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Giro d'Italia 2012: Le dichiarazioni della diciassettesima tappa | Cicloweb

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Giro d'Italia 2012: Le dichiarazioni della diciassettesima tappa

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Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della diciassettesima tappa del Giro d'Italia.

Joaquim Rodríguez Oliver (Katusha) da Raisport
«Per me era una giornata speciale, Xavi (Xavier Tondo Volpini, n.d.r.) era un grandissimo amico, ci conoscevamo da quando eravamo bambini, quindi volevo vincere. Se venerdì e sabato la Liquigas imporrà lo stesso ritmo di oggi sarà difficile tenere un po' per tutti. Oggi ho fatto fatica, fare altri due giorni così sarà difficile. Con questo vantaggio su Hesjedal è impossibile vincere e lo stesso vale per Basso e Scarponi. Adesso è il grande favorito e se avremo le forze dovremo attaccarlo».
 
Michele Scarponi (Lampre) da Raisport
«Ho avuto un po' di crampi sull'ultima parte della salita e non è stato facile affrontare la prima parte della discesa. Volevo rientrare sui primi e non riuscivo a pedalare, è stato un momento difficile. Poi nella seconda parte sono riuscito a recuperare anche perché davanti tirava Ivan che non è proprio un drago. Senza quel problema e conoscendo bene la discesa avrei potuto inventarmi qualcosa, comunque nel momento difficile son stato bravo a gestirmi e salvarmi da una situazione difficile. La Liquigas ha imposto un gran ritmo tutta la tappa. La perdita di Niemiec mi ha creato qualche problema, dalla Forcella Staulanza in poi, quando Niemiec ha bucato non ho più avuto un compagno valido. Con lui avrei avuto una mano in più e avrei potuto far meglio. Hesjedal va rispettato e temuto. Nelle prime due settimane ha avuto momenti difficili e abbiamo sbagliato a non approfittarne. Ora è lì è anche se ha ancora due tappe difficili da superare, dovranno farlo pure gli altri. Purito e Basso si son parlati alla fine? Lo avrà ringraziato per aver tirato tutto il giorno».
 
Ivan Basso (Liquigas-Cannondale) da Raisport
«È stata una tappa molto difficile. Avete visto tutti che ci siamo dati battaglia a partire dal Passo Duran, è stata una giornata di grande ciclismo. Szmyd non era in una grande giornata ma ha comunque provato a darmi una mano. Il Giau è una salita troppo complicata ed ho dovuto prendere l'iniziativa io già dal terzochilometro. Ho fatto quello che dovevo, la classifica si è mossa un po' anche se non come volevo. Questa tappa ha dato qualche segnale e venerdì e sabato ripeteremo la stessa cosa. Sul Giau avevo ancora un po' di margine, comunque più di questo era difficile, è successo più negli ultimi 800 metri finali che in 8.5 km di salita, questo fa capire che a Pampeago e sullo Stelvio si può ribaltare il Giro. Hesjedal ha fatto un'ottima prova, è un atleta molto forte e bisogna cercare di allontanarlo da quella posizione altrimenti domenica... In discesa non è che non vado forte, non amo rischiare. In tappe come oggi è meglio prendersi qualche rischio e mettere da parte un po' la prudenza. Scarponi oggi non ha avuto una grandissima giornata sul Giau ed è un peccato perché quando sta bene è un ragazzo generoso,. Se avesse collaborato alle mie accelerazioni avremmo fatto più differenza».
 
Domenico Pozzovivo (Colnago-CSF Inox) da Raisport
«Oggi Ivan era quello che pedalava meglio ma chi mi ha sorpreso di più è stato Ryder Hesjedal che ora diventa un brutto cliente. La discesa la conoscevo bene perché l'ho affrontata varie volte e quindi non ero particolarmente preoccupato. Mi sono messo a ruota di Ivan e non ho avuto difficoltà. Ad affondare l'Astana è stata la Liquigas con il suo ritmo indiavolato. Kreuziger lo avevo vito legnoso sulla Forcella Staulanza e mi aspettavo che avrebbe ceduto. Sono tappe tirate e questo può capitate a chiunque. Hesjedal non me l'aspettavo così brillante, sul Giau mi aspettavo che perdesse un po' di tempo, invece non ha dato nessun segno di cedimento».
 
Ryder Hesjedal (Garmin-Barracuda) da Raisport
«Fino ad ora ci sono sempre stato e quindi cercherò di continuare a rimanere davanti. Se posso vincere il Giro? Al momento non vedo i grandi favoriti più forti di me».
 
Eros Capecchi (Liquigas-Cannondale) da Raisport
«Ivan predilige questo tipo di corsa perché è un corridore che viene fuori alla distanza, non soffre le andature elevate in salita e cercheremo di fare quello che secondo lui sarà da fare».
 
Paolo Tiralongo (Astana) da Raisport
«Oggi era una tappa dura con salite difficili, non so cosa abbia avuto Roman Kreuziger. Dall'ammiraglia mi è arrivato l'ordine di fare la mia corsa ed ho cercato di non mollare. Sull'ultima salita ho avuto i crampi ed ho sofferto tanto, ho tirato fuori quello che non avevo, sono arrivato stremato. Ora spero di far bene sono rimasto solo io a curare la classifica e cercherò di far bene. Sono venuto a questo Giro per vincere una tappa ed essendoci già riuscito tutto quello che viene sarà di guadagnato. Se avrò la giornata giusta non starò lì a guardare perché voglio fare qualcosa per provare a rientrare tra i primi cinque».
 

Rigoberto Urán (Team Sky) da Raisport
«È stata una buona giornata. Domenica ho sofferto un po' ma la condizione c'è. Ci sono ancora due tappe che possono fare la differenza. Sul Giau eravamo in cinque ma nessuno aveva la gamba per fare la differenza».
 

La Redazione

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