Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Giro d'Italia 2012: Mark, l'hai visto quel missile? - Guardini brucia Cavendish e Ferrari sul traguardo di Vedelago

Versione stampabile

A Vedelago Andrea Guardini s'impone su uno stizzito Cavendish © Bettiniphoto

Da quanto l'aspettava una volata così Andrea Guardini? Probabilmente da una vita. Chi non ha mai sognato di vincere una tappa al Giro d'Italia, per di più sul più forte velocista al Mondo, il Campione de Mondo Mark Cavendish? A Vedelago, nella volata di Guardini, c'è tutto di questo 23enne veronese: scelta di tempo, grinta, esplosività, spalle larghe, quelle che tengono lontani i timori reverenziali e ti portano ad andare al testa a testa con Cavendish.

Ai 300 metri esce dalla scia di Cav, Andrea Guardini, e dopo due colpi di pedale si è già capito che sarà lui il vincitore. Prende vento, mulina un rapporto forse più agile di quello dell'iridato, sicuramente più proficuo, se è vero che in pochi metri si porta davanti a tutti. Il traguardo davanti a sé, gli altri ormai belli indietro, Cavendish compreso, che tenta una vana rimonta. E la gioia di Guardini che scoppia mentre l'iridato gli getta una brutta occhiata, battendo il pugno sul manubrio: «Avevo perso, ero arrabbiato per quello», dirà alla fine.

Ieri ultimo, oggi primo, così è la vita, così è Guardini. Aveva stretto i denti sulle montagne, dagli Appennini alle Dolomiti, ché lui le salite non le digerisce proprio, nemmeno se dopo c'è una bella volata da disputare. Era partito un po' così dalla Danimarca ma pian piano aveva tenuto duro e dopo essere restato nel tempo massimo ancora ieri a Cortina, con uno sforzo indicibile, la tappa di oggi era obbligatoriamente un obiettivo. Centrato in pieno, proprio come soltanto i grandi campioni sanno fare.

La San Vito di Cadore-Vedelago era l'ultimo appuntamento per i velocisti, veniva dopo il primo tappone dolomitico e vedeva un percorso che tendeva a scendere. Velocità elevate (ne uscirà la tappa con la media più veloce della storia del Giro, con 49,428 km/h) ed una fuga che va via dopo tre chilometri. Ne fanno parte Pagani, Clement, Boaro e De Negri. Quest'ultimo, portacolori della Farnese, lascia intendere a più d'uno che oggi Scinto voglia far lavorare, e anche molto, la Sky di Cavendish. Cosa che puntualmente avviene in prossimità del traguardo volante di Cesiomaggiore, quando al traguardo mancano 67 km.

Fuggitivi ripresi e treno Sky che prepara la volata del suo capitano, oggi più che mai a caccia di punti per la maglia rossa (Rodríguez è ad una sola lunghezza). Il traguardo volante fa sudare Cav, visto che Malori scatta e pare volerseli prendere tutti e 8, i punti. L'iridato supera il portacolori della Lampre ed incamera un po' di punticini. Sarà difficile, se non impossibile, mantenere la maglia rossa da qui a Milano, con tutte le montagne che aspettano il velocista dell'Isola di Man, ma rinforzare il vantaggio su Purito almeno oggi è già qualcosa.

Intanto sullo strappetto del TV Cavendish ha speso più di quanto si sarebbe aspettato. Forse non calcola che le energie lasciate per strada verranno bene per il finale, forse non calcola gli avversari, peccando di una certa presunzione. Ciò che è certo è che qualcosa a Cesiomaggiore l'ha lasciato, il buon Mark. Dopo il traguardo volante va via una seconda fuga: Kaisen, Keizer, Clement e Delage guadagnano non più di una quarantina di secondi ma al gruppo va benone così.

Tenere a rosolare i fuggitivi per poi entrare in azione nel finale, tattica tanto perfetta quanto consueta per il Team Sky. Quando il plotone si rifà sotto resistono davanti solo in due, Bak e Delage. Verranno ripresi dal gruppo tirato dalla Sky ai 3700 metri dall'arrivo. A questo punto il team britannico, cui manca l'importantissimo Kennaugh, vede il treno dell'Omega Pharma QuickStep (per Chicchi) portarsi davanti, subito affiancato da quello della Saxo Bank (per Lucas Sebastian Haedo). È a quest'ultimo convoglio che si aggancia Guardini («Avevano un treno molto forte»).

L'ultimo chilometro vede però annullata ogni sfida fra treni, col Team Sky che si porta davanti a tutti scandendo un'andatura che rende impossibile qualsiasi scatto (e dire che un Ballan, per fare un nome, avrebbe più che volentieri provato l'azione solitaria nel finale...). Thomas pilota Cavendish fin sotto al traguardo ma alla ruota della maglia rossa c'è un fulmine giallofluo. Non appena questo fulmine chiamato Guardini vede il cartello dei 300 metri al traguardo esce prepotentemente dalla scia di Cavendish.

Da subito la sensazione è che sia il più veloce di tutti: supera Thomas, che a sua volta si fa da parte per favorire la rimonta di Cavendish. Da dietro sopraggiunge anche Roberto Ferrari, uno degl'incubi peggiori dell'iridato, ma non c'è niente da fare. Niente e nessuno oggi potrà impedire ad Andrea Guardini di presentarsi per primo sul traguardo, aprire le braccia, chiudere gli occhi e godersi gli applausi del pubblico, come in un sogno. Poi si risveglia, Andrea, e scopre che è tutto vero.

Scopre che Cavendish ha battuto fior di pugni sul manubrio dopo essere stato sconfitto da questo 23enne. Scopre che Roberto Ferrari ha chiuso in terza posizione. Scopre che, così giovane, è riuscito a sconfiggere tutti i top sprinters, da Farrar a Kittel, da Greipel a Petacchi fino appunto a Cavendish. Scopre anche che da domani fino a fine Giro dovrà stringere nuovamente i denti, ché volate non ce ne saranno più e le salite si chiameranno Manghen, Stelvio, Mortirolo e Pampeago. Ed a Guardini tremano le gambe, non si sa se per l'emozione della prima vittoria al Giro o per ciò che si prospetta davanti a lui.

In classifica generale non cambia nulla, con Joaquim Rodríguez che vanta soli 30" dal temibile canadese Hesjedal e 1'22" su Basso. Scarponi è a 1'36" mentre Urán, con 2'56" di ritardo, è già bell'e lontanuccio. Da domani giù la maschera per i big, quelli che dovranno badare maggiormente a vincerlo questo Giro anziché tentare di non perderlo. Il doppio Pampeago preceduto dal Manghen si rivelerà esplosivo, non meno di quel veronese che oggi, sul traguardo di Vedelago, ha battuto Mark Cavendish e fatto esultare non si sa quante persone. Ed è solo la prima di Andrea Guardini...

Francesco Sulas

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano