loro tirato) che la fuga di Nibali ed Evans, che comunque sono ben lungi da demordere.
Chilometro dopo chilometro però la maglia gialla vede là davanti, sempre più vicini, gli autori dell'imboscata. Quando mancano poche centinaia di metri allo scollinamento accade un fatto inusuale, o che almeno non rientra in una logica di squadra. Dopo aver fatto spremere tutti i compagni, con menzione particolare per il tasmaniano Richie Porte, provvidenziale, è Bradley Wiggins in persona a scattare ed a riportarsi nel gruppo di Nibali ed Evans. Paura di non prendere la discesa con gente che sa come pennellare le curve anche quando la strada è bagnata, come oggi? Voglia di dare un segnale forte ai diretti avversari? Insoddisfazione nei confronti del pur egregio lavoro dei propri compagni? Sta di fatto che Wiggins si riporta prima della discesa su Evans e Nibali. Lo imitano Van den Broeck e Michael Rogers.
In tutto questo attacca e contrattacca che è solo un antipasto alla tappa di domani (arrivo a Morzine con il Col de Joux Plane nel finale) ed un semplice assaggio delle schermaglie che potremo vedere al Tour de France c'è da sottolineare la fuga di 10 coraggiosi: sono Fofonov, Reza (che si sfilerà sul Grand Colombier), Sarmiento, Di Gregorio, Egoi Martínez, Vichot, Navarro, Jeandesboz, Losada e Mederel. Se ne vanno dopo la prima asperità, la Côte de Corlier, ed arriveranno in fondo, con un Vichot che andrà a cogliere la prima vittoria del 2012, «la più bella di tutta la mia vita». Sul Grand Colombier per la verità provavano ad attaccare anche Moncoutié, Bouet, Cherel, Pauriol, Feillu, Geniez e Marzano.
Gli Sky, impassibili, lasciavano a questi sette non più di 20", quindi li riassorbivano. Kern e Brice Feillu provavano ancor a riportarsi sulla testa e Kern si sarebbe successivamente inserito in quasi tutti i tentativi di fuga, terminando in un gruppetto a pochi secondi dai primi. Complimenti per la tenacia. Giù dal Grand Colombier succede un po' di tutto, come precedentemente detto, ma là davanti i 9 (Reza s'è staccato e non rientrerà più) procedono con gran ritmo.
Certo, di fronte alle accelerate della Sky perdono un bel po' di terreno e così i 3'52" che avevano sul Grand Colombiere diventano 1'39" in vetta al Col de Richemond. Nella discesa verso Rumilly i battistrada iniziano a studiarsi pur senza perdere troppo terreno; alla fine il gruppo tirato dagli uomini Sky chiuderà con un ritardo di 50". Quando mancano 5.5 km al traguardo e le occhiate tra i fuggitivi iniziano a farsi sempre più frequenti ecco Arthur Vichot che scatta. Inizialmente parrebbe dover essere ripreso dai compagni di fuga ma il francese della FDJ-BigMat, classe '88 e non troppi acuti in carriera, se ne va.
Il giovane di Colombier-Fontaine guadagna sempre più sugli ormai ex compagni di fuga e ad un paio di chilometri dal traguardo esulta, consapevole di avercela fatta. Si sfoga sulla linea d'arrivo e dà 26" a Egoi Martínez, che nella volata dei battuti anticipa Fofonov e Di Gregorio. In classifica generale non cambia praticamente nulla. Sì, Chavanel cede di schianto e così Evans passa dalla 5a piazza di ieri alla 4a di oggi, ma i distacchi rimangono invariati, con Wiggins in giallo, Martin a 38", Michael Rogers a 1'20" (l'australiano della Sky potrebbe rivelarsi un'ottima pedina in caso di una défaillance di Wiggins), Evans a 1'44" e Kelderman, miglior giovane della corsa, a 1'45".
Domani, come anticipato poco sopra, si sale ancora, e tanto. Da Saint-Alban-Leysse a Morzine, 167 km conditi da ben sei Gpm, due dei quali di 1a categoria (Col de Plainpalais e Col de la Colombière) ed uno Hors Catégorie, il Col de Joux Plane. È la tappa su cui ha messo un circoletto rosso Andy Schleck, oggi staccatosi in discesa. È la tappa regina di questo Delfinato divertentissimo, che non è affatto schiavo di tattiche ci gara ma va dietro alle sensazioni dei suoi attori principali. Se il Giro fosse stato per un terzo come questa corsa e se il Tour fornirà le emozioni che ci stanno offrendo Wiggins, Evans, Nibali e compagnia potremo dirci più che soddisfatti. Per adesso l'unica certezza è che questo Wiggins, messo contro a questo Evans (perché se aspettiamo gli Schleck stiamo freschi), non è affatto imbattibile.