Tour of Turkey 2012: E al settimo giorno il seigiornista Iljo - Ad Izmir splendido assolo di Keisse. Petacchi chiude 3°
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dal nostro inviato
Sul traguardo inedito di Izmir spunta a sorpresa Iljo Keisse. E il corridore dell'Omega Pharma è riuscito a imporsi nella 7a tappa del Giro di Turchia in un modo altrettanto particolare. Keisse è stato infatti il primo ad attaccare dopo 4 km dal via e una volta raggiunto da altri 6 corridori, li ha staccati nel finale riuscendo ad anticipare di un soffio il gruppo regolato da Kittel, con un ritrovato Petacchi ottimo terzo e Guardini quarto.
Ma non è tutto visto che il corridore classe '82 diretto da Peeters nella curva a gomito posta a 1 km dall'arrivo è caduto ed ha perso tanti secondi nel rialzarsi e mettere la catena a posto. Chiunque si sarebbe lasciato prendere dal panico ma Iljo ha mantenuto la freddezza e la gamba per contenere il rientro del gruppo. E dire che il tentativo dei sette uomini che ha caratterizzato la corsa sembrava ormai segnato a 15 km dall'arrivo, quando il vantaggio da gestire era di soli 80 secondi. Troppo pochi per contrastare un gruppo forte di tanti velocisti in crisi di astinenza dopo le ultime 2 tappe. Ma il vento ha dato una mano ai fuggitivi e da dietro la reazione del gruppo è stata fin troppo tardiva.
Così Iljo, che con questa vittoria vuole lasciarsi alle spalle «un'anonima fase della sua carriera», a 4 km dall'arrivo ha salutato tutti e sul lungomare della splendida città turca ha costruito la sua seconda vittoria in carriera in un modo altrettanto splendido. Parte del merito dell'impresa Keisse la deve anche ai suoi compagni di fuga che hanno sempre collaborato per tutta la breve tappa. Nel gruppetto era presente anche Zeits che, dopo il tentativo di imboscata di Golas avvenuto ieri, oggi ci ha provato da lontano nel tentativo abbastanza difficile di sorprendere Gabrovski.
Nella fuga promossa da Keisse e condivisa dal kazako erano poi presenti anche Ignatiev, Pichon, Gaudin, Cousin e Canecky. Grabovski aveva addirittura inseguito i 7 uomini insieme ad altri 4 corridori ma il leader ha lasciato andare la fuga visto il vantaggio rassicurante in classifica sul corridore dell'Astana: 3'46".
I 7, inseguiti costantemente da Konya e Accent Jobs, sono riusciti ad accumulare fino a un massimo di 3'16", vantaggio iniziato a scemare a metà tappa grazie al lavoro degli Utensilnord di Bordonali, per l'ennesima volta fuori dalla fuga buona. A 25 km da Izmir il vantaggio dei fuggitivi era comunque ancora sopra i 2 minuti. Solo a quel punto gli uomini Rabobank e dei vari Greipel e Petacchi si sono fatti vedere in testa mentre l'atteso Kittel restava coinvolto in una caduta nella quale finivano rovinosamente a terra Colli e Fortin (bravissimo poi il corridore milanese a rientrare e a sprintare arrivando ottavo).
Lungo la baia di Izmir, favoriti anche da un po' di vento favorevole, i fuggitivi hanno continuato ad alternarsi in testa mentre da dietro il lavoro più duro lo facevano Rabobank e Argos-Shimano. A 15 km dall'arrivo la favola però sembrava destinata a concludersi nel più classico dei modi: solo 1'20", ma 5 km più tardi il gruppone aveva recuperato solo altri 20". In testa al gruppo si vedevano infatti solo uomini Lampre, Argos e Lotto.
Il finale è storia noto, con Kittel che dominava invano lo sprint del gruppo davanti a Petacchi (che sul podio ritrovava il sorriso) ed a Guardini che nel finale ha avuto qualche difficoltà nel destreggiarsi: «C'è stata una caduta nell'ultimo chilometro - ha spiegato il velocista della Farnese - che mi ha fatto perdere posizioni. Ho fatto uno sforzo per recuperare ma mi hanno stretto alle transenne, poi cercando di venire fuori all'esterno mi sono mancate un po' le gambe. Sono però fiducioso in vista di domani e del Giro perchè la condizione c'è».
Anche Modolo ha preso parte allo sprint ma anche lui è rimasto vittima del confuso finale e prendendo un po' troppo vento ha mollato quando ha capito che ormai Kittel e gli altri erano lanciatissimi. Il festival della velocità si concluderà domani con la veloce tappa di Istanbul. Attraversato il ponte sul Bosforo che segnerà di nuovo il passaggio dall'Europa all'Asia il gruppo percorrerà lo stesso circuito che l'anno scorso a sorpresa incoronò Guardini.