Tour of Turkey 2012: Ma quale stretto? È un grande Bos(foro)! - A Istanbul Theo batte Fenn. Guardini chiude 4°
- Presidential Cycling Tour of Turkey 2012
- Farnese Vini - Selle Italia 2012
- Konya Torku Seker Spor 2012
- Lampre - ISD 2012
- Lotto Belisol Team 2012
- Omega Pharma - Quick Step 2012
- Rabobank Cycling Team 2012
- Salcano - Arnavutkoy 2012
- Team Argos - Shimano 2012
- Utensilnord Named 2012
- Alessandro Petacchi
- Alexsandr Dyachenko
- Andrea Guardini
- André Greipel
- Damien Gaudin
- Daniele Colli
- Davide Ricci Bitti
- Iljo Keisse
- Ivan Stevic
- Ivaïlo Gabrovski
- Kenny Robert Van Hummel
- Leonardo Giordani
- Marcel Kittel
- Mark Renshaw
- Matteo Pelucchi
- Matteo Trentin
- Matthew Harley Goss
- Rafael Andriato
- Romain Bardet
- Stefan Van Dijk
- Theo Bos
- Thomas Bertolini
- Vladimir Gusev
- Uomini
dal nostro inviato
Theo Bos apre e chiude la 48a edizione del Tour of Turkey. Dopo la vittoria sul circuito di Alanya oggi l'olandese si è di nuovo imposto sul facile circuito disegnato nella metà asiatica di Istanbul confermando di essere un asso non solo quando gira in pista ma anche quando c'è da girare sui circuiti cittadini.
In mezzo alle due vittorie del corridore della Rabobank, che vedremo sfrecciare anche al Giro in compagnia del compagno australiano Renshaw, Gabrovski è andato a conquistare la classifica finale della corsa turca. Ma oggi l'interesse per la vittoria scontata di Ivailo Gabrovski nella GC non è stato niente rispetto all'attesa per la battaglia tra velocisti nell'ultima breve e veloce frazione della corsa.
In molti volevano riscattare la mancanza di successi al TOT, a partire dal pluripiazzato Goss fino ai nostri velocisti di punta Guardini e Petacchi. La tappa partita dal Sultanamhet prometteva quindi più tensione e spettacolo di un furto al Topkapi.
Ad accendere la miccia ci pensava subito Romain Bardet. Il francesino classe '90 e quinto in classifica era il primo a transitare sul Bosphorus Bridge prima di essere riacciuffato da Gabrovski e dalle sue guardie. Partiva quindi la fuga che caratterizzava gran parte dei 120 km della tappa. Quattro erano gli uomini che iniziavano gli 8 giri del circuito di Kadikoy con 54" sul plotone: il nostro Matteo Trentin, Gaudin, già in fuga ieri, il battagliero Gusev e Stevic, uomo della turca Salcano.
Il loro vantaggio crescerà fino 3 minuti e mezzo a 4 giri dal termine. Da dietro però gli uomini di Gabrovski fanno buona guardia (nella generale Gusev è a 3'46") aiutati dai Farnese e dai soliti inseguitori della Utensilnord, vera e propria costola della Konya e dei team dei velocisti in quasi tutte le tappe.
La Farnese, attivissima, faceva presagire un Guardini motivatissimo nonostante la sfortuna accanitasi sui giallofluo. Persi Giordani e Bertolini nei giorni scorsi, oggi sono finiti giù Andriato e Ricci Bitti con il brasiliano costretto ad abbandonare. A due giri dal termine il lavoro degli uomini di Giuliani, insieme agli Argos di Kittel e a qualche uomo Lampre e Rabobank, portava il vantaggio dei quattro fuggitivi sotto i due minuti.
All'ultimo passaggio ancora 46" secondi per i fuggitivi con le squadre dei velocisti più attesi lanciatissimi all'inseguimento. A 8 km dal traguardo, con soli 20" secondi per sperare, Trentin cercava di imitare il compagno Keisse partendo da solo. Generoso ma utopistico il tentativo del corridore italiano che dura solo 2 km, ma mai quanto l'attacco (l'ennesimo) di Romain Bardet a poco più di 3 km dall'arrivo. Il corridore dell'Ag2r strappava applausi smorzati da una caduta a 3 km dal traguardo che coinvolgeva Goss che a quel punto diceva addio alla tappa e rischiava addirittura di perdere la maglia verde a beneficio di Renshaw. Per fortuna, come più tardi dichiarava Bos, «nella gerarchia interna alla Rabobank Renshaw è l'uomo per le volate nelle tappe un po' più ondulate». E di ondulato la tappa odierna non aveva niente, anzi il loop finale esaltava di nuovo il trenino di Bos e Renshaw che imponeva la propria legge sulle altre squadre. Lotto e Omega Pharma nell'ultimo chilometro sembravano le squadre meglio organizzate ma Gripel si è perso nel finale e Fenn non è riusscito a contrastare la straripante volata di Bos.
I colori azzurri raccolgono un quarto, un quinto e un sesto posto con Guardini, Pelucchi e Petacchi. Tutti e tre gli sprinter si sono fatti sorprendere nell'«incasinato finale», per dirla con Petacchi. Guardini e lo spezzino hanno perso posizioni importanti a 700 metri dal traguardo e una volta recuperate le ruote dei primi hanno mantenuto più o meno le posizioni mentre Pelucchi, partito ancora più indietro, è stato autore di un'incredibile rimonta negli ultimi 50 metri. A negare il podio al velocista della Farnese, unico tra i tre che vedremo sulle strade del Giro, Van Dijk della Accent che completa così il piccolo trionfo degli orange, vincenti anche l'anno scorso nell'ultima tappa del TOT con Van Hummel.
Occhi puntati da ora sul Giro d'Italia. Il borsino turco promuove ovviamente Bos e Renshaw, Modolo e Battaglin ma anche lo sfortunato Goss. Promossi con riserva Guardini e Chicchi. I desaparecidos fratelli Haedo proveranno a rifarsi almeno nelle tappe che la Saxo Bank correrà in casa. Ma forse a questo punto si sentiranno ancora più a casa gli arancioni della Rabobank, autentici padroni di 3 volate su 5 di questo Giro di Turchia che si congeda dal circuito di Istanbul sperando di ritrovarsi tra due anni su un altro circuito, quello World Tour.