Giro d'Italia 2012: Garmin, il pieno anche tra i team - Voti, curiosità, giudizi sulle squadre: italiane tra alti e bassi
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PIAZZAMENTI 5° 10a tappa (Gadret) FUGHE Berard (8a), Bonnafond (10a e 15a), Montaguti (14a e 17a) PREMI 17695 € (20a) |
L'ANALISI Una parte della squadra era votata alle fughe, ma il rendimento nel settore è stato deficitario; un'altra parte era destinata alle tappe veloci, ma Belletti ha abbastanza deluso; poi c'era il pezzo di AG2R pronto per la classifica, ma ad un Dupont fondamentalmente invisibile non ha fatto da contraltare un John Gadret all'altezza del 2011. Qualche attacco sì, da parte di John, ma efficacia poca. Voto: 5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 1° 6a tappa (Rubiano) FUGHE Rubiano (2a e 6a), De Marchi (5a, 14a e 16a), Rodríguez (12a), Sella (15a e 19a), Serpa (17a e 20a) PREMI 54727 € (8a) |
L'ANALISI Il capitano designato ha mancato in pieno l'appuntamento col Giro, finendo con essere anche scaricato dallo stesso team manager Savio. Ampie consolazioni, comunque, con un Roberto Ferrari protagonista nelle volate (a Montecatini prima vittoria per lui nella corsa rosa) e con Rubiano autore di una delle imprese più belle, a Porto Sant'Elpidio. De Marchi ha caratterizzato con le sue fughe un paio di tappe, sopperendo così alla scarsa vena di Sella e di Serpa (quest'ultimo volenteroso però frenato da una frattura ad un dito). Mezzo voto in meno per l'assenza dalla classifica. Voto: 7 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 1° 7a tappa (Tiralongo) FUGHE Dyachenko (6a), Ponzi (11a), Petrov (15a), Seeldraeyers (17a), Petrov (19a), Kreuziger (19a e 20a), Kangert (20a) PREMI 42355 € (10a) |
L'ANALISI Nella prima metà di Giro è stata una delle squadre più brillanti, temibile quando si poneva alla testa del gruppo nelle frazioni miste, lasciando presagire chissacché. Paolo Tiralongo ha tenuto fede a tali presagi, imponendosi a Rocca di Cambio, ma la pesante débâcle di Kreuziger nella generale (solo parzialmente riscattata dalla vittoria di Pampeago), unita al calo dello stesso Tiralongo nella terza settimana, tiene il voto generale ancorato a livelli bassi: inversamente proporzionali allo spread tra potenzialità e risultati. Voto: 6 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 1° 1a tappa (Phinney) FUGHE Santaromita (12a e 19a), Pinotti (15a), Frank (16a e 20a) PREMI 42024 € (11a) |
L'ANALISI Non aveva un uomo di classifica, se non consideriamo tale un Pinotti reduce da un grave infortunio, e che ha rinunciato, a metà Giro, a inseguire il sogno di un piazzamento. Dominio nelle crono individuali (la prima e l'ultima), qualche giorno da protagonista assoluto per Taylor Phinney, scoperto da media e tifosi per il personaggio eccezionale che è, ma poco altro. Mai visto Ballan, solo in seconda schiera per la generale Tschopp, poca vena nelle fughe, assenza totale nelle volate. Comunque non schierava i pezzi grossi, e il suo Giro è più che dignitoso nel complesso. Voto: 6.5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 1° 8a tappa (Pozzovivo) FUGHE Pirazzi (15a e 19a), Pagani (18a) PREMI 57300 € (7a) |
L'ANALISI Ha vissuto a lungo sul sogno di Domenico Pozzovivo, che dopo aver corso in maniera attentissima nella prima settimana, ha vinto a Lago Laceno lanciandosi in classifica. Purtroppo per il team, il lucano è calato vistosamente alla distanza, pur salvando un posto in top ten nella generale. Buona prova anche di Brambilla, che ha ampi margini di crescita, mentre delusioni dal reparto sprint: Modolo mai efficace e anche piuttosto depresso nel finale di Giro, Colbrelli che non ha praticamente avuto mai la squadra per sé. Giù di corda anche l'atteso Battaglin, mentre con Pirazzi la fuga è sempre assicurata. Voto: 7 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 1° 16a tappa (Izagirre) FUGHE Minguez (3a, 8a e 10a), Cazaux (9a e 19a), Saez (11a), Txurruka (12a e 15a), Izagirre (16a e 20a), Nieve (17a e 20a) PREMI 29060 € (16a) |
