L'analisi: Italia, si va verso l'uscita dal tunnel? - Bilancio dopo le classiche: azzurri sempre presenti
- AMSTEL GOLD RACE 2012
- E3 Prijs Vlaanderen - Harelbeke 2012
- Gent - Wevelgem 2012
- LIÈGE - BASTOGNE - LIÈGE 2012
- La Flèche Wallonne 2012
- MILANO - SANREMO 2012
- PARIS - ROUBAIX 2012
- RONDE VAN VLAANDEREN - TOUR DES FLANDRES 2012
- Alejandro Valverde Belmonte
- Alessandro Ballan
- Bernhard Eisel
- Daniel Oss
- Daniele Bennati
- Diego Ulissi
- Enrico Gasparotto
- Fabian Cancellara
- Filippo Pozzato
- Giovanni Visconti
- Igor Antón Hernández
- Jelle Vanendert
- Joaquim Rodríguez Oliver
- Luca Paolini
- Marco Marcato
- Matteo Tosatto
- Matti Breschel
- Maxim Iglinskiy
- Michael Albasini
- Michele Scarponi
- Peter Sagan
- Philippe Gilbert
- Rinaldo Nocentini
- Samuel Sánchez González
- Simon Gerrans
- Sébastien Turgot
- Tom Boonen
- Vincenzo Nibali
- Óscar Freire Gómez
- Uomini
Non sempre i numeri dicono la verità ma di certo aiutano a capire il passato e ad ipotizzare cosa potrà accadere in futuro. Stavolta abbiamo chiesto ai numeri di indicarci lo stato di salute del ciclismo italiano ed è emerso che in tutte le classiche il nostro movimento è stato il più continuo, non siamo quelli che hanno vinto di più ma gli unici che ci sono stati in tutte le corse dalla Sanremo alla Liegi passando per Harelbeke, Gand, Fiandre, Roubaix, Amstel e Freccia.
Se si analizzano le vittorie, guida naturalmente il Belgio, che è a quota 4 grazie ai successi in serie di Boonen; seguono - tutte ad 1 successo - Australia, Italia, Spagna e Kazakistan.
Se analizziamo i podi, dei 24 gradini a disposizione l'Italia è prima e ne ha occupati 7: Sanremo (Nibali 3°) Fiandre (Ballan 2°, Pozzato 3°), Roubaix (Ballan 3°), Amstel (Gasparotto 1°), Liegi (Nibali 2°, Gasparotto 3°). Abbiamo occupato quasi un terzo dei posti disponibili, mancando l'obiettivo ad Harelbeke, alla Gand ed alla Freccia. In questa classifica ci segue da vicino solo il Belgio (a quota 6) che beneficia delle vittorie di Boonen ad Harelbeke, Gand, Fiandre e Roubaix e completa il suo bottino con i podi di Vanendert (2° Amstel) e Gilbert (3° Freccia).
Solo altre 3 nazioni sono salite più di una volta sul podio: Svizzera (Cancellara 2° Sanremo, Albasini 2° Freccia), Spagna (Freire 2° Harelbeke, Rodríguez 1° Freccia) e Slovacchia (Sagan 2° Gand e 3° Amstel). Mentre Australia (Gerrans 1° Sanremo), Austria (Eisel 3° Harelbeke), Danimarca (Breschel 3° Gand), Francia (Turgot 2° Roubaix) e Kazakistan (Iglinskiy 1° Liegi) hanno un solo podio.
Se invece si analizzano i primi 10, che forse è il risultato che permette di valutare meglio il rendimento dell'intero movimento, si nota ancora maggiormente la costante presenza dei nostri portacolori. Siamo infatti l'unica nazione ad aver piazzato almeno un nostro uomo nei primi 10 di ognuna delle 8 classiche disputate, i risultati peggiori sono arrivati ad Harelbeke (9° Ballan) e alla Freccia (8° Nibali, 9° Ulissi). Mentre le prestazioni migliori a livello quantitativo sono arrivate alla Sanremo dove abbiamo piazzato 5 uomini nei primi10 (3° Nibali, 6° Pozzato, 8° Ballan, 9° Oss, 10 Bennati) e alla Gand dove invece ne abbiamo piazzati 4 (6° Bennati, 7° Marcato, 9° Pozzato, 10° Visconti).
In totale abbiamo occupato 22 volte una delle prime 10 piazze, vale a dire più di un quarto di quelle disponibili. Anche in questa classifica ci segue il Belgio con 14 piazzamenti, e a differenza nostra i belgi non si sono piazzati nei 10 alla Sanremo. Terzo posto nella classifica dei piazzamenti per la Francia che si è piazzata 9 volte nei 10, mancando l'obiettivo a Sanremo e Freccia. Un altro chiaro sintomo della nostra competitività è il numero di uomini che si sono piazzati: ben 13 (Nibali, Pozzato, Ballan, Oss, Bennati, Marcato, Visconti, Paolini, Tosatto, Gasparotto, Nocentini, Ulissi, Scarponi) un numero più alto di ogni altra nazione.
Un movimento che ha fortemente deluso è invece quello spagnolo, che ha vinto quanto noi ma che non regge il confronto a livello quantitativo, ma soprattutto delude le aspettative di inizio stagione per podi e piazzamenti nei 10. Gli unici 2 che hanno salvato la baracca sono Freire (7° Sanremo, 2° Harelbeke, 4° Gand e Freccia) e Rodríguez che ha il merito di aver vinto la Freccia; non pervenuti o quasi i vari Samuel Sánchez, Igor Antón e soprattutto Alejandro Valverde.
Come abbiamo visto da questi numeri il movimento italiano è in netta ripresa rispetto agli ultimi anni anche se naturalmente non siamo ancora i livelli di qualche anno fa quando dominavamo in lungo e in largo la stagione delle classiche, e quei tempi non torneranno facilmente, vista la globalizzazione del ciclismo; ma se nel tuo arco non hai un Boonen, un Cancellara o un Gilbert ma tanti ottimi corridori (e qualche possibile campione) questi sono risultati da prendere con il sorriso sulle labbra, tantopiù se si considera il baratro in cui eravamo sprofondati negli ultimi 2 anni.
Ora ripartiamo da questi risultati per tornare a guardare al futuro con fiducia (prossimo obiettivo: rivincere una classica monumento dopo un digiuno durato 19 gare), ma anche con calma, visto che siamo solo all'inizio della risalita.