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Giro d'Italia 2012: Le dichiarazioni della decima tappa | Cicloweb

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Giro d'Italia 2012: Le dichiarazioni della decima tappa

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Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della decima tappa del Giro d'Italia.

Joaquim Rodríguez Oliver (Katusha) da Raisport
«Devo dire un grandissimo grazie a tutta la squadra che fin dal km 0 si è messa a lavorare per me. Tutti sapevano che potevamo vincere e quindi ci aspettavano, farlo cosi è bellissimo. Per la vittoria è stato importantissimo avere un ds come Valerio Piva che mi ha chiamato via radio all'ultimo momento per dirmi com'erano gli ultimi 200 metri. Se non mi avesse chiamato sarei partito prima. Quando c'è un arrivo del genere è facile dire «oggi vince Purito», ma posso dire che non è semplice. Inizialmente volevo lottare per la tappa, a dire il vero stamattina, dopo quello che ho fatto ieri, sapevamo che dovevamo lavorare solo noi. Così avevo detto a Valerio di lasciar perdere la tappa e puntare solo alla maglia. Poi Valerio ha insistito e mi ha detto che avremmo tirato anche per tutta la tappa perché oggi era il mio arrivo e una tappa al Giro è sempre una tappa al Giro. Le salite del Giro? Non le conosco tutte, non ho avuto tempo di andare a vederle tutte. Questo è il mio quinto Giro d'Italia e ci sono finali e salite che conosco. Una tappa che mi piace è quella col Mortirolo, una salita molto amata in Spagna. La differenza tra Giro e Vuelta è che mentre in Spagna arrivi all'Angliru dopo una tappa piatta, qui in Italia arrivi nel finale dopo 4000 metri di dislivello. I favoriti per la vittoria finale? Secondo me Scarponi è più avanti di tutti, però Basso ha testa e squadra; sono loro i due corridori più forti».
 
Giovanni Visconti (Movistar) da Raisport
«Potevo vincere, oggi lo dico più che mai. Ho sofferto il tratto più duro all'ultimo chilometro. Poi sapevo che spianava e volevo respirare un attimo per recuperare. Ero intorno alla decima posizione ed ho fatto un gran numero per recuperare ma purtroppo Joaquim era già partito. L'importante è aver fatto vedere che ci sono, questo è stato un segnale».
 
Filippo Pozzato (Farnese Vini-Selle Italia) da Raisport
«Peccato. Mi sembrava una tappa adatta a me, anche se nel finale sono arrivati quasi tutti uomini di classifica. Nella salita si poteva fare un po' di selezione e provare a centrare questa benedetta vittoria. Ieri il polso non sembrava nulla di grave ma poi in serata mi faceva parecchio male ed ho detto al dottore che c'era qualcosa che non andava. Stamattina le radiografie hanno evidenziato la frattura dello scafoide. Volevo partire ma era inutile rischiare, meglio fare dieci giorni di recupero totale e poi riprendere per i prossimi appuntamenti. Ora l'obiettivo diventano le Olimpiadi di Londra dove farò il massimo per essere al 100%».
 
Ivan Basso (Liquigas-Cannondale) da Raisport
«È andato tutto bene, ha vinto il corridore più forte. È stata una tappa difficile, come del resto tutte quelle di questo Giro. Speriamo che arrivi presto sabato. È un Giro che sta diventando più difficile del previsto, stiamo facendo tappe in cui stiamo spendendo tantissimo per correre davanti. L'ultima settimana sarà difficilissima e una coppia come Cunego e Scarponi può creare qualcosa di interessante in corsa. Devo correre giorno dopo giorno, devo essere fiducioso di fare la differenza nell'ultima settimana con la mia costanza. Fino ad ora Purito e Scarponi hanno mostrato di avere qualcosa in più e devo dar loro atto di questo. Credo che tutti i pretendenti alla maglia rosa siano ancora in lotta. Com'è mia abitudine non faccio troppi calcoli sugli avversari, pur rispettandoli. Sono convinto di avere una buona condizione, in crescita, ed ho una squadra fantastica».
 
Damiano Cunego (Lampre) da Raisport
«Ci aspettavamo che Purito potesse fare qualcosa del genere ed è sicuramente l'uomo più pericoloso per le prossime tappe. La mia difficoltà è stata quella di iniziare la salita davanti, l'ho presa troppo dietro ed è andata così. Queste prime tappe sono state difficili, non avevo il ritmo giusto nelle prime tappe, ho sofferto le tappe danesi ed il trasferimento dalla Danimarca. Ora cercherò giorno per giorno di essere competitivo. Il CT Bettini si aspetta segnali importanti? Cercheremo di darglieli, il mio obiettivo principale è a settembre...».
 
Domenico Pozzovivo (Colnago-CSF Inox) da Raisport
«Oggi l'obiettivo era quello di prendere la salita davanti. La squadra è stata fantastica e l'ho presa nelle prime 15 posizioni. All'inizio ho controllato un po' lo scatto di Scarponi che era davvero importante. Dopo era difficile tenere la posizione ed ho dovuto frenare in un paio di curve tecniche nonostante fossimo in salita. Ai 150 metri purtroppo il mio compagno Brambilla, che ha fatto un gran lavoro, mi ha un po' ostacolato e son dovuto ripartire quasi da fermo. Come ho detto l'altro giorno pensare di vincere il Giro è qualcosa di troppo grande sia per me che per la squadra».
 
Paolo Tiralongo (Astana) da Raisport
«Oggi ho sbagliato, si vede che non sono velocista... Sono partito troppo duro ed ho sbagliato rapporto, a quel punto le gambe non mi hanno più assistito. Posso dire che la gamba era buona ma non ero al massimo. Roman (Kreuziger, ndr) deve stare tranquillo, il Giro si deciderà nell'ultima settimana, sulle Alpi».
 
Michele Scarponi (Lampre) da Comunicato Stampa Lampre
«Rodríguez era il favorito numero uno e non ha deluso, è stato bravo a interpretare al meglio il finale. Nonostante la mia squadra abbia lavorato benissimo per consentirmi di arrivare ai piedi del primo strappo nelle posizioni di testa, ho dovuto spendere energie, perché la lotta per il posizionamento è stata dura, tutti volevano prendere la salita davanti. Ho dovuto quindi gestirmi fino al traguardo e penso che lo stesso abbiano fatto gli altri corridori di classifica».
 
La Redazione

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