L'ANALISI Squadra di seconda schiera per il Giro, ma tra una fuga e l'altra la Euskaltel è stata in grado di farsi vedere abbastanza. Se consideriamo poi che l'uomo designato per la classifica (Nieve) ha centrato il suo obiettivo di entrare nei 10, e che uno dei giovani più interessanti (Ion Izagirre) ha portato a casa un successo di tappa ottenuto con grande autorità a Falzes, possiamo parlare di un bilancio ampiamente positivo. Protagonisti anche nella lotta per la maglia nera, con Mínguez dominatore della classifica al contrario. Voto: 6.5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 1° 15a tappa (Rabottini) FUGHE Balloni (2a e 3a), De Negri (5a, 14a e 18a), Rabottini (7a, 15a, 17a e 20a), Failli (10a e 13a), Mazzanti (16a), Guardini (19a) PREMI 48080 € (9a) |
L'ANALISI Non era scontato ben figurare, avendo perso l'uomo faro a metà corsa (non che Pozzato fin lì ci avesse fatto lustrare gli occhi), e potendo contare su un Gatto non al massimo delle sue possibilità. Eppure la squadra di Scinto ha monopolizzato spesso l'attenzione, in particolare con l'impresa di Matteo Rabottini a Cervinia (impresa replicata in piccolo nei giorni successivi con altre fughe per raccogliere punti per la maglia azzurra) e con la magnifica volata di Guardini a Vedelago. Purtroppo poi il velocista veneto è stato sbattuto fuori dal Giro, mentre in compenso Rabottini ha difeso egregiamente il primato nella classifica per il migliore scalatore. Voto: 7 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 2° 12a tappa (Casar) FUGHE Rollin (6a), Delage (11a e 18a), Casar (12a e 19a) PREMI 19628 € (19a) |
L'ANALISI Ci aspettavamo qualcosa in più da Démare, che non è andato oltre a un quarto posto nella volata di Horsens. È andato più vicino al successo Sandy Casar, ma a Sestri è stato beffato da Bak, e non è neanche riuscito - per pochi secondi - a strappare la maglia rosa a Rodríguez. Fuga bella ma infruttuosa, quindi. Così come infruttuoso, nonostante spesso abbiano anche tirato loro in prima persona, è stato il Giro della FDJ. Voto: 4.5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 1° Generale (Hesjedal) FUGHE Navardauskas (3a), Bauer (6a), Vande Velde (20a) PREMI 277554 € (1a) |
L'ANALISI Sembrava dovesse dare il massimo nella prima parte, tra volate con Farrar (negativo) e cronosquadre di Verona (questa sì, dominata). Navardauskas ha ereditato la maglia rosa proprio grazie alla prova contro il tempo collettiva, ma anche Ryder Hesjedal ha fatto parlare di sé sin dalla prima settimana. Quando il canadese l'abbiamo visto in difficoltà a Lago Laceno, abbiamo pensato un po' tutti che non potesse essere un uomo da vittoria finale; e quando Rodríguez ad Assisi gli ha strappato la maglia rosa, abbiamo immaginato che Ryder entrasse nella fase calante del suo Giro. Invece il CanadAir, come l'abbiamo ribattezzato, è stato praticamente il migliore sulle Alpi, e con poco sforzo (diciamo: con l'allungo di Pampeago) ha fatto pendere verso di sé l'ago della bilancia. Finalizzando poi in maniera ottimale nella crono finale. Sul team, niente da dire, buono nel supportare (soprattutto con Stetina e Vande Velde) il capitano sulle grandi salite. Voto: 9 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 1° 3a tappa (Goss) FUGHE Beppu (7a) PREMI 39869 € (12a) |
L'ANALISI Obiettivo minimo centrato con un po' di sforzo ma anche con la naturalezza che Matthew Goss sa mettere a volte in certe volate. Oltre al successo di Horsens, per il vicecampione del mondo un paio di secondi posti, alle spalle di un Cavendish a tratti "ingiocabile". Abbastanza sottotono il resto della squadra, che se pure non aveva fuoriclasse assoluti, è mancata assolutamente in un giovane promettente come Bobridge. Voto: 6 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 1° 10a tappa (Rodríguez) FUGHE Smukulis (6a), Kuschynski (6a), Losada (15a e 20a), Ignatiev (19a) PREMI 204495 € (2a) |
L'ANALISI Joaquim Rodríguez è stato il centro di ogni attenzione, e ha ripagato la squadra con due vittorie di tappa, altri piazzamenti, la maglia rossa della classifica a punti e soprattutto il secondo posto nella generale, con la vittoria sfumata solo nella crono di Milano. Probabilmente JRO non poteva far di più per vincere. Team solido intorno a lui, con prestazioni superlative di Vicioso e Losada, qualcosa in meno rispetto alle attese per Dani Moreno, e almeno un buon piazzamento in volata per Kristoff (secondo a Cervere). Notevole anche la prestazione nella cronosquadre, intelligente il lavoro sulle montagne, laddove si è spesso lasciato fare le squadre rivali. Voto: 8.5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 1° Fast Team FUGHE Malori (6a e 19a), Cunego (14a, 15a e 20a), Ulissi (15a), Bono (20a) PREMI 72746 € (5a) |
L'ANALISI La gestione della convivenza tra Scarponi e Cunego, non facile checché ne dicano i maggiorenti della Lampre, è stata tutto sommato abbastanza tranquilla (a parte forse la frazione dello Stelvio). Quindi questa sarebbe una nota di merito per Damiani e soci; il problema è che ci si poteva aspettare che venissero cercate soluzioni tattiche più ardite che coinvolgessero i due, e invece ciò è mancato. Michele Scarponi ha fatto il capitano, gli è cresciuta la condizione strada facendo ma nel finale gli è mancato qualcosa per tentare il colpo del ko. Ci ha comunque provato, nei limiti del possibile; idem Cunego, che ha cercato soluzioni alternative attaccando (senza grande coordinazione con Scarponi) per tre volte da lontano (fino a centrare il secondo posto sullo Stelvio). Non sarebbe comunque cambiato troppo se Damiano avesse aspettato Michele nell'occasione (è stato questo il tema di discussione più vivo degli ultimi giorni di gara). Non troppo visibile il resto della squadra, ad eccezione di Malori che ha fatto una bella fuga ed è stato un giorno in rosa. Molto più anonimo Ulissi, anche se il toscano ha comunque lasciato intravedere una crescita interessante sulle tre settimane. Nel giudizio complessivo pesa comunque il mancato podio, obiettivo minimo della spedizione. Voto: 5.5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 2° 17a tappa (Basso) FUGHE Caruso (20a) PREMI 35960 € (13a) |
L'ANALISI Tirare per tutto il Giro per ritrovarsi con un pugno di mosche in mano. Bella mazzata morale per la Liquigas e per Ivan Basso, che è mancato proprio sul più bello dopo aver corso sempre da padrone della corsa. Tattica dispendiosa, che è costata anche migliori fortune a un Damiano Caruso a tratti strepitoso (e in maglia bianca per diversi giorni), ma obbligato a sacrificarsi per la causa. Ottimi anche Agnoli e Capecchi nel ruolo di gregari di lusso, molto deludente Szmyd. In generale, il giudizio è per forza legato al risultato di Basso: si è corso in funzione di questo, e un quinto posto non giustifica tutta la fatica fatta. Voto: 4.5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 1° 12a tappa (Bak) FUGHE Kaisen (2a, 5a, 11a, 14a e 18a), Bak (2a, 12a e 16a), Bulgac (5a e 9a), Hansen (19a) PREMI 31280 € (15a) |
L'ANALISI Doveva essere una squadra di allegri cavalli pazzi da fuga, e dopo la subitanea uscita di scena di Meersman che avrebbe almeno potuto farsi vedere in volata, la Lotto ha interpretato al meglio quel che poteva fare e dare in questo Giro. Kaisen primo nella classifica delle fughe è il simbolo della squadra; Lars Bak che vince la tappa di Sestri Levante un premio che lascia il dolce in bocca a tutto lo staff belga. Voto: 6.5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 1° 9a tappa (Ventoso) FUGHE Lastras (6a), Amador (8a, 12a, 14a, 15a e 20a), Bruseghin (15a), Herrada (16a), Samoilau (17a e 20a), Ventoso (19a) PREMI 66633 € (6a) |
L'ANALISI Siamo convinti che più che piangere sulla controprestazione di Intxausti, saltato nelle ultime due tappe alpine (per problemi fisici, però) quando era ottimamente piazzato in classifica, Unzué e i suoi si godranno le due belle vittorie di tappa di Ventoso e Andrey Amador, con quest'ultimo che è stato tra i più in vista della seconda metà di gara, con continue e redditizie fughe. È mancato (malgrado un terzo posto ad Assisi) Visconti, ritiratosi a Piani dei Resinelli. Quel che potevano garantire in classifica Pardilla e Bruseghin è più o meno arrivato (due posti in top-20), insomma il bicchiere è ben più che mezzo pieno. Voto: 6.5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 1° Fair Play FUGHE Golas (6a e 12a), Maes (14a e 16a), Pauwels (19a), Cataldo (19a) PREMI 35378 € (14a) |
L'ANALISI Bastano un secondo posto di tappa di Chicchi in volata e un terzo di Golas in fuga per raggiungere un'almeno risicata sufficienza? Ovviamente no, se poi dall'altro lato troviamo un Dario Cataldo che non è riuscito a fare il salto di qualità rispetto all'anno scorso, e resta ancora fuori dalla top ten del Giro (entrarci era il suo obiettivo). Troppo a lungo troppo anonima, lontana parente dello squadrone ammirato nelle classiche fiamminghe. Nota di merito per Pauwels, ottimo gregario in salita. Voto: 5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 3° 13a tappa (Renshaw) FUGHE Clement (10a, 16a, 18a e 20a), Gárate (19a), Slagter (20a) PREMI 11266 € (22a) |
L'ANALISI In questo caso facciamo uno strappo alla regola seguita per gli altri team, e diamo un voto non tanto alla formazione scesa in campo al Giro (più di un paio di terzi posti con Mark Renshaw e Clement, e più di qualche sporadica azione del giovane Slagter era effettivamente difficile attendersi), quanto a un management che non ha capito che il disegno della corsa rosa poteva essere ultraredditizio per uno tra Gesink, Kruijswijk o Mollema. Loro andranno tutti al Tour (a pestarsi i piedi), al Giro è stata presentata una squadra ampiamente insufficiente. Voto: 4 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 3° 5a tappa (Bennati) FUGHE Bakelandts (12a), Oliveira (14a), Rohregger (19a), Zaugg (20a) PREMI 22656 € (18a) |
L'ANALISI Perso presto Bennati (che ha fatto in tempo a prendere un podio di tappa a Fano), e fatti i conti con uno Schleck svogliato (al di là del terzo posto di Rocca di Cambio) che infatti se n'è andato a casa appena ha potuto, non restava poi tanto nel team. I giovani Giacomo Nizzolo e Sergent si sono fatti vedere tra volate e cronometro, ma per il resto la prestazione dei vari Bakelandts, Oliveira, Rohregger, Zaugg, Hermans è stata ampiamente al di sotto delle rispettive possibilità. Voto: 4 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 1° 2a tappa (Cavendish) FUGHE Flecha (19a) PREMI 150167 € (3a) |
L'ANALISI Una delle squadre più rappresentative di questo Giro 2012. Mark Cavendish ha fatto ampiamente il suo, vincendo (benissimo) tre tappe e portando a termine la corsa (cosa a cui non in tanti credevano alla vigilia); il treno dell'iridato ha invece perso colpi, facendo più pasticci di quanto non fosse lecito attendersi. Tutto coperto dai risultati di Mark. Così come l'erroraccio tattico di aiutare Rodríguez a strappare la maglia rossa allo stesso Cavendish (vedi tappa dello Stelvio), viene un po' affievolito, nella sua portata, dall'ottima prestazione generale di Urán ed Henao, entrambi in top ten, col primo che porta a casa la maglia bianca di miglior giovane (proprio davanti all'ancor più giovane compagno e connazionale). Voto: 8 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 2° 10a tappa (Huzarski) FUGHE Hollenstein (3a e 7a), Benedetti (6a e 19a), Brändle (10a e 16a), Barta (14a) PREMI 22958 € (17a) |
L'ANALISI Se ci si aspettava che Bartosz Huzarski potesse fare classifica, si sarà rimasti abbondantemente delusi. Per il resto, la NetApp ha fatto la sua onesta apparizione sullo scenario più importante che potesse calcare quest'anno, e ha puntato praticamente solo su qualche fuga, anche se i risultati migliori sono venuti da Huzarski che ad Assisi si è scontrato faccia a faccia coi migliori sulla rampa finale (chiudendo al secondo posto). L'unico altro secondo posto (di Barta in fuga a Cervinia) completa un totale di risultati che comunque non fanno tremare i polsi. Voto: 5.5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 2° 3a tappa (J. Haedo) FUGHE Christensen (3a), Roberts (6a), Boaro (11a, 16a e 18a), L. Haedo (19a) PREMI 13645 € (21a) |
L'ANALISI Non è certo mancata la buona volontà, a partire dalla buona cronosquadre (chiusa al quarto posto) per proseguire con il treno puntualmente organizzato per JJ Haedo (o per suo fratello), ma che puntualmente si è rivelato abbastanza inefficace. Comunque il velocista titolare un secondo posto l'ha conquistato, ad Horsens; qualcosa in più, nel complesso, l'abbiamo vista da Manuele Boaro, che dopo una buona crono d'apertura è stato nei quartieri alti della classifica per diversi giorni, vestendo pure episodicamente la maglia bianca. Stranamente impalpabile Tosatto, che attendevamo a qualche fuga sulle Alpi. Voto: 5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI 1° 20a tappa (De Gendt) FUGHE Keizer (3a, 9a, 10a, 12a, 13a e 18a), Selvaggi (7a), Marczynski (8a), Denifl (11a), Larsson (15a), Carrara (15a e 20a), De Gendt (20a) PREMI 84834 € (4a) |
L'ANALISI Il Giro della formazione olandese era iniziato senza particolari ambizioni ma ha preso la svolta più lieta e inaspettata nella tappa dello Stelvio quando, come una splendida invenzione, Thomas De Gendt e Carrara sono arrivati ad un passo dal far saltare la corsa rosa. La vittoria del belga sulla Cima Coppi basterebbe da sola a portare il bilancio in attivo ma il giorno successivo De Gendt è andato anche a prendersi il podio finale scavalcando Scarponi a cronometro. Tutto oltre le più rosee aspettative. Va ricordato però che nella prime 19 tappe il Giro della Vacansoleil non era stato molto prolifico: praticamente nullo a livello di risultati i corridori si erano messi in luce solo entrando nelle fughe da lontano, in particolare Keizer che si è infilato in ben sei tentativi di cui quattro nel giro di appena cinque giorni (alla fine saranno 13 le fughe totali, primi assieme alla Farnese. Voto: 7 |
IL MIGLIORE